Scuole chiuse in Campania, ricorso contro la Dad: il Tar chiede chiarimenti a De Luca

Scuole chiuse in Campania, ricorso contro la Dad: il Tar chiede chiarimenti a De Luca
di Adolfo Pappalardo
Domenica 9 Gennaio 2022, 08:14 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 08:33
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Non c'è solo lo strappo, più evidente, di De Luca contro l'esecutivo ma anche di decine di sindaci campani. Che, anzi, vanno oltre l'ordinanza del governatore della Campania: domani non riapriranno nemmeno le scuole superiori. Colpa, dicono più o meno, in ordinanze che sono simili, dei troppi contagi di alunni e corpo insegnante. In una babele di ordinanze e norme che da ieri mattina fioriscono in tutta la Campania, gettando comunque alunni e rispettive famiglie nel caos. Tra chi sposta il rientro al 13, chi al 17 e chi al 22. Mentre si inasprisce lo scontro. Tra Regione e associazioni che presentano ricorsi al Tar (uno si discute già domattina) contro l'ordinanza e raccolgono firme. E dirigenti scolastici che plaudono alle scelte del governatore. Uno scenario dove però, ricordiamolo, incombe un rischio concreto: il governo impugnerà l'ordinanza campana che non riapre le scuole (dalle materne alle medie) per procrastinarne il rientro a fine mese. Tanto che in Puglia, il governatore democrat Michele Emiliano, pur d'accordo con il collega campano spiega come si è guardato bene dal fare altrettanto.

Nel Napoletano il gruppo di comuni più numeroso di municipi dove i primi cittadini fermano le lezioni anche per le superiori. Nel Nolano, in particolare, dove i sindaci hanno disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per due settimane (quindi fino al 22) a causa dell'alto numero dei contagi nell'area che sfiora i 10mila positivi. E, quindi, didattica a distanza per gli studenti di Nola, Marigliano, Saviano, Palma Campania ma anche per quelli che vanno a scuola a San Vitaliano e a Comiziano. Ma la mappa è a macchia di leopardo. Perché si chiude da Nord a Sud di Napoli: da Castellammare a Giugliano, da Pomigliano a Sant'Anastasia sino a Somma Vesuviana (in questi ultimi due comuni si riprende il 17 gennaio). A Ottaviano, invece, il sindaco aveva giocato d'anticipo ma due giorni fa aveva ricevuto una diffida del prefetto di Napoli per ritirare il provvedimento. Ma ieri firma una nuova ordinanza confermando lo screening su tutta la platea scolastica e differendo l'attività didattica per le scuole superiori al 13 gennaio.

Più tranquilla, invece, la situazione nel Casertano e nel Sannio. Nel primo caso accade a Castelvolturno, Sessa Aurunca e Cellole mentre nel Beneventano solo il sindaco di Airola sospende l'attività didattica in presenza sino a sabato 15 Gennaio: «Numero rilevante di positività tra studenti, docenti e personale scolastico», scrive nella sua ordinanza.

In Irpinia, territorio meno densamente abitato, i primi cittadini pure si muovono. Ed ecco lo stop per le lezioni alle superiori nei comuni di Bisaccia, Calitri, Domicella, Grottaminarda, Lauro e Marzano di Nola.

Nel Salernitano un elenco che pure è lungo. Chiudono le scuole superiori a Scafati, Sapri, Vallo della Lucania, Buccino, Contursi, Campagna e Giffoni Valle Piana. Stop alle lezioni alle superiori anche in Costiera Amalfitana: ad Amalfi e Maiori. Comuni grandi e piccoli ma nessun sindaco di capoluogo, almeno per ora, si vuole spingere oltre l'ordinanza del governatore: superiori aperte, quindi, nelle cinque grandi città della regione.

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Naturale che la Campania si divida tra pro e contro l'ordinanza firmata da De Luca. «Molti dirigenti scolastici avevano chiesto di attivare la Dad e come associazione avevamo chiesto due settimane di didattica a distanza, quindi siamo in linea con la decisione del presidente De Luca ma ora vedremo che cosa succederà considerato che il governo ha annunciato che intende impugnare l'ordinanza regionale», spiega Francesco De Rosa, presidente dei presidi campani. Mentre in poche ore vengono raccolte 23mila firme dai comitati No Dad che chiedono «l'immediata ripresa delle lezioni in presenza» e si scagliano contro l'ordinanza di De Luca. Mentre arrivano i primi ricorsi al Tar. Il primo è stato presentato al Tar Campania da alcuni genitori, difesi dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci. E il presidente della quinta sezione, Maria Abbruzzese, ha emesso già un decreto con il quale dispone che la Regione esibisca entro le ore 10 di domani «gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell'ordinanza impugnata» e motivare la stretta.

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