Sesso in cambio di buoni spesa a Pozzuoli, il Pd scarica Figliolia: «Chi è indagato si sospende»

Sesso in cambio di buoni spesa a Pozzuoli, il Pd scarica Figliolia: «Chi è indagato si sospende»
di Gennaro Del Giudice
Giovedì 16 Giugno 2022, 11:00 - Ultimo agg. 14:26
4 Minuti di Lettura

Del circolo del Pd non c'è più nulla. Perfino la tabella, con i colori del tricolore e il ramoscello di ulivo, è stata rimossa dal balcone della sede nel centro storico di Pozzuoli e sostituita con un'altra su cui è inciso il nome della civica «Figliolia per la città». È questo uno degli effetti della battaglia tra dem che ha portato alla scomparsa del simbolo del Pd dalle elezioni comunali. «Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto non presentando il simbolo spiega Pasquale Esposito, responsabile Enti Locali del partito - Più di un passo indietro chiedemmo a Figliolia di mettere il partito nelle condizioni di fare una campagna elettorale tranquilla. Chi è indagato solitamente si autosospende. Figliolia dopo dieci anni da sindaco non ha saputo gestire il dopo-Figliolia e, al netto delle vicende giudiziarie, politicamente si poteva gestire meglio il tutto. Questo è il rammarico, anche se da parte nostra abbiamo fatto il possibile trascorrendo intere notti a Pozzuoli insieme al segretario provinciale Marco Sarracino».

I dem prendono le distanze dal sindaco uscente Figliolia, oggi candidato al consiglio comunale più votato con 1.498 voti. Le accuse di concussione sessuale e peculato in un secondo filone d'indagine sull'appalto per il Rione Terra, che lo vede già indagato per turbativa d'asta e corruzione, potrebbero anche segnare il percorso verso il ballottaggio tra i due ex dem Luigi Manzoni e Paolo Ismeno, quest'ultimo fortemente voluto da Figliolia nel segno della continuità amministrativa e per il quale ha messo in campo la propria lista civica (la più votata) che ha garantito alla coalizione oltre 5mila voti. 

Una presa di distanza è arrivata anche dagli ex alleati del M5s che dopo l'inchiesta avevano abbandonato la coalizione a supporto di Ismeno su input dei vertici di Roma. «Purtroppo il nostro comune continua a essere oggetto di gravi vicende giudiziarie - ha detto Antonio Caso, candidato a sindaco dei grillini, sconfitto alle elezioni di domenica scorsa - Alle indagini che hanno portato al sindaco uscente pesanti accuse di corruzione e turbativa d'asta, se ne aggiunge una nuova ed altrettanto grave relativa a scambio di sesso per buoni pasto. È ormai noto che, relativamente alle recenti amministrative, il M5S abbia provato a costruire anche a Pozzuoli un'alleanza basata sulla condivisa candidatura a sindaco di Paolo Ismeno.

La delicata situazione giudiziaria ci ha portato, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, alla decisione di lasciare la coalizione per correre da soli». 

Video

Dura è stata invece la condanna del candidato a sindaco Luigi Manzoni, che domenica 26 giugno sfiderà Paolo Ismeno al ballottaggio: «L'oltraggio che sta subendo da diverse settimane la nostra città, sta diventando pesante e insopportabile per l'intera comunità ha sottolineato Manzoni - Come sempre sono fiducioso nel lavoro della magistratura, ma la questione di oggi, ormai alla ribalta nazionale, che riguarda il sindaco Vincenzo Figliolia, ha implicazioni etiche sulle quali non posso sorvolare, da candidato, da cittadino e da padre. Usare la stanza del comune per fini privati e decidere di assegnare buoni spesa a proprio piacimento, sono atti gravi ed inaccettabili. Prendo le distanze da tali comportamenti, augurandomi che la via maestra non sia questa», ha concluso Manzoni ironizzando sullo slogan elettorale coniato da Figliolia e Ismeno. Quest'ultimo, dal canto suo, ha scelto di non commentare la vicenda. «Mi riservo il tempo per avere un quadro chiaro delle informazioni», ha detto.

Durissima è stata invece la presa di posizione della leader nazionale di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che su Facebook ha scritto: «Esponente del Pd tocca il livello più infimo della politica. A Pozzuoli il sindaco uscente Figliolia è accusato di aver preteso prestazioni sessuali da parte di una donna in difficoltà economiche che si era rivolta al Comune in cambio di buoni spesa. Questa è la sinistra che vuole darci lezioni di etica e di democrazia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA