Sanità Campania, Cisl Fp non firma l'accordo con la Regione sulle indennità al personale sanitario

Il leader sindacale Medici: «Al Cardarelli vanno solo 140 mila euro, mentre a Salerno il 25% del totale»

Lorenzo Medici
Lorenzo Medici
Giovedì 16 Marzo 2023, 11:14
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La Cisl Funzione pubblica della Campania non ha firmato l’accordo con la Regione sulle indennità di disagio al personale sanitario previste dal contratto.

Il no della più importante federazione di categoria è conseguenza non solo del rifiuto da parte degli uffici della Giunta di limitare l’erogazione solo al pronto soccorso, ma anche di una contestuale distribuzione delle risorse che premia soprattutto Salerno a danno degli altri.

«La Campania - sottolinea il leader sindacale Fp Lorenzo Medici, presente all’incontro – come sempre si sente un piccolo staterello, dove il signorotto di turno pensa di emanare un editto e gli altri devono applaudire.

Noi non siamo disponibili a farlo, perché ancora una volta si mettono in atto differenze assurde ed inspiegabili».

Medici si riferisce in particolare all’esclusione dalle indennità degli operatori addetti ai punti di primo intervento di emergenza territoriale e alle centrali operative del 118, «che – ricorda – tutte le altre regioni hanno inserito, comprendendo l’intera rete di emergenza, come se noi appartenessimo ad un altro paese».

Per la Funzione pubblica appare altresì altrettanto strana l’attribuzione delle somme. Su un totale di 2 milioni e 900 mila euro da assegnare alle 7 Asl e alle 10 aziende ospedaliere, 625 mila euro vanno a Salerno, il 25% circa del totale.

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«Incredibile – dice Medici – se rapportato al Cardarelli di Napoli, destinatario solo di 140 mila euro, al fronte degli enormi accessi giornalieri di pazienti provenienti da tutta la Campania e dall’intero Mezzogiorno. Spiace che le altre sigle accettino questi accordi al ribasso, ai quali ci opporremo sempre. Rivendichiamo che l’attribuzione delle risorse contrattuali del fondo destinato ai lavoratori avvenga nel rispetto dei parametri oggettivi e dell’equilibrio territoriale, perché le altre 4 province non sono figlie di un dio minore».

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