Salvini: «Scelto il candidato a Napoli», ora si attende il via libera di Maresca

Salvini: «Scelto il candidato a Napoli», ora si attende il via libera di Maresca
di Valentino Di Giacomo
Sabato 12 Dicembre 2020, 10:42 - Ultimo agg. 14:28
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«Come possibile candidato sindaco abbiamo scelto per Milano, Torino, Roma, Bologna, Napoli, non figure di partito ma imprenditori, manager, esponenti del mondo del volontariato, cioè persone di vita reale. L'obiettivo della Lega è quello di coinvolgere. Persone che si mettono a disposizione della Lega e del centrodestra per fortuna sono tante, non ce n'è solo una. Noi stiamo incontrando tutti per scegliere la persona e la squadra migliore». Matteo Salvini ha confermato ieri che il centrodestra ha già scelto i propri candidati nelle grandi città, Napoli compresa. Per il capoluogo partenopeo c'è ormai un solo nome in campo che è stato esaminato durante le riunioni delle scorse settimane tra Salvini, Meloni e Berlusconi e si tratta del pm anticamorra Catello Maresca. Un profilo che piace e che, contemporaneamente, toglierebbe le castagne dal fuoco ad una coalizione che alle ultime elezioni regionali ha avuto percentuali tutt'altro che esaltanti con l'arretramento di Fi, la mancata crescita di Fdi e l'evidenza di un Carroccio che a queste latitudini ha difficoltà ad emergere soprattutto nelle tornate amministrative.

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IL MAGISTRATO
Piace Maresca, ma ogni matrimonio impone che per celebrarsi serva l'intesa tra due soggetti.

Fosse per il centrodestra non ci sarebbero problemi nell'offrire congiuntamente la candidatura al pm che ha messo in galera i boss casalesi Setola e Zagaria, ma prima bisognerà capire se lo stesso Maresca abbia davvero voglia di gettarsi nell'agone politico. L'idea di certo affascina il pm, ma non a tutti i costi. Dopo una carriera spesa in magistratura in rappresentanza delle istituzioni, mai vorrebbe Maresca essere percepito come un portabandiera di una sola parte politica. Servirebbe uno sforzo dei partiti nel fare un passo indietro e ammainare temporaneamente i vessilli di partito. L'intesa c'è, ma è la costruzione della candidatura di Maresca che è complessa, quell'alchimia - non facile da trovare - in grado di coniugare l'esigenza del pm di non apparire parziale e ai partiti del centrodestra di individuare una forma potabile per fare un passo indietro che non appaia come tale. Perché Maresca piace, ma se il pm non vuole una candidatura a tutti i costi, tanto meno i tre leader del centrodestra saranno disponibili a qualsiasi sacrificio per schierare un uomo che di sicuro garantirebbe di giocarsi la partita per Palazzo San Giacomo. Anche per questo se Maresca è e resta in una ideale pole position, il centrodestra non ha smesso di vagliare delle alternative per non restare spiazzato quando ormai mancano solo pochi mesi alle prossime elezioni comunali.


GLI ALTRI
Per questo motivo non sono stati interrotti i contatti con altri possibili candidati, tutti - come ha ricordato Salvini - esponenti della cosiddetta società civile al pari di Maresca. Resta quindi in corsa l'avvocato Sergio Rastrelli, figlio del compianto ex governatore missino, Antonio. Nell'elenco sul tavolo dei leader c'è pure l'amministratore delegato di Yamamay e Carpisa, Gianluigi Cimmino. Non sfugge, del resto, che proprio Salvini andò a trovare l'imprenditore nel corso dell'ultima campagna elettorale. L'altro nome sul quale si è ragionato è quello del giornalista del Tgr Campania, Massimo Calenda, stimatissimo non solo da Forza Italia. «Il centrodestra - fa appello l'ex parlamentare Amedeo Laboccetta - deve urgentemente scegliere». Non passerà molto tempo prima che i tre leader decideranno. Si parte intanto da una posizione condivisa che è quella di non mettere in campo personaggi politici ed è un accordo di non poco conto visti gli attriti che spesso si vengono a creare all'interno della coalizione. Poi spetterà anche ai singoli interessati decidere se candidarsi e individuare le modalità per farlo. Dopo il lunghissimo stallo su Caldoro alle ultime regionali, tra diktat e frecciatine incrociate, stavolta però il centrodestra vorrebbe partire in fretta dal nome e poi cominciare per tempo la lunga campagna elettorale. L'intesa - come ha ribadito Salvini - c'è già.

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