Oltre 600 firme - nessun politico, nessuna cooperativa e nemmeno Movimenti che fanno capo ai centri sociali - ci sono registi, attori, scrittori, professionisti, insegnanti assistenti sociali. Nessuna griffe di Gesco, il colosso delle cooperative sua creatura, insomma semplicemente persone - nella sostanza civici la cui bussola politica indica senza nessun dubbio il centrosinistra - che hanno firmato un appello, che è anche un manifesto politico perché Sergio D'Angelo, commissario di Abc acqua pubblica, ex assessore di de Magistris dal quale ha preso le distanze politiche già da qualche anno scenda in campo come candidato sindaco. «Vogliamo Sergio D'Angelo sindaco di Napoli» il titolo dell'appello. Lanciato assieme alla pagina fb dal titolo emblematico: «Tutto il bello di Napoli con Sergio D'Angelo». Un gioco per segnalare la presenza delle eccellenze cittadine a suo sostegno anche quelle che provengono dal mondo dello spettacolo e della cultura.
Prima di addentrarci nel ragionamento politico - quella di D'Angelo sarebbe la terza candidatura nel campo del centrosinistra, ci sono già Alessandra Clemente e Antonio Bassolino e manca quella del centrosinistra targato Pd-M5S-Leu - è giusto dare uno sguardo a queste firme.
D'Angelo cosa ha deciso di fare? Come risponderà all'appello? Per ora non parla è chiaro che ci sta pensando ed è molto tentato dalla discesa in campo. Partendo dal presupposto che attorno a lui ci deve essere «molta, tanta città» che va intesa non solo come civismo ma anche come politica. Tant'è chi pensa che il suo sia un bluff sbaglia di grosso, chi lo conosce sa bene che a oggi è quello con maggiori chance di giocarsela almeno per il ballottaggio perché pezzi di città veri lo hanno messo per iscritto che lo vogliono sindaco. Altri stanno solo ai sondaggi, altri ancora non lo hanno un candidato vero. Lo sa bene il segretario dem Marco Sarracino che lo ha chiamato e invitato al «tavolo del centrosinistra». Consapevole della forza di D'Angelo ma anche per sottrarlo ai deluchiani che lo corteggiano da tempo. Fulvio Bonavitacola - braccio destra di De Luca - lo ha pure incontrato qualche settimana fa. Il re della Gesco a oggi non pensa di partecipare al tavolo del centrosinistra di Sarracino si sentirebbe imbrigliato. Scalda i motori e riflette perché nel caos del centrosinistra potrebbe essere proprio lui a mettere d'accordo tutti, almeno questa è la sua speranza. Nel frattempo ha già pronte un paio di liste e fa sapere che vuole arrivare a 5.