Cisl Fp Campania: «Il governo stabilizzi tutti i precari nella sanità assunti contro Covid»

Cisl Fp Campania: «Il governo stabilizzi tutti i precari nella sanità assunti contro Covid»
Martedì 18 Ottobre 2022, 18:14
3 Minuti di Lettura

«Il personale precario della sanità in Campania e a Napoli, assunto per il contrasto all’emergenza Covid, è alle prese con il paradossale rischio di lavorare fino a dicembre ed essere mandato a casa».

Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio, leader rispettivamente della Cisl funzione pubblica della Campania e di Napoli, lanciano un grido di allarme. «Un pericolo che c’è e che va superato in tutti i modi per evitare la beffa di non poter utilizzare addetti professionalizzati e con una esperienza maturata sul campo e ricorrere al tempo stesso a nuove assunzioni, in ogni caso necessarie ed indifferibili, con inesperti da formare»

Grazie alle mobilitazioni in questi due anni del movimento sindacale confederale e di categoria, «siamo riusciti a ridurre a 18 mesi il tempo di lavoro prestato al 30 giugno 2022 necessario ai precari per la stabilizzazione. Ora nasce un problema che riguarda centinaia e centinaia di lavoratori che alla data fissata non hanno raggiunto il periodo di servizio necessario, ma che sono stati prorogati al 31 dicembre dalle aziende sanitarie locali e da quelle ospedaliere. Chiediamo per essi un provvedimento del governo che sposti la data dal 30 giugno a fine anno.

Si tratta non solo di un atto di giustizia, ma di necessità».

Medici e D’Emilio sottolineano che la richiesta di un tavolo regionale avanzata da Cgil, Cisl e Uil per affrontare questo problema e uniformare i comportamenti di Asl e Ao non è stata presa in considerazione dalla giunta De Luca.

«Un errore perché bisogna dar maggior forza alla richiesta al governo di intervenire e allungare la scadenza per consentire ai tanti precari Covid e agli altri lavoratori, compresi quelli con contratti atipici, di entrare nei ruoli. Bisogna procedere ad assunzioni per case e ospedali di comunità per la medicina territoriale e sarebbe un non senso non avvalersi delle capacità acquisite sul campo in questi terribili mesi da tanti lavoratori utilizzati per la lotta all’epidemia. La Cisl e l’intero movimento sindacale sono impegnati su questo obiettivo e auspicano che le istituzioni locali ai vari livelli facciano altrettanto per non rinunciare a risorse umane preziose e indispensabili per l’apporto di alta specializzazione che potranno continuare a dare in futuro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA