Rifiuti e tangenti, l'ira di De Luca da Salerno: «Usano camorristi per ricattarci»

Rifiuti e tangenti, l'ira di De Luca da Salerno: «Usano camorristi per ricattarci»
Sabato 17 Febbraio 2018, 18:38 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 09:03
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«Siamo impegnati in un lavoro gigantesco. Quando fai queste riforme, i contraccolpi ci sono. Ma andremo avanti a carro armato. Mettiamo in conto resistenze, sabotaggi, persino operazioni, nelle ultime ore addirittura di uso di camorristi per ricattarci. Non perdete tempo. I miei concittadini di Salerno mi conoscono. Non perdete tempo. Se pensate di ricattarci non perdete tempo. Andremo avanti senza derogare di una virgola agli obiettivi che ci siamo dati». Così il governatore Vincenzo De Luca, questo pomeriggio a Salerno.

Intervenendo a un convegno sull'odontoiatria, De Luca s'è riferito, pur senza citarla espressamente, alla videoinchiesta di Fanpage e alla successiva apertura di un'indagine in cui è coinvolto anche il figlio Roberto. «Abbiamo deciso - ha aggiunto - di fare della sanità campana la prima sanità d'Italia e lo faremo costi quel che costi. Mi sono ricordato che due anni e mezzo fa, alla vigilia di un'altra campagna elettorale, uscì un elenco dei cosiddetti impresentabili e io ero collocato in una posizione di onore in quella lista. Poi ovviamente non si è saputo più niente di quella lista. In queste ore si stanno mettendo in piedi cose infami, al limite della barbarie. Siamo arrivati a questo in questo Paese. Non perdete tempo, state sereni tutti quanti. Noi andremo avanti come un treno».
 


«In Italia siamo giunti alla barbarie. Camorristi trafficanti di cocaina, ingaggiati per mettere in atto operazioni oscure di aggressione personale e politica. Oltre ogni decenza. Oltre ogni vergogna. C'è da aspettarsi un'onda di ripulsa morale e di disgusto da parte di tutte le persone perbene, al di là dei colori politici, per una provocazione tanto scoperta e costruita quanto ignobile e fondata sul nulla». Così, su Facebook, De Luca rincara la dose. «Già due anni fa, alla vigilia di un'altra campagna elettorale, abbiamo conosciuto una vasta campagna di aggressione mediatica centrata sugli impresentabili. Poi tutto è finito in fumo. Oggi siamo di fronte a una nuova aggressione mediatica. Da oggi in poi saremo noi a chiedere che siano accesi i riflettori su tutta questa vicenda sconcertante, sulla quale occorrerà indagare a fondo, su ogni suo aspetto. Per adesso voglio rivolgere ai camorristi e chi li ingaggia, un mio messaggio sobrio e amichevole: vi faremo ringoiare tutto».

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