Stadio San Paolo, patto sui debiti:
disgelo tra Comune di Napoli e ADL

Stadio San Paolo, patto sui debiti: disgelo tra Comune di Napoli e ADL
di Luigi Roano
Martedì 5 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:06
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Dopo 3 anni di baruffe, Comune e Napoli hanno trovato l'accordo: la convenzione del 2016 finalmente è stata firmata chiudendo la partita dei crediti tra le parti, contestualmente sono state gettate le basi per la nuova convenzione che «sarà di 10 anni, e sono pronto dopo le Universiadi a investire ancora sul San Paolo per migliorarlo» precisa il patron Aurelio De Laurentiis a conclusione di un vertice iniziato all'hotel Vesuvio e terminato a tarda sera a Palazzo San Giacomo. Il patron in Municipio è arrivato con tre avvocati e il manager Alessandro Formisano, per il Comune il direttore generale Attilio Auricchio che all'hotel Vesuvio ha preparato il terreno per la firma, l'assessore allo Sport Ciro Borriello e il presidente della commissione Sport Carmine Sgambati. La nuova convenzione - giova ricordarlo - passa per il Consiglio comunale al quale spetta l'ultima parola. Il rasserenamento del clima tra le parti è comunque un prologo importante che avrà il suo peso nella discussione che si terrà in Consiglio comunale al massimo tra un mese: «Il presidente De Laurentiis - racconta Sgambati - ha promesso di partecipare alla seduta della Commissione che vorremmo fare proprio al San Paolo per illustrare il nuovo patto». Il sindaco Luigi de Magistris non ha partecipato al vertice, però con De Laurentiis si è incrociato scambiandosi la classica stretta di mano.
 
«De Laurentiis - si legge in una nota del Comune - ha sottoscritto l'intesa con la quale il Napoli verserà al Comune poco più di un milione a chiusura del dare-avere pregresso. L'amministrazione comunale ha anche consegnato a De Laurentiis la bozza della nuova convenzione per l'utilizzo dello stadio, che dovrà avere durata decennale e dovrà prima essere approvata in giunta e in Consiglio comunale». Una bozza che piace al patron visto che è interessato alla gestione per ben 10 anni. La nuova convenzione prevede un pagamento annuale di 850mila euro come fitto e una percentuale sulla pubblicità: «Finalmente - spiega Borriello - c'è un clima di grande collaborazione e intesa con la Società per continuare questo rapporto su basi solide per dieci anni, con regole chiare e con un impegno da parte del Calcio Napoli ad aumentare la fruibilità dello stadio da parte della città dopo i lavori per le Universiadi». Ballano ancora i famosi 4 milioni degli ultimi due anni. Con l'accordo potrebbero rientrare nella nuova convenzione facendo decadere la messa in mora del Comune, ma sarà sempre il Consiglio comunale che dovrà dire l'ultima parola.

Sorridente e soprattutto con il solito sguardo sul futuro De Laurentiis non nasconde la sua soddisfazione: «Abbiamo trovato - racconta - una chiave comune per superare tutti gli elementi di criticità e con soddisfazione reciproca, cosa che ci porterà a braccetto per i prossimi 10 anni». La novità è che De Laurentiis apre a futuri investimenti sull'impianto di Fuorigrotta da farsi dopo le Universiadi, grazie alle quali per l'impianto sono stati investiti 23 milioni dalla Regione e 5 dal Comune. «C'è una fase uno - dice De Laurentiis - dove firmeremo la nuova convenzione. Quindi, subito dopo i giochi che vedranno la centralità di Napoli e della Campania per cose belle, ci metteremo subito al lavoro per capire come migliorare ulteriormente lo stadio». Sui lavori in corso si mostra fiducioso: «Regione, Comune e Commissario per i giochi lo hanno preso a cuore il vecchio San Paolo». Il presidente però pretende sicurezza prima di investire e lancia anche una grande provocazione al governo: «In Inghilterra - racconta - dove il tifo aveva una matrice politica, il governo di Margaret Thatcher riuscì a eliminare il problema hooligans. Da noi non c'è stato un ministro dell'Interno negli ultimi anni che è stato capace di rendere gli stadi sicuri per consentire di frequentarli alle famiglie e alle brave persone». Il ragionamento del patron si fa provocatorio: «Quest'anno abbiamo avuto la centralità del razzismo, ogni giorno viene fuori una cosa nuova perché in Italia nessun ministro si prende le proprie responsabilità per intervenire. Si tratta di voti a cui nessuno vuole rinunciare e in Italia i tifosi sono 40 milioni. Quasi quasi mi viene voglia di fondare il partito del calcio. Ripeto non ce l'ho con nessuno in particolare ma l'ultima volta che ci fu un intervento fu dopo il caso Raciti e sono passati molti anni e fui io che dovetti mettere i tornelli al San Paolo».
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