Sindaco di Napoli, Pd contro de Magistris: «Così sfascia la sinistra»

Sindaco di Napoli, Pd contro de Magistris: «Così sfascia la sinistra»
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 30 Settembre 2020, 13:00
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Botta e risposta tra il Pd e de Magistris. Con il secondo che alza il tiro contro i consiglieri regionali appena eletti. Altro che dialogo, quindi. E proprio nel momento in cui anche l'M5s ammorbidisce i toni su De Luca e la sua maggioranza.

«In Campania giunta e consiglio regionale sono fortemente caratterizzati verso il centrodestra», attacca il sindaco di Napoli commentando la composizione della giunta regionale varata appena 24 ore prima. Poi l'ex pm prosegue: «Vedendo i consiglieri eletti direi che in Campania ha vinto il centrodestra. De Luca - aggiunge de Magistris - è un uomo di destra, è evidente, credo non si senta offeso né è un'offesa, e non ci sono consiglieri di centrosinistra. Lasciando stare Terra e Potere al Popolo, il cui risultato è assolutamente evidente, guardando nel campo di M5s e Pd che dovrebbero essere nell'immaginario nazionale forze di centrosinistra, compreso Italia Viva, quelli con lo sguardo verso sinistra non sono stati eletti».
 

 

Ma forse de Magistris ha anche il dente avvelenato perché i consiglieri della sua maggioranza si sono candidati in massa nella coalizione deluchiana. E uno di questi, Fulvio Frezza, è stato pure eletto. Con il risultato che attualmente a San Giacomo sostiene il sindaco (guadagnò lo scranno con la lista de Magistris sindaco) e al Centro direzionale Vincenzo De Luca. Un pastrocchio, insomma. Senza contare come il Pd di Napoli non ci sta proprio a questa sortita. Una specie di pugnalata alle spalle, viene considerata. Specie se il sindaco non attacca solo De Luca ma anche tutti i consiglieri democrat appena eletti. E a rispondere è proprio uno di questi, Massimiliano Manfredi, che, anche quando era parlamentare, è sempre stato uno dei più dialoganti con de Magistris. Ma ieri sbotta: «C'è chi si professa di sinistra e chi fa cose di sinistra. Per ognuno parla la propria storia, quella di de Magistris racconta più di annunci roboanti caduti nel vuoto che di fatti concreti per migliorare la città, a partire dalle fasce più deboli».

«Mi auguro che i toni del sindaco di queste ore - ragiona Manfredi rispondendo alla sortita del sindaco - che per fortuna non sono per nulla in sintonia con gran parte del mondo che ha sostenuto in questi anni de Magistris e che alle ultime elezioni ha visto finalmente aprire un dialogo con il Pd e con la maggioranza di centrosinistra che sostiene De Luca, non siano il viatico per condizionare negativamente il cantiere da mettere in piedi per le Comunali. Noi che queste elezioni le abbiamo vinte in maniera larga, con il Pd primo partito in Campania, abbiamo avuto in queste ore l'umiltà di dire che, per il bene di Napoli, abbiamo bisogno di tutti. Mi meraviglio che chi vive quotidianamente sulle proprie spalle le palesi difficoltà della propria città, con risultati tutt'altro che esaltanti, non senta la stessa esigenza».
 
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Intanto ieri a Roma c'è stata la riunione sul caso Campania. Il vice di Zingaretti Andrea Orlando, infatti, aveva convocato il segretario napoletano e regionale (Marco Sarracino e Leo Annunziata) per discutere delle presenze Pd nella giunta De Luca. Ma il governatore è stato più veloce e alla vigilia ha formato la sua squadra inserendo ben 4 assessori democrat (di cui due uscenti). La riunione, insomma, è stata depotenziata e si attende solo la direzione regionale dopo i ballottaggi per tentare di fare un mea culpa di quanto accaduto. Ovvero come il Pd sia il primo partito alla regionali ma dimezza i consiglieri.

Mentre resta da definire gli ultimi assetti in Regione. A cominciare dal presidente del consiglio. Una poltrona su cui siederà mister 42mila preferenze Mario Casillo dopo aver rinunciato a dare le dimissioni ed entrare in giunta? Vedremo anche perché il Pd è già tutto impegnato nella partita più importante: riprendersi San Giacomo dopo un decennio di sconfitte.

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