Il sindaco Luigi de Magistris stringe i tempi del rimpasto di giunta, accelera o almeno cerca di farlo. Così ha completato il quadro delle consultazioni con i gruppi della maggioranza riservandosi alla fine le questioni più spinose, ovvero quelle poste dai Verdi, dai Riformisti democratici e dalla Sinistra in comune. Stefano Buono, Gabriele Mundo e Mario Coppeto i tre capigruppo, sono sfilati ciascuno con la proprio delegazione dalle 19 alle 21. Cosa ne è venuto fuori? Un misto di tatticismi, strategie ma una richiesta comune: le deleghe ai consiglieri non piacciono, se ci deve essere una giunta più politica allora i gruppi hanno chiesto che questa sia la foto della maggioranza e tutti vogliono un posto in giunta senza ulteriori stratagemmi.
De Magistris ha preso nota, ha memorizzato le richieste della maggioranza, ma il no alle deleghe arrivato dai consiglieri ha scompaginato i suoi piani. Per esempio, Maria Caniglia del gruppo «Sfastriati», che il sindaco lo ha già incontrato, lo ribadisce: «Quella delle deleghe è una storia che non ci piace, se la maggioranza deve essere rappresentata in giunta perché la stessa sia politicamente più forte allora anche noi siamo disponibili a prenderci le nostre responsabilità». L’ex pm ha la necessità di uscire dallo stallo, di rimpasto si parla da quasi un anno, da gennaio e questo logora assessori già stanchi e alimenta attese nella maggioranza che vengono puntualmente disattese. Ma paradossalmente la sentenza di assoluzione per il governatore Vincenzo De Luca toglie pressione a de Magistris: perché un conto era fare un rimpasto di giunta avendo come obiettivo la possibilità che il voto alla Regione fosse più vicino, altra cosa è oggi con De Luca tornato saldamente in sella. In questo senso il sindaco potrebbe prendere ancora una volta tempo se non si trovasse la quadra giusta. Malgrado da Palazzo San Giacomo continuino a ribadire che «questa è la settimana giusta per i cambi».
La questione delle deleghe ai consiglieri - questo il ragionamento - aveva un senso compiuto se il voto fosse stato vicino, ora che non è più così ma al voto ci si deve arrivare - secondo la maggioranza - in modo più strutturato politicamente vale a dire con una giunta più caratterizzata la corsa alla poltrona è più che mai aperta. Trapela fastidio dal quartier generale dei Verdi sul fatto che Maria D’Ambrosio, assessora in quota loro, sia messa sempre tra gli uscenti dalla giunta. «Siamo curiosi - raccontano - di capire s eil problema della città sono gli alberi non potati oppure i servizi che non funzionano e la spesa bloccata. Noi siamo alleati e facciamo parte del governo della città, se il sindaco non ci considera più tali lo scopriremo presto». Una difesa d’ufficio della D’Ambrosio che ci sta. Così, come le spinte di Mundo ad entrare personalmente in giunta atteso che la sua assessora Alessandro Sardu ha cambiato casacca indossando quella arancione mollando i Riformisti democratici.
Rimpasto al Comune di Napoli, De Magistris accelera ma c’è l’ostacolo delle deleghe
di Luigi Roano
Articolo riservato agli
abbonati
Martedì 2 Ottobre 2018, 08:16 - Ultimo agg. :
10:09
3 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA