Da Posillipo a Montecitorio, passando per piazza Dante. Nel percorso geografico del neopresidente della Camera, Roberto Fico, c'è anche il suo percorso politico: dal quartiere bene di Napoli alla terza carica dello Stato, col suo stile e la sua storia personale, intramezzati da un evento di massa. Una storia vissuta in prima linea nelle battaglie a difesa dell'acqua pubblica, dei beni comuni, dell'ambiente, promuovendo l'azzardo dei rifiuti zero, con gli amici di sempre al suo fianco.
Il successore della Boldrini fondò il Meet-up Napoli nel lontano 2005, ben tredici anni fa, complice un rapporto molto stretto con quello che sarebbe diventato il fondatore del Movimento Cinquestelle, Beppe Grillo. È proprio il comico genovese uno dei suoi migliori amici: erano insieme nel backstage del palco allestito appunto in piazza Dante snodo cruciale - nel novembre 2005 quando gli organizzatori della Notte Bianca targata Andrea Cozzolino (super assessore regionale con Bassolino) impedirono a padre Alex Zanotelli di arringare la folla in favore del no alla privatizzazione del servizio idrico.
Mattone dopo mattone, da sinistra coinvolgendo una fetta di società civile, è stata costruita una vicenda collettiva. Culminate nelle riunioni svolte soprattutto in localini del Vomero fino a quelle alla Città del Sole all'Asilo Filangieri prima delle politiche in cui Fico raccolse tanti malumori e non sciolse le riserve (che erano fortissime dopo la scelta di Di Maio a candidato premier e l'allargamento delle candidature ai non iscritti) sulla sua ricandidatura.
Lì c'erano quelli vicini da sempre nelle lotte: tanti coetanei rimasti negli anni fedeli ai Cinquestelle anche se defilati. Dall'ex consigliere municipale vomerese Mariano Peluso a cui Fico consigliò di non candidarsi sindaco optando per il napo-milanese Matteo Brambilla, i due Marco Manna e Savarese, ma anche Dario Stipa Carotenuto il motore social dei meet-up, il consigliere comunale di Casoria Elena Vignati, non ultima la senatrice Paola Nugnes che non a caso ieri dopo a pochi minuti dalla votazione che ha incoronato Fico al vertice di Montecitorio su facebook ha esultato con un significativo è storia.
A dargli il bacio di chi ha condiviso tanto momenti belli e brutti, come accade nella vita di coppia - è stata la compagna Yvonne De Rosa, fotografa che anima le attività laboratoriali dei Magazzini fotografici in città. A dare una mano nella gestione della comunicazione, da svariati anni, c'è la giovane giornalista Fiorella Taddeo anch'essa attivista della prima ora del Movimento dove, si sa, si usano i media in un certo modo se ci credi davvero. Il denominatore comune di questa generazione di 30enni e 40enni cresciuti con Fico è la dimestichezza con le nuove tecnologie, considerate il mezzo più diretto per diffondere il verbo. Ieri è stato ripubblicato su facebook il video in cui Roberto si candidava alla Regione nel 2010 tra qualche tenero imbarazzo e scarsissimi risultati nelle urne.
Generoso, buono, onesto: si sprecano i complimenti per Roberto a poche ore dall'elezione a presidente della Camera da parte dei fedelissimi di una vita trascorsa tra banchetti, manifestazioni, gazebo e poi campagne elettorali (perse molto male) per il Comune di Napoli e la Regione Campania. In tanti, va detto, lo appellano come compagno a rimarcarne le radici comuniste: del resto Fico non ha mai nascosto di aver votato Rifondazione comunista prima di contribuire dal basso alla nascita di un Movimento divenuto primo partito in Campania e nell'intero Mezzogiorno. Tanti gli amici, o almeno che tali si considerano non da ieri, negli altri partiti: il segretario regionale di Sinistra italiana Tonino Scala, il capogruppo comunale di Forza Italia Stanislao Lanzotti che con Fico ha condiviso la frequentazione della scuola elementare Cimarosa' a Posillipo, l'ex sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione che lo reputa un «figlio dei movimenti territoriali vicino alle battaglie che da anni ci vedono protagonisti». Cinque anni fa, a dare una mano a Fico c'era anche il consigliere comunale di Dema Nino Simeone che poi ha scelto la strada del sindaco Luigi de Magistris con cui Fico non ha un buon rapporto e non vuole averne per il futuro. Nel Movimento, un'altra persona che lo conosce bene, la neodeputata Conny Giordano, arriva a definirlo «una delle anime più belle del nostro Movimento» giudicando la sua presidenza «una vittoria collettiva».