Sindaco di Napoli, Bassolino incontra Bettini e offre 40 saggi per Palazzo San Giacomo

Sindaco di Napoli, Bassolino incontra Bettini e offre 40 saggi per Palazzo San Giacomo
di Luigi Roano
Giovedì 8 Ottobre 2020, 08:30
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«Stregne e man», stringe le mani l'ex sindaco Antonio Bassolino, ovvero lui in campagna elettorale c'è già. Le comunali, la riconquista di Palazzo San Giacomo è nella sua testa. O come primo attore tornando a fare la corsa per indossare la fascia tricolore, o come forza capace di sedersi al tavolo del centrosinistra per dire la sua sulla scelta del candidato sindaco. Con o senza Pd, con o senza il governatore De Luca, avversario politico di sempre all'interno di quello che una volta era il Pci, poi diventato Pds fino ad arrivare a oggi. Non ci pensa proprio a lasciare campo libero sulla scelta del candidato e questo è un dato politico acclarato. E tra i dem serpeggia una certa ansia per l'attivismo dell'ex sindaco. Bassolino - infatti - non stringe solo le mani dei tanti che in strada lo riconoscono e gli regalano affetto. Fa incontri politici. Per esempio, si è preso un caffè a Roma con Goffredo Bettini, figura di spicco del Pd, sui principali temi dell'attualità politica: dall'alleanza Pd-M5S alle elezioni comunali (non solo a Roma) passando «per un progetto di associazione delle menti più brillanti del partito». Ecco, forse questa associazione immaginata da Bettini - preoccupato da una cavalcata in solitario di Bassolino - ha colpito e non poco l'ex sindaco. Potrebbe essere il grimaldello per farlo riavvicinare ai dem. Bassolino ha già da tempo messo in campo uno strumento, la «Fondazione Sudd», per ravvivare il dibattito politico-culturale. Lo step successivo è un pensatoio dove coinvolgere una quarantina di esperti. L'atout giusto per rientrare dalla porta principale nei dem, oppure per dare vita alla sua candidatura a sindaco, vedremo.

 


La sensazione è che Bassolino sia molto interessato alla nascita di progetto politico di rilancio del centrosinistra, quello che Zingaretti chiama «campo largo».

Nel senso che a certe condizioni, cioè essere protagonista di questa fase non solo come padre nobile, lo stuzzica. E il dialogo con Bettini, cioè il partito romano, quello che ha contribuito a fondare, lo conferma. Il suo pensatoio allargato a 40 specialisti sui temi di più stringente attualità che riguardano Napoli, dai trasporti, alla manutenzione stradale passando per la questione ambientale potrebbe essere il primo passo di riavvicinamento ai dem. Una modalità diversa dagli stati generali che spesso si riducono a essere il luogo dove la gente si lamenta di tutto, ma è difficile fare sintesi per trasmettere un programma concreto ai cittadini. Importante il passaggio romano, quel caffè testimonia ai suoi occhi che il Pd ha ancora pensieri per lui. Mentre a Napoli - per ora - le sponde sono più spigolose e molto arroccate. Il gelo e le tensioni non si sono sciolti. Tuttavia quel caffè romano apre una finestra su di un possibile futuro dove Pd e Bassolino potrebbero incontrarsi di nuovo e stringersi la mano.

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Intanto ha messo i panni del sindaco di strada da un bel po' di tempo. Testa gli umori dei napoletani e si diverte girando Napoli in lungo e largo. E poi posta su fb le sue riflessioni. È di ieri una battuta fulminante: «Mercoledì a Napoli i parchi sono chiusi per allerta meteo gialla in Campania: perché invece in genere sono aperti?». Fa il verso all'annuncio del sindaco Luigi de Magistris, ma soprattutto stuzzica le forze politiche del Consiglio comunale a iniziare appunto dal Pd. i Come dire io guardo Napoli e faccio la mia opposizione sui problemi della città altri che fanno? Bassolino fa sentire la sua presenza in città per evidenziare le assenze degli altri. È lui che si è fatto opposizione in Comune dove il Pd, al di là delle iniziative estemporanee per sfiduciare de Magistris, non è andato. Per esempio, sulla vicenda della mancata assunzione delle maestre di sostegno perché in Consiglio comunale nessuno ha mantenuto il numero legale è stato duro utilizzando sempre fb come strumento di comunicazione diretta con i napoletani. «Napoli - ha scritto - è da tempo senza maggioranza e senza opposizione. È senza una maggioranza vera e reale in grado di farsi carico della vita quotidiana (manutenzione di strade e di parchi, trasporto pubblico, servizi sociali e civili). È senza una vera e seria opposizione capace di confliggere quando è necessario e di fare il suo dovere civile a favore di 130 maestre di sostegno e 18 educatori per asili nido». E ancora: «Lo stesso Consiglio comunale sopravvive come sospeso in aria, lontano dalla realtà. È proprio dalle sofferenze sociali e civili che si deve dunque partire per ridare senso alla politica, per ricostruire una prospettiva e un comune senso di appartenenza».

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