La sanità della Campania migliora: niente commissario ma resta la tutela

La sanità della Campania migliora: niente commissario ma resta la tutela
di Ettore Mautone e Adolfo Pappalardo
Venerdì 12 Aprile 2019, 08:30 - Ultimo agg. 15:02
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È uno scontro durissimo quello che si sta consumando tra Lega e M5S sulla sanità campana. Con i grillini più vicini a Di Maio decisi a portare a casa un solo trofeo: la nomina di un commissario per la Sanità per scalzare il governatore De Luca. Contraria la Lega che fa invece intendere che ormai ci sono le condizioni per mettere fine al commissariamento. E proprio lo scontro tra i due maggiori azionisti di governo ha fatto saltare la nomina del nuovo commissario nel Consiglio dei ministri di martedì scorso. In mezzo il governatore De Luca, ieri pomeriggio al tavolo del Mef (Ministero economia e Finanze) per presentare i progressi compiuti: si siede intorno al tavolo convinto di poter chiudere per sempre la stagione del disavanzo ma alla fien deve desistere. Per ora la sanità campana non rientra nella normalità, se ne riparlerà alla prossima verifica a luglio.
 
Una fumata grigia, visto che il regime di commissariamento non è superato secondo le valutazioni del ministero della Salute sebbene i conti siano in ordine e il Piano ospedaliero abbia incassato un ulteriore semaforo verde. A nulla servirebbe per uscire dal tunnel il fatto che il Mef abbia certificato ieri, anche per il 2017 e per il sesto anno consecutivo, l'equilibrio finanziario complessivo di Asl e ospedali della Campania. L'avanzo di amministrazione oscillerebbe tra i due e i 30 milioni di euro, tutti da reinvestire nel rilancio dei Lea(Livelli essenziali di assistenza). Qui gli indicatori dei parametri di qualità delle cure erogate ai cittadini, sebbene in aumento di 19 punti sul 2016, risultano quell'anno ancora a quota 153, sotto la soglia minima fissata a 160. Il dato tecnico relativo al 2018, pur valutato nei documenti di programmazione a 163 (non più in rosso), potrà essere preso in considerazione solo nel tavolo convocato per il prossimo luglio. «È stato anche confermato l'equilibrio finanziario raggiunto dalla sanità campana e il superamento della soglia prevista per i Lea, che sarà formalizzato, sul 2018, come accade per ogni annualità, al termine del primo semestre di quest'anno. Ed entro il prossimo mese di maggio - dicono dalla Regione - sarà dato il via libera al piano di edilizia ospedaliera». Anche se il Mef ha suggerito di accantonare altri 200 milioni per i Lea. Ma la palla ora passa alle valutazioni politiche che, da anticipazioni provenienti dal ministero della Salute, sono comunque negative.

Per il viceministro al Mef, il leghista Massimo Garavaglia, non ci sarebbero i numeri per tenere in vita il commissariamento. Ma il fronte grillino è agguerritissimo e vuole la testa di De Luca. «Mi auguro che la Lega non abbia nulla da ridire sul fatto che noi stiamo per commissariare De Luca perché la sanità in Campania non va bene. Abbiamo bisogno di un commissario che metta ordine e che non si tratti dell'ennesima nomina politica», ha attaccato due sere fa a Porta a Porta il vicepremier Luigi Di Maio entrando a gamba tesa su questioni tecniche che non sono state mai toccate da un esponente di primo piano del governo. Addirittura alla Camera il capogruppo grillino Francesco D'Uva, fedelissimo proprio del vicepremier, ha chiesto direttamente a Conte di intervenire sulla Campania.

Ugualmente la consigliera regionale Valeria Ciarambino che attacca: «Va nominato al più presto un nuovo commissario che sostituirà il governatore dei fallimenti». Per Ciarambino la riunione avrebbe «certificato quanto andiamo denunciando da anni: per far rientrare i conti e mettere le carte a posto, De Luca ha messo in atto un'operazione esclusivamente contabile che ha contribuito a negare, giorno dopo giorno, il sacrosanto diritto alla salute ai cittadini della Campania». Ma non è cosa semplice se il parlamentare leghista Gianluca Cantalamessa avverte: «Lo stato in cui versa la sanità campana è noto e lo condividiamo ma non metteremo mai benzina nel motore di chi ora vuole solo usare la salute dei cittadini campani per farsi la campagna elettorale». Evidente il riferimento ai grillini.
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