Spostamenti Natale, De Luca: «La deroga per i piccoli comuni è una pazzia, in Campania bloccherò tutto»

Spostamenti Natale, De Luca: «La deroga per i piccoli comuni è una pazzia, in Campania bloccherò tutto»
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 14 Dicembre 2020, 07:30 - Ultimo agg. 13:53
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Ormai il salotto di Fabio Fazio su Rai3 è diventata una consuetudine come le sue dirette social: ben 3 partecipazioni nell'ultimo mese e mezzo per il governatore De Luca. E anche qui, anche ieri sera, il governatore della Campania mena fendenti contro il governo: «Ci sono 3-4 ministri di grande valore, il resto è arte povera...», attacca. E annuncia il divieto, se il governo dovesse dare l'ok, agli spostamenti per i piccoli comuni.
«Dobbiamo dire che se vogliamo godere il calore del Natale quest'anno - dice - apriremo le porte delle terapie intensive a metà gennaio e le porte dei cimiteri per altri 10 mila decessi. Noi abbiamo due settimane decisive davanti a noi: se non abbiamo rigore avremo una terza ondata ancora più virulenta di quella che abbiamo già conosciuto. Se ci troviamo una terza ondata con scuole aperte e il picco dell'influenza stagionale avremo una situazione estremamente pesante», ammonisce De Luca. Ma il governatore se la prende, in particolare, contro i criteri delle zone.

«Ci sono regioni importanti del Nord che sono in zona gialla e hanno una situazione drammatica dal punto di vista delle terapie intensive e del livello di contagiosità.

Allora significa che l'algoritmo non ha funzionato e non funziona. Questo algoritmo - aggiunge - è diventato a un certo punto come la cosa in sé di Kant, un inconoscibile, nessuno sa cosa sia». E secondo De Luca «la cartina dell'Italia con le regioni di diverso colore è una grande marchetta. Si pronuncia algoritmo ma significa marchettificio. Togliamola di mezzo», dice rivolgendosi a Fazio.

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È l'assist per attaccare l'esecutivo sulle misure prese in queste ultime settimane. «Il governo ha fatto scelte che io non condivido ossia interventi a macchia di leopardo che in parte hanno frenato il contagio, ma dall'altra lo hanno diffuso in tutta Italia attraverso un algoritmo che non ha funzionato», attacca prima di bocciare la probabile apertura alla mobilità per i piccoli comuni.

«Non mi si dica di aprire la mobilità nei piccoli comuni perché questi sono il 70 per cento di tutti i comuni italiani. Se il governo decide di lasciare la mobilità per comuni sotto 5mila abitanti dobbiamo aprire a palazzo Chigi una sezione di psichiatria democratica. Io ho una grande preoccupazione di dover importare un contagio da fuori regione. Noi manterremo - spiega - una linea di rigore» e annuncia, nel caso, un'ordinanza regionale ad hoc per lo spostamento nei piccoli comuni «sulla scia - dice - del divieto verso le seconde case».

Infine annuncia battaglia sui fondi in arrivo. «Il governo sta configurando l'ennesimo furto nei confronti delle regioni meridionali? Perché l'Unione Europea ha deciso per l'Italia, come per altri Paesi, contributi a fondo perduto e contributi da restituire poi, come prestiti. I contributi a fondo perduto sono stati concessi per tre ragioni: popolazione, divario di Pil e tasso di disoccupazione, cioè 65 miliardi sono stati decisi per le aree svantaggiate d'Europa e quindi dell'Italia. E allora il governo - attacca - non può dire: diamo il 34 per cento al Sud e il 66 al Nord. Le proporzioni devono essere esattamente capovolte». 

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