Stakanovisti e fannulloni, le pagelle
del consiglio regionale Campania

Stakanovisti e fannulloni, le pagelle del consiglio regionale Campania
di Carlo Porcaro
Sabato 3 Agosto 2019, 08:28 - Ultimo agg. 23:41
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Tra meno di un anno si farà il bilancio della prima legislatura De Luca. Quanto ha lavorato il Consiglio regionale? Ha prodotto leggi utili o inseguito polemiche? Come sempre, per rispondere a queste domande i criteri per misurare l'attività dei consiglieri non sono oggettivi. L'unico modo sono i numeri di presenze, assenze, mozioni, interrogazioni e question-time. Le classifiche al 30 luglio del 2019 sono quindi tema fondamentale di valutazione dei cittadini e della pubblica opinione. Molti di questi si ripresenteranno e avranno grandi chance di rielezione nonostante la loro inattività nelle sedi istituzionali: questo forse il secondo tema, di natura politica, che andrebbe indagato. Cioè, contano poi i numeri del lavoro svolto o il cittadino vota in base a qualche favore ricevuto?

 

I RECORD
Chi frequenta le sedute del Consiglio regionale sa bene che la voce di alcuni consiglieri è stata ascoltata raramente. Ci sono alcuni record nelle assenze, come Monica Paolino e Michele Schiano di Visconti, che tengono quindi a distanza chi provi a chiedergli lumi sul perché in Aula non ci sono, non sono attivi o non partecipano. Ma ci sono anche quelli sempre presenti, e attivi, come Valeria Ciarambino, Giampiero Zinzi o Alberico Gambino. I vari Luigi Bosco, Maria Ricchiuti o Aniello Fiore sono poco pervenuti ai lavori dell'Assemblea o delle commissioni. Escludendo ovviamente De Luca in qualità di consigliere, il record di assenze giustificate va a Paolino e Schiano con 34 e 31: assenze motivate da altri impegni istituzionali che non ti fanno perdere il gettone di presenza. Se andiamo a guardare invece le proposte di legge presentate, in cima troviamo Zinzi, ma anche il capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro e l'altra berlusconiana Flora Beneduce. Alfonso Longobardi, Franco Picarone e Vincenzo Alaia si fanno notare per essere stati sempre presenti.
LE REAZIONI
Tra i più presenti e attivi, c'è il verde Francesco Emilio Borrelli. «L'attività che abbiamo portato avanti in questi 4 anni è stata molto produttiva. Il Consiglio regionale, a mio avviso, sta svolgendo il proprio compito, in modo efficace», la sua premessa generale. «Abbiamo approvato all'unanimità in commissione ambiente presieduta da Gennaro Oliviero la mia legge sul Plastic free in tutte le spiagge della Campania, un provvedimento importante per salvaguardare uno dei nostri più grandi patrimoni ambientali e turistici. Un'iniziativa che segue un'altra mia mozione, approvata anch'essa all'unanimità dal consiglio regionale nella seduta di giovedì scorso, per dichiarare l'emergenza climatica e ambientale. Il documento prevede la predisposizione, entro sei mesi, di iniziative per ridurre le emissioni e promuovere le energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico, per intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni, ma soprattutto per individuare criticità ambientali e trovare eventuali soluzioni», spiega. I problemi non mancano, le questioni da sottoporre con urgenza neanche. «A chi mi chiede il perché frequentemente vada anche oltre la mia attività istituzionale, mi piace sempre rispondere con il detto napoletano: Addó c'è gusto, nun ce sta perdenza», conclude Borrelli. Va detto per precisione che i consiglieri che ricoprono altri incarichi membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio, presidenze di commissione, consulente del governatore o capo dell'opposizione - svolgono un lavoro molto più ampio che distoglie tempo rispetto all'utilizzo degli strumenti previsti dal regolamento. Stesso discorso vale per coloro che, per vari motivi, sono entrati e usciti dall'Aula o subentrati in surroga. «Conta la qualità delle leggi», commenta per esempio il democratico Nicola Marrazzo. «Il regolamento viene sempre disatteso», denuncia la grillina Maria Muscarà. Sta di fatto che questi numeri sono una spia, un segno di capacità di rappresentanza degli elettori che hanno espresso una preferenza. E dovranno farlo tra dieci mesi.
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