Rifiuti, caos su Acerra ma la Sapna insiste: «Il sito non è abusivo»

Rifiuti, caos su Acerra ma la Sapna insiste: «Il sito non è abusivo»
di Maria Rosaria Ferrara e Pino Neri
Mercoledì 31 Luglio 2019, 08:30
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Da Acerra a Giugliano, resta alta la tensione legata alla prossima chiusura del termovalorizzatore. Servono nuove aree provvisorie di stoccaggio e oggi in Regione si decide sul sito di Acerra individuato dalla Sapna, che ieri ha difeso la scelta di sversare in località Pantano.

Con un'articolata controdeduzione inviata al Comune di Acerra, alla Regione, all'Asl e all'Arpac, la società della Città Metropolitana che gestisce gli impianti di stoccaggio, confuta in toto la tesi del Comune secondo cui il sito del Pantano non sarebbe in regola o sarebbe addirittura abusivo.
 
La Sapna sostiene che le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, «peraltro pronunciate per altri gestori (l'ex commissariato di Governo e la ex Fibe), risalgono al 2005 e al 2007 e non sono mai state eseguite dal Comune di Acerra, ente che quindi risulta inadempiente perché nulla ha fatto per eliminare la presunta irregolarità dello stoccaggio sancita a suo tempo dalla giustizia amministrativa». Per la Sapna, dunque, «gli effetti sono ampiamente caduti in prescrizione. Inoltre - scrive ancora la società - la nostra è una richiesta di apertura del sito ex novo, che nulla ha a che vedere con il pregresso prescritto».

Oggi, intanto, la conferenza dei servizi dovrà decidere se concedere o meno alla Sapna la riapertura dell'impianto del Pantano, per il quale si prevede il conferimento di 21mila tonnellate di rifiuti durante i 35 giorni di fermo dell'inceneritore, che partiranno già dal 23 agosto (stop parziale) e poi dal primo settembre (stop totale). Ma gli ambientalisti sono già sul piede di guerra.

Clima di tensione anche a Giugliano. Mentre la città è impegnata nella lotta contro un nuovo sito provvisorio, arriva una notizia inaspettata: un nuovo impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non potrebbe essere realizzato nella zona Asi. A lanciare l'allarme è il consigliere di Forza Italia Alfonso Sequino durante il consiglio comunale di ieri sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Un decreto dirigenziale della Regione darebbe il via libera alla richiesta della società, la Comind srl, che intende costruire l'impianto. Come si legge dal documento, la conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 10 maggio ha espresso parere favorevole all'attività che dovrebbe occuparsi di messa in riserva dei rifiuti, selezione e cernita.

Il Comune però in quella sede non si presentò. «A breve ci saranno in città tre nuovi impianti di rifiuti - ha detto Sequino -. La cosa più grave è che il consiglio non era informato. Il vero responsabile è il sindaco che ci ha tenuto nascosta questa vicenda». Ma Poziello ha spiegato di non aver partecipato alla conferenza dei servizi perché «se non ho motivi validi per eccepire il dissenso preferisco non esserci». Il primo cittadino ha poi chiarito che «il Comune sta lavorando unitamente all'Asi Napoli ad una regolamentazione che consenta di bloccare la realizzazione di nuovi impianti a Giugliano» e che «sull'autorizzazione chiesta da Comind vi sono una serie di prescrizioni sulle quali gli uffici comunali e dell'Asi stanno lavorando».

L'amministrazione sarebbe dunque alla ricerca di cavilli che ostacolino l'iter. Sotto il profilo politico in consiglio non è andata meglio, né per la maggioranza né per l'opposizione. L'assise si è tenuta in seconda convocazione con undici consiglieri di maggioranza. La minoranza avrebbe avuto la possibilità di far saltare la seduta ma anche tra i loro banchi ci sono state defezioni.
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