Rifiuti a Napoli, l'assessore Santagada di notte con i netturbini: «L'Asìa va potenziata»

«Sono consapevole delle criticità, serve la collaborazione dei cittadini»

Gli assessori Santagada e De Iesu con i netturbini
Gli assessori Santagada e De Iesu con i netturbini
di Luigi Roano
Giovedì 26 Gennaio 2023, 12:00
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Il cambio di marcia con il recentissimo passato lo rimarca subito il neo assessore ai rifiuti Vincenzo Santagada: ha trascorso una notte intera - quella di martedì con replica già domani - tra gli operatori dei rifiuti. Non un atto dovuto, ma semplicemente la regola base di un buon amministratore pubblico, cioè vedere l'oggetto del proprio lavoro da vicino e spronare con la sua presenza fisica chi sta in strada. La mossa di Santagada gli ha fatto toccare con mano e sul campo le problematiche - sono tante, troppe - e quello che funziona e qui siamo al limite della insufficienza. Santagada ha preso il posto del dimissionario Paolo Mancuso - il presidente provinciale del Pd - che ha lasciato la scrivania di Palazzo San Giacomo dopo appena un anno e poco più dall'insediamento per motivi personali. A girare in lungo e largo grossi pezzi di città a bordo dei mezzi Asìa con Santagada c'è pure l'assessore alla Legalità e alla Polizia municipale Antonio De Iesu. Del resto a Napoli quando si tratta di rifiuti bisogna stare sempre molto attenti che le regole le rispettino tutti. De Iesu ha potuto constatare, per esempio, come in molti casi i mezzi non hanno potuto svuotare i cassonetti perché davanti c'erano parcheggiate delle auto. «Bisogna riorganizzare il servizio per ottimizzare al meglio quello che abbiamo - racconta Santagada - c'è molto da fare ma possiamo mettere mano subito alla città migliorando tre step: la raccolta, facendo sì che i camion non si blocchino causa ostacoli esterni, il cosiddetto riassetto cioè la fase in cui una volta svuotato il cassonetto i residui che restano a terra vadano rimossi al meglio e lo spazzamento sia meccanico che manuale». Per Santagada ci sono spiragli di luce: «Io penso che il passo per migliorare la pulizia della città non sia così lungo. Poi c'è il dato di prospettiva, quello strategico dove puntiamo al miglioramento della differenziata, sugli impianti, dove la gara è andata deserta perché sono aumentati i prezzi e se ne parla a giugno; e sull'arrivo di altri 300 ragazzi che hanno vinto il concorso che assieme ai 200 già entrati in azienda saranno destinati allo spazzamento». 

Santagada - nella sostanza - promette di essere più operativo cioè più tempo in strada e meno nel bunker di Palazzo San Giacomo.

Una promessa ardita perché altri l'hanno fatta e ne sono usciti con le ossa rotte. «Sono consapevole delle criticità - spiega ancora l'assessore - sono stato nell'area orientale, al centro storico, al Vomero, ho visitato tutti gli autoparchi. Ci serve la collaborazione dei cittadini. Troppi sono i cumuli di rifiuti che si formano in aree dove non possono essere gettati, a via Toledo scendono dai Quartieri Spagnoli, abbandonano i sacchetti e vanno via e così non funziona. La stesa cosa a via Santa Tersa degli Scalzi dove oltre alle mini discariche ci sono le auto che ostruiscono il lavoro di raccolta. Molti cumuli di rifiuti sono direttamente collegati ai residenti che non rispettano le regole. Puntiamo molto sulle telecamere per individuare che abbandona i rifiuti». E poi c'è lo spazzamento, nella sostanza quello che se non viene messo a regime deturpa la cartolina della città o no? «La prima cosa che farò è chiedere un incontro con le Municipalità, le spazzatrici meccaniche e le macchine pulisci-strade non riescono a incidere perché ci sono le auto in sosta. Almeno una volta a settimana devo avvertire i cittadini del loro quartiere di lasciare libere le strade. Per lo spazzamento manuale il discorso è diverso e anche qui è questione di organizzazione». La gente però si interroga su cosa facciano gli spazzini. «Servono punti di raccolta degli operatori. Al Vomero ne abbiamo individuato uno che dovrà fungere da centro di smistamento. Oggi gli operatori vengono prelevati da auto di Asìa e portati in determinate zone. E riescono a pulire solo quella strada in cui vengono assegnati. Con i centri di smistamento strategici dovranno pulire anche le strade vicine invece di aspettate di essere caricati e riportati alla base, sembra poco ma il risultato però sarebbe grande». Ci sarebbe il problema dei cassonetti nelle grandi città non se ne vedano. «C'è un progetto per l'interramento al quale stiamo lavorando spiega Santagada - servirà un po' di tempo in più i cassonetti interrati sono certamente meno impattanti dal punto di vista dell'immagine della città, ma pulire Napoli già oggi è possibile con la collaborazione di tutte le componenti inclusi i cittadini. Tutto va potenziato: ritiro, riassetto e lo spazzamento. E lo dobbiamo fare ottimizzando le risorse». L'assessore conclude con un appello: «Noi dobbiamo stare di più in strada, la nostra deve essere una presenza forte, ma ci serve la cooperazione con i cittadini. Serve una regola di civiltà che ci dobbiamo dare questa è la sfida che non può essere solo quella della riorganizzazione». 

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