Salvini a Napoli, rischio incidenti: «Vedrò la gente perbene»

Salvini a Napoli, rischio incidenti: «Vedrò la gente perbene»
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 2 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 10:03
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L'appuntamento è per le 11 in Prefettura. Matteo Salvini torna in città, e lo fa per la prima volta nella veste ufficiale di ministro dell'Interno. «Sono orgoglioso di essere a Napoli da ministro - ha dichiarato ieri sera - Se qualche perditempo dei centri sociali intende contestarmi sappia che sarò ben contento di incontrare la stragrande maggioranza dei napoletani: gente perbene che vuole più sicurezza e ordine e meno delinquenti e clandestini». Quella di oggi si preannuncia come una giornata intensa su vari fronti, a cominciare dall'ordine pubblico. Già, perché dal programma ufficiale stilato arriva la conferma che il numero uno del Viminale si recherà al Vasto - nel quartiere senza pace a due passi dalla Stazione Centrale - dove altissime restano le tensioni tra residenti e immigrati africani. Destinazione: via Milano 43, nella chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, dove incontrerà il parroco, don Vincenzo Balzano.

«Un fulmine a ciel sereno - si limita a dire al «Mattino» don Vincenzo, che ad agosto aveva lanciato un grido di allarme per denunciare le condizioni di degrado in cui i residenti del Vasto sono costretti a vivere. «Ma non posso dire null'altro - conclude - se non che per me l'arrivo del ministro è stata una sorpresa». La zona del Vasto sarà ovviamente presidiata al massimo, sebbene si sia deciso di non optare per «zone rosse» e tanto meno perimetri blindati.
 


A stemperare i timori di una vigilia che preannuncia manifestazioni di protesta non aiutano alcuni messaggi comparsi a macchia di leopardo in tutto il centro cittadino. Cartelli contro il «decreto legge Salvini» sono stati apposti (e poi rimossi) su alcune statue, anche all'ingresso dell'Università Federico II; nelle scritte, che recano la sigla «Potere al Popolo» e con l'hashtag #controilgovernodellodio, si critica il «decreto sicurezza» paragonandolo alle leggi razziali e definendolo «un regalo a mafia e caporalato». Ed è proprio sui social che il popolo antagonista preannuncia contro-manifestazioni in aperta contestazione con l'arrivo del ministro dell'Interno a Napoli. Sulla pagina Facebook del gruppo «Je so Pazz Ex Opg» si legge: «Salvini viene a Napoli per portare il nuovo piano di sicurezza sulla città. Vuole sgomberare tutti i luoghi occupati e portare più polizia. Caro ( si fa per dire ) Matteo, ma ancora con questa storia che vuoi spiegare a noi napoletani come vivere? Napoli è la città più importante del Mediterraneo e non ha bisogno delle tue minacce reazionarie o della paura che fai dilagare nell'intero Paese». Il presidente della terza Municipalità, Ivo Poggiani, ha chiamato a raccolta i dissidenti, che si raduneranno alle 10 in Largo Berlinguer per poi tentare di arrivare in Prefettura.

Sempre stando al programma stilato, dopo l'incontro con don Balzano Salvini incontrerà il presidente della regione Vincenzo De Luca. Nessun faccia a faccia, invece, con il sindaco De Magistris. In Prefettura il ministro presiederà il Comitato per l'ordine e la sicurezza: al centro del vertice, oltre ai temi legati alla sicurezza dei cittadini che vivono al vasto, ci sarà naturalmente anche l'emergenza criminalità, con il grave fenomeno delle «stese» che terrorizzano interi quartieri di Napoli.
 
Oggi sul tavolo della Prefettura il sindaco Luigi de Magistris si presenterà con una serie di richieste da rivolgere al governo. Su una cosa non fa sconti de Magistris: «I centri sociali fanno un lavoro egregio e valorizzano i beni della città». Quando parla di sicurezza, il primo cittadino intende almeno due cose: la difesa dalla criminalità, e poi e quella finanziaria in quanto Palazzo San Giacomo è un ente in pre-dissesto e mai come in questo periodo in bilico, che per fornire servizi decenti ha bisogno di forti iniezioni di liquidità. In entrambi i casi è Salvini l'interlocutore perché il titolare del dicastero degli Interni ha come delega anche la finanza degli enti locali. «Mi aspetto fatti, concretezza, risposte e che non ci sia l'annuncite che il vento autunnale porta via; mi aspetto che il ministro ci dica quante unità di forze di polizia invierà in città per coadiuvare i nostri agenti delle forze dell'ordine che fanno un lavoro egregio. Se ci sarà concretezza noi saremo pronti a collaborare».

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