Sindaco di Napoli, un nome Pd per stringere il patto con il governatore

Sindaco di Napoli, un nome Pd per stringere il patto con il governatore
di Adolfo Pappalardo
Domenica 28 Marzo 2021, 11:22 - Ultimo agg. 30 Marzo, 09:11
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Se il segretario nazionale è impegnato direttamente su Roma («dove rischio di giocarmi l'osso del collo», ha ammesso senza tanti giri di parole), sulle comunali di Napoli c'è un duo a studiare il dossier: l'ex ministro Peppe Provenzano (anche vice di Letta) e Francesco Boccia, ex ministro ora in segreteria nazionale. Questo per rendere l'idea come la partita sotto il Vesuvio sia considerata nevralgica sì, ma assai complicata, dai vertici democrat. Non solo in termini di sfida elettorale per una rivincita dopo un decennio di oblio e sconfitte quanto per lo scenario interno assai frastagliato. Da un lato la candidatura di Antonio Bassolino che comunque rimane un problema nel centrosinistra perché rischia di erodere voti e consenso; dall'altro i rapporti con un ras dal peso specifico politico indiscusso come il governatore De Luca. Senza contare come a sua volta ci siano rapporti freddi, anzi gelidi, tra l'ex sindaco di Salerno e i nuovi vertici del partito. Ma quest'ultimi sanno pure come occorra ora mantenere i nervi saldi in questa fase assai delicata e occorre evitare frizioni. E l'incontro dell'altro giorno tra Boccia e i deluchiani è servito più che altro a siglare una pax per i prossimi giorni.


D'altronde, nemmeno la prossima settimana, ma dopo Pasqua, si proverà ad accelerare davvero per la scelta del candidato sindaco.

Ora che è ormai chiaro come tramontando l'accordo a Roma tra Pd e M5s, Napoli potrà godere di una scelta autonoma e non legata alle sorti della Capitale. Tradotto: nessun patto del tipo nome Pd in una città, uno dell'M5s all'ombra del Vesuvio come pure si era prospettato. Una boccata d'ossigeno, se così si può dire, per i democrat, leggi i deluchiani, che temono l'ipotesi di Fico.


Certo in piedi rimane la scelta sul solito terzetto di nomi (Fico appunto e gli ex ministri Enzo Amendola e Gaetano Manfredi) ma più passano le ore e più si fa strada l'ipotesi di puntare su un democrat. Perché su entrambi i nomi non c'è un niet né dei grillini, né, ragionano nel Pd, può esserci da parte del governatore De Luca. «Fino a prova contraria - ragiona un alto dirigente del Pd romano - rimane un iscritto di questo partito e non potrebbe mai fare obiezioni su un nome di partito e di spessore come Amendola o Manfredi». E anche il nome civico da mettere in campo che il fronte deluchiano fa trapelare (ma senza farne il nome) viene visto più che altro come una manovra dell'ex sindaco di Salerno: solo per impensierire i democrat e spingere lontano l'ipotesi di un nome grillino.


Ragionamenti e scenari affrontati anche ieri mattina in un vertice dem all'ombra del Vesuvio. Al desco il segretario napoletano Marco Sarracino, il presidente del Pd Paolo Mancuso e l'ex ministro Francesco Boccia che in segreteria nazionale ha la delega agli Enti locali. Poco più di un'ora e mezza in cui si è aperto ufficialmente il dossier comunali su Napoli da parte della nuova segreteria targata Enrico Letta. Con una sola premessa su cui tutti concordano dopo i disastri di dieci anni fa: «Roma è una cosa, Napoli un'altra: di primarie non se ne parla proprio». E alla fine si preferisce licenziare uno scarno comunicato: «Abbiamo discusso anche delle elezioni amministrative e del percorso di confronto messo in campo con le forze politiche e con le migliori energie della città che finalmente tornano a riconoscere il nostro partito come elemento centrale per una stagione di cambiamento. Infine, abbiamo ragionato dell'importanza di una legge nazionale che affronti il grande tema dei bilanci dei comuni in difficoltà, per la cui realizzazione occorre coinvolgere il maggior numero di forze parlamentari possibili».


Intanto la segreteria napoletana democrat, in vista della campagna elettorale, ha organizzato quattro iniziative sul territorio. Si parlerà di transizione ecologica, politiche di genere, digitalizzazione e si sta organizzando il monitoraggio sullo stato dei cantieri della città con il coinvolgimento dei circoli democrat cittadini. E a Napoli ci saranno, tra gli altri, Cecilia D'Elia, lo stesso Boccia, l'ex ministro Provenzano e il titolare del dicastero del Lavoro Andrea Orlando. Così il Pd, di fatto, vuole iniziare a dare gas e avviare la campagna elettorale.

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