Rifiuti, c'è l'accordo: il Comune
di Napoli pagherà venti milioni a rate

Rifiuti, c'è l'accordo: il Comune di Napoli pagherà venti milioni a rate
di Valerio Esca
Sabato 24 Febbraio 2018, 12:11
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Fumata bianca dopo l'incontro di ieri tra il Comune di Napoli e l'Uta (Unità tecnica amministrativa), dipartimento Protezione civile, sul debito del commissariamento rifiuti.

Intorno allo stesso tavolo il vicesindaco Raffaele Del Giudice, il commissario dell'Uta Pasquale Loria e il ragioniere generale del Comune Raffaele Grimaldi, che hanno cominciato ad «analizzare il debito» di 66 milioni e 500mila euro. Il Municipio ha ottenuto un primo risultato: la rateizzazione in dieci anni di un terzo del totale, circa 20 milioni di euro. Il Comune dunque verserà all'Unità della Protezione civile due milioni l'anno, almeno per il momento. Il tavolo tecnico si riunirà infatti nelle prossime settimane per capire in che modo gestire la restante parte del debito, composta dalle spese previste dal commissariamento (come per esempio il trasporto dei rifiuti fuori i confini del comune) e una somma di interessi maturati negli anni, per un totale di 46 milioni e 500mila euro. L'amministrazione spera di ottenere un ulteriore rateizzo se non addirittura una riduzione, almeno in parte, sugli interessi. «Un primo risultato importante - spiegano da Palazzo San Giacomo - Ottenere la rateizzazione parziale è un passo non da poco viste le finanze e le difficoltà che vive l'ente».

Il carteggio sarà adesso sottoposto all'attenzione dell'Avvocatura comunale, ma dal Municipio si dicono ottimisti rispetto ai prossimi passi da compiere. «Era fondamentale attivare un'interlocuzione tra la struttura del commissariato Uta e gli uffici del Comune di Napoli - sottolinea il vicesindaco Del Giudice - al fine di dare vita ad un'azione di monitoraggio e di analisi del debito per consentirne una rateizzazione, in quota parte già ottenuta, ed una eventuale depurazione dai costi dei contenziosi». «Purtroppo ci ritroviamo a parlare per l'ennesima volta di un passivo vecchio di anni, che non ha prodotto questa amministrazione» ribadisce il vice di de Magistris. Il debito risale al periodo del commissariamento emergenza rifiuti del 2007, per oneri non versati fino al 2009 all'Unità tecnica della Protezione civile. Durante l'emergenza l'Uta si avvaleva del lavoro di ditte esterne, liquidate dal commissario, che poi a sua volta si rifaceva sul Comune. Fin quando la cifra era trattenuta dai trasferimenti statali è andato tutto per il verso giusto, ma nel 2012, secondo anno dell'amministrazione de Magistris, i primi rallentamenti e l'adesione al pre-dissesto. Partono i contenziosi, le ditte bussano alla porta del commissario, che nel febbraio 2016 ottiene dal Tribunale il decreto ingiuntivo da 66,5 milioni sui 92 totali (25 milioni erano stati già iscritti a bilancio dal Comune). Sulla vicenda è in corso anche un'indagine della Corte dei Conti.

 

Ma quello dell'emergenza rifiuti non è l'unico debito a gravare sul Comune. Ancor più pesante è quello del Cr8 (Consorzio ricostruzione otto), risalente al post terremoto dell'Irpinia del 1980, che ammonta a 84 milioni di euro, e che al momento ha prodotto il pignoramento esecutivo dell'intera liquidità di cassa dell'ente. Dal Municipio attendono dal governo una nota ufficiale di impegno a pagare quota parte del contenzioso. Dopo l'incontro di martedì scorso a Roma, e dopo la protesta in piazza Montecitorio, ieri è tornato sull'argomento il sindaco de Magistris: «Siamo fiduciosi che entro la settimana prossima il presidente del Consiglio Gentiloni dia il via libera politico definitivo all'accordo che la città attende - dice il primo cittadino - così da chiudere una vicenda ingiusta, illegittima e odiosa. Aspettiamo che si realizzi il risultato raggiunto nel tavolo tecnico di martedì, così da eliminare il pignoramento. Napoli non è più disposta a tollerare e ad accettare ingiustizie».
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