San Giovanni Bosco, pronto soccorso
senza medici: arriva la polizia

San Giovanni Bosco, pronto soccorso senza medici: arriva la polizia
di Melina Chiapparino
Giovedì 6 Giugno 2019, 09:28 - Ultimo agg. 09:50
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Mancano i chirurghi al pronto soccorso e i medici chiamano le forze dell'ordine. È accaduto all'ospedale San Giovanni Bosco e stavolta la telefonata al 113 non è stata per difendersi da aggressioni o atti vandalici ma per denunciare un'emergenza causata proprio dai camici bianchi. I fatti risalgono a lunedì quando, in tarda serata, l'equipe di sanitari in servizio si è ritrovata a fronteggiare l'ennesima nottata di sovraffollamento con un gran numero di pazienti traumatizzati e, soprattutto, senza i due chirurghi che normalmente affiancano i due medici internisti. La carenza di personale non è di certo una novità per il presidio della Doganella, come del resto per tutti gli ospedali dell'Asl Napoli 1, ma quella sera, ad orario di smonto dal pomeriggio, nessun chirurgo si è presentato per dare il cambio ai colleghi. Erano le 20 ed il pronto soccorso scoppiava di ammalati che aumentavano ora dopo ora al punto che diventava sempre più complicato smaltire le visite e gestire i pazienti traumatizzati, per cui i sanitari non ci hanno pensato due volte e hanno chiesto aiuto alla polizia di Stato. Nel presidio in via Briganti è giunta una volante che ha constatato sia lo stato di sovraffollamento delle medicherie che l'assenza dei chirurghi, emergenza tamponata con la chiamata per reperibilità di un camice bianco preso in prestito dal reparto di chirurgia, per una notte. Quando l'ordine è stato ristabilito tamponando la mancanza dello specialista, gli agenti sono andati via ma il vero problema resta ancora da risolvere.
 
Ciò su cui puntano il dito molti sanitari è l'assenza della programmazione dei turni ed è proprio questo il motivo che avrebbe fatto scoppiare il caos lunedì sera, lasciando il pronto soccorso sguarnito di chirurghi. In pratica, il 3 giugno, sin dal mattino, non era stata programmata l'assegnazione dei medici chirurghi che avrebbero dovuto coprire il turno di mattina, quello pomeridiano e la notte. «Siamo di fronte a un'oggettiva incapacità dirigenziale se per garantire la normale turnazione in un pronto soccorso è necessario ricorrere alla polizia» dichiara Mario de Santis, consigliere regionale Nursing Up Campania. Se da un lato, molti infermieri e medici hanno fatto fatica a inquadrare la telefonata alla polizia come un'azione a tutela dei dipendenti, la direzione ospedaliera non ha fatto mistero sull'esistenza di un problema oggettivo. «Si tratta di un problema endemico che si trascina da tempo e riguarda la difficoltà nel programmare una turnazione dei chirurghi per mancanza di personale - chiarisce Vito Rago, direttore sanitario dell'ospedale San Giovanni Bosco - abbiamo 7 specialisti assegnati al pronto soccorso e altri 6 distribuiti nel presidio che utilizziamo anche nei turni del pronto soccorso, la verità è che mancano questi medici e gestiamo la turnazione sempre con sacrifici e spirito di collaborazione dei colleghi».
INDAGINE INTERNA
«Il problema è vero e persiste ma vanno fatte delle precisazioni» aggiunge Rago. «Quel lunedì i turni di mattina e pomeriggio sono stati coperti da una chirurga di 67 anni che avrebbe dovuto farne solo uno e si è spesa per 12 ore pur di tamponare l'emergenza, oltre al fatto che non è da considerare obbligatoria la presenza di questi specialisti quando ci sono i medici di accettazione come in questo caso». La direzione sanitaria, recentemente, ha emanato disposizioni interne per reperire il personale, invitando ogni reparto a fornire almeno 3 nomi di medici a disposizione del pronto soccorso per tutte le specialistiche, inclusa la chirurgia ma per vederci chiaro arriverà il nucleo ispettivo dell'Asl. Il commissario Ciro Verdoliva ha avviato un'indagine interna per capire esattamente, ove mai ci fossero, responsabilità e mancanze avvenute quella sera.
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