Salvini a Napoli: «Una piazza così non ce l'ho neanche a Milano»

Salvini a Napoli: «Una piazza così non ce l'ho neanche a Milano»
di Oscar De Simone
Venerdì 11 Settembre 2020, 22:23
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«La piazza di stasera non ce l'ho neanche a Milano e quindi dico proprio che è una bella responsabilità». Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha concluso il suo intervento in piazza Matteotti. Un incontro con i napoletani, in vista delle elezioni regionali del prossimo 20 e 21 settembre, che chiude la sua visita in Campania. Un pomeriggio, di cori, bandiere e striscioni tra i sostenitori del centro destra ed i rappresentanti dei centri sociali che hanno manifestato oltre i cordoni di polizia. 
 
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«Per colpa di qualche delinquete da centro sociale – continua il leader leghista – non ho potuto parlare dei problemi di Torre del Greco. Ma siccome non sono un tipo da “toccata e fuga” tornerò in questa terra, nonostante il risultato delle elezioni. Un risultato che già vedo dalla piazza di questa sera che non vedo neanche dalle mie parti. Questo però è anche il risultato del cattivo lavoro di chi ha amministrato sino ad oggi. Ho sentito un sacco di persone che mi hanno confessato di non votare da tanti anni ed ora la Lega gli offre una possibilità. Per questo sappiamo che è il momento di cambiare e vogliamo farlo. Ci sono state troppe promesse non mantenute e troppe cose non fatte».

Le ecoballe, così come i campi rom sparsi tra Giugliano e Napoli, sono stati citati più volte questo pomeriggio. Dei veri “simboli del degrado” su cui i candidati della lega, hanno promesso di intervenire.

«Non vogliamo più camorra e campi rom abusivi – ha continuato Salvini – sparsi per tutta la regione. Ma anche le ecoballe, che di ecologico non hanno nulla, sono un punto su cui intervenire subito. Stefano Caldoro ha già amministrato questa terra e sa come intervenire. Inoltre i ragazzi candidati con noi, che non vengono da passate esperienze politiche, sono la nostra vera sfida. Un venerdì pomeriggio così a Napoli, con una piazza così piena, non me lo sarei mai aspettato e ne sento la responsabilità».
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