Sottosegretari, chi resta fuori dai giochi torna in pista per il dopo de Magistris a Napoli

Sottosegretari, chi resta fuori dai giochi torna in pista per il dopo de Magistris a Napoli
di Luigi Roano
Lunedì 22 Febbraio 2021, 11:00
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Oggi, al massimo domani, anche la partita dei sottosegretari del Governo griffato da Mario Draghi si chiuderà. E questo evento - in chiave candidato sindaco per Napoli - tocca da vicino soprattutto la sponda del centrosinistra allargato al M5S. Che chiusa questa partita dovrebbe avere le idee più chiare su chi far scendere in campo per Palazzo San Giacomo. Volti e aspirazioni da «primo cittadino» si sono moltiplicati con la caduta del governo a guida Giuseppe Conte. In libera uscita ci sono gli orfani dell'ex premier soprattutto grillini come Vincenzo Spadafora ex ministro dello Sport, oppure Sergio Costa che era titolare del dicastero dell'Ambiente e ora sono disoccupati che potrebbero farci un pensierino alla candidatura per il Comune. In quota M5S c'è pure Roberto Fico il presidente della Camera che sogna di indossare la fascia tricolore. Per lui tuttavia il problema è quello opposto atteso che con le elezioni del Presidente della Repubblica alle porte sarà davvero difficile muovere tasselli istituzionali se non in caso di voto anticipato. Oggi Fico - per la cronaca - sarà in città e chissà che non chiarisca la sua posizione al riguardo. Insomma, tutto apertissimo dicono gli ottimisti di quella parte politica. Ma come sempre il bicchiere lo si può vedere mezzo pieno o anche mezzo vuoto. La seconda opzione non è campata in aria perché quello che è certo è che c'è preoccupazione per il ritardo accumulato nel prendere una decisione che doveva essere già stata presa. In campo nel centrosinistra ci sono già Antonio Bassolino e Alessandra Clemente e dall'altra parte della barricata Catello Maresca. Non è un caso quindi se oggi la vera e unica strategia di Pd e grillini è quella di tifare per lo slittamento a settembre o a ottobre del voto. Come appare sempre più probabile viste le nuove restrizioni per il Covid con la Campania e Napoli piombate in zona arancione.

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Come la questione sottosegretari impatta con la corsa al Municipio partenopeo? Prendiamo Vincenzo Amendola, piddino doc e ministro per i rapporti con la Ue. Nella sostanza dalle sue mani è passata tutta la discussione e la documentazione sul recovery. Caduto Conte anche lui ha lasciato il ministero. Tuttavia è tra quei pochi che può ambire a un ripescaggio, forse l'unico, nello stesso ruolo. Draghi quella delega l'ha tenuta per se. E potrebbe dunque anche tirarla fuori nel giro sei sottosegretari. Un ritorno di Amendola al Governo lo farebbe uscire definitivamente dalla scena dei candidati a sindaco. Se invece restasse fuori dall'esecutivo Draghi Amendola potrebbe essere una soluzione. La stessa cosa vale per Gaetano Manfredi già tornato al suo ruolo di docente e che sarebbe il sogno di Vincenzo De Luca il governatore della Campania. Che di sogno ne ha anche un altro, quello di piazzare suo figlio Piero su una poltrona da Sottosegretario ma a oggi gli spazi sono pochi. Zingaretti ha necessità di mettere donne su quelle poltrone i dem hanno fatto una brutta figura sulle quote rosa. In questo senso Valeria Valente, che vanta già una robusta esperienza in Parlamento, si gioca le sue carte. Ci punta a un ruolo da sottosegretario anche Nicola Oddati altro deluchiano così come a Oddati - salernitano come il Presidente della Regione - l'idea di candidarsi a sindaco di Napoli non dispiace.

Strategie per alzare il prezzo su altri tavoli? Ancora poche ore di pazienza e sarà tutto più chiaro.

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