Riapertura scuole in Campania, i dubbi di De Luca: «In classe il 24 settembre? Non so...»

Riapertura scuole in Campania, i dubbi di De Luca: «In classe il 24 settembre? Non so...»
Sabato 12 Settembre 2020, 16:41 - Ultimo agg. 13 Settembre, 08:31
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«Oggi no. Il 24 settembre non so»: così ha risposto il presidente della Regione Vincenzo De Luca ai giornalisti che gli chiedevano se la scuola campana fosse pronta per riprendere il 24 settembre. De Luca ha sottolineato che «non sappiamo quanti banchi siano arrivati ad oggi, né quanti siano i docenti».

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«Dovevamo votare nell'ultima settimana di luglio. Abbiamo invece sacrificato la scuola per votare a settembre» ha detto il governatore intervenendo ad una cerimonia di inaugurazione all'ospedale «San Pio» di Benevento insieme ai vertici aziendali e al sindaco Clemente Mastella

«Abbiamo contestato - ha ricordato De Luca - due orientamenti del governo nazionale, a nostro parere sbagliati: rendere facoltativi i test sierologici per il personale scolastico e, qui, in Campania sono obbligatori. E la misurazione della temperatura corporea: abbiamo deciso, pur non essendo di competenza della Regione, di dare tremila euro ai presidi per l'acquisto di termo scanner per la misurazione della temperatura dentro gli istituti scolastici. Quindi ci stiamo facendo carico di ritardi del ministero della Pubblica istruzione». E ancora: «Non sappiano quanti banchi sono arrivati ad oggi, non sappiamo quanti sono i docenti. Combatteremo per impedire che i docenti che sono già in organico siano mandati a 500 chilometri di distanza e intendiamo attivare contratti integrativi di servizi con società private, di cui già ci si avvaleva per le gite scolastiche, per aumentare i mezzi e garantire il trasporto e la sicurezza degli studenti nell'avvio del nuovo anno scolastico». 

 

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«Anche il settore agricolo ha risentito del contraccolpo dovuto all'emergenza Covid. Grazie al nostro Piano socio economico, al miliardo e 17 milioni di euro che abbiamo stanziato, abbiamo sostenuto anche le imprese, i lavoratori e le famiglie che dipendono da questo settore. Nel 2015 abbiamo ereditato un Psr, il programma di sviluppo rurale, partito con due anni di ritardo (eravamo ultimi in Italia anche nell'agricoltura) e con misure che non venivano incontro alle reali esigenze delle imprese agricole». «Ora dobbiamo bruciare le tappe. Nel mese di settembre convochiamo la prima riunione operativa. Dobbiamo fare in modo che il nuovo Psr parta entro il prossimo anno. Poche misure, semplici, efficaci ed immediate per sostenere la ripartenza economica e la crescita dell'occupazione nel settore dell'agricoltura in Campania», ha detto inoltre il governatore nel Sannio.

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