San Giorgio a Cremano, il miracolo del premio Troisi: riaperta la trattativa Teseo

San Giorgio a Cremano, il miracolo del premio Troisi: riaperta la trattativa Teseo
di Francesco De Sio
Domenica 21 Luglio 2019, 14:00
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Nell'infinito paradosso del caso Teseo, è proprio il nulla di fatto di ieri sera - l'ennesimo - a segnare forse la svolta più grande. L'inatteso annullamento del corteo che alle 19 avrebbe dovuto spostarsi da via Manzoni a Villa Tufarelli, sede della serata inaugurale del Premio Troisi, ha di fatto creato una spaccatura interna al fronte degli stessi lavoratori e messo il Comune di San Giorgio a Cremano davanti a scadenze ben delineate.
 
A vestire ancora una volta i panni del pompiere è stato il sindaco Giorgio Zinno, il quale si è recato di persona alla manifestazione con l'obiettivo di mediare con i circa 70 dipendenti della cooperativa assistenziale, senza stipendio ormai da dieci mesi e pronti a mettersi in marcia tra bandiere e cartelloni. Il summit tenutosi nella sede della società, alla presenza di operatori e sindacalisti, ha spinto il primo cittadino a esporsi nuovamente in prima persona dopo le promesse disattese di inizio luglio: «I vertici della Teseo hanno annunciato l'intenzione di saldare due mensilità entro mercoledì - ha spiegato Zinno, messo alle strette dalla folta schiera di presenti -. Non si tratta più di parole, adesso c'è una pec ufficiale a dimostrarlo. Qualora anche questa scadenza non dovesse essere rispettata, il Comune adirà le vie legali».

Il vero obiettivo tuttavia resta quello di trascinarsi, non senza fatica, verso la fine dell'affidamento dell'appalto per organizzare al meglio il passaggio di cantiere previsto il prossimo 13 ottobre: «Con una nuova azienda a gestire il servizio assistenziale la situazione potrà solo migliorare - si è spinto a garantire il capo dell'amministrazione - gli uffici tecnici lavorano da mesi in funzione della compilazione del nuovo bando. Sarà presentato entro 15 giorni, avete la mia parola». Ma come dicevano i latini, «verba volant». Ecco perché i rappresentanti di categoria hanno voluto mettere per iscritto le dichiarazioni di Zinno tramite un documento redatto alla meno peggio e fatto poi sottoscrivere dallo stesso sindaco: nuovo bando entro il 2 agosto o scontro frontale. Non abbastanza per i lavoratori presenti, ormai disillusi da slogan e scadenze a breve termine. «Non è cambiato niente dall'ultima volta - affermano alcuni -, perché i sindacalisti non alzano la voce ora? Perché non si parla mai di soldi?».

Il servizio assistenziale, come più volte sottolineato, non si è mai fermato malgrado le ultime spettanze siano state riconosciute a ottobre scorso. Questione di senso di responsabilità, ma non solo: «Siamo quelli che vedete - dicono -, ma avremmo dovuto essere molti di più, non possiamo accontentarci ancora di promesse. La verità che alcuni dei nostri colleghi sono codardi e ignavi, personaggi in combutta con sindacalisti, ai quali a loro volta fa comodo tenersi buona l'amministrazione. Basti pensare che una delle persone che ci dovrebbe rappresentare è madre di un assessore. Cosa potrebbe spingerla ad alzare la voce?». E in effetti alla fine del vertice, con Zinno allontanatosi dopo la firma e le strette di mano di rito, la discussione intestina è divampata in seno agli stessi manifestanti, che non hanno mancato di scagliarsi verbalmente contro chi, secondo loro, avrebbe dovuto alzare i toni del braccio di ferro. Per il momento cartelloni di protesta tornano a piegarsi e le bandiere rimangono ammainate, almeno fino alla settimana prossima, quando giocoforza l'ideale partita di poker smaschererà il potenziale bluff di uno dei giocatori al tavolo. L'attesa è alle stelle, la tensione pure.
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