Sindaci, vincolo del Tar: «Sempre donne in giunta anche dell'opposizione»

Sindaci, vincolo del Tar: «Sempre donne in giunta anche dell'opposizione»
di Carlo Porcaro
Venerdì 16 Aprile 2021, 11:00
4 Minuti di Lettura

Quote rosa in politica e donne lavoratrici, arrivano importanti novità destinate a creare spazi inediti di protagonismo. Per quanto riguarda le quote rosa, c'è una sentenza che fa chiarezza: ad affermarne la necessità di rispettarle nei consessi amministrativi è stato il Tar Campania con il provvedimento emesso lo scorso 8 aprile. In sintesi, va sempre prevista una donna assessore anche se è all'opposizione. Ma facciamo chiarezza: la sezione distaccata di Salerno, pronunciandosi sul ricorso presentato dal sindaco e dagli assessori del Comune di Castel Baronia in provincia di Avellino, per ottenere l'annullamento dei provvedimenti adottati dal Commissario ad acta con cui era stata ripristinata la parità di genere all'interno della Giunta Comunale, con la nomina di una consigliera di minoranza, ha confermato l'obbligo di rispettare la quota rosa in giunta: un obbligo da rispettare anche se la donna in questione era tra gli scranni dell'opposizione. Con lo stesso provvedimento, il Tar ha poi condannato il primo cittadino ed i suoi assessori al pagamento delle spese giudiziarie. 

Una prescrizione che ha riguardato il caso specifico, ma che si potrà poi applicare in tutte le squadre governative in cui non sia garantita la parità di genere. La vicenda trae origine dalle elezioni amministrative del 24 maggio 2014, quando il sindaco eletto, Felice Martone, nominò due assessori di sesso maschile, in violazione della disciplina di cui all'articolo 2, comma 1, lett. b della L. 215/2012, che impone appunto l'obbligo della rappresentanza di genere. A sollecitare un ravvedimento fu il Difensore Civico della Regione Campania di allora, Francesco Bianco: dopo due anni di inadempienza, questi nominò Commissario ad acta l'avvocato Adriano Tortora, il quale invitò le consigliere di maggioranza a ricevere la carica assessorile; queste non accettarono adducendo persino l'arrivo delle ferie agostane, il Commissario acquisì allora la disponibilità della consigliera di minoranza che una volta sottoscritto il programma politico di maggioranza fu nominata assessore.

Il sindaco si ribellò contro tale nomina, ma pochi giorni fa il Tar, precisando che la natura fiduciaria della carica assessorile non può giustificare la limitazione di un eventuale interpello alle sole persone appartenenti allo stesso partito o alla stessa coalizione di quella che ha espresso il sindaco, soprattutto in realtà locali non particolarmente estese, ha condannato la giunta. 

Video

Sul piano normativo, invece, ieri ha compiuto il primo passo la legge regionale su parità retributiva, sostegno all'occupazione e all'imprenditoria femminile, con prima firmataria l'esponente Pd Loredana Raia. La Terza Commissione consiliare ha avviato il procedimento per l'approvazione. Nella proposta di legge - ha spiegato il presidente Erasmo Mortaruolo - sono previsti sgravi Irap alle aziende che assumono donne con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La legge istituisce inoltre un apposito Sportello Donn, presso i Centri per l'Impiego della Campania e una sorta di cabina di regia con la stipula di protocolli di intesa con i Comuni, le organizzazioni sindacali, datoriali e con l'articolazione regionale dell'ispettorato nazionale del Lavoro. Si prevedono, inoltre, benefici economici alle aziende virtuose che applicano la parità salariale e la revoca a quelle imprese che hanno licenziato le donne, in violazione della normativa vigente in materia di tutela della maternità o paternità. Ulteriori benefici saranno corrisposti alle imprese che assumeranno donne vittime di violenza ed infine sorgerà un Fondo regionale per il sostegno alle donne in situazione di disagio sociale. Consensi bipartisan sul testo. «La Regione non ha mai messo in campo politiche di conciliazione famiglia-lavoro, dunque sempre più donne sono costrette a scegliere tra il mantenimento del posto di lavoro e la cura della casa e dei figli: è nostro dovere lavorare per individuare gli strumenti adeguati per colmare questi gap», il commento del capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. «Le lavoratrici della Campania non sono donne di serie B e hanno bisogno di incentivi economici e di servizi per l'infanzia adeguati. La Lega è al loro fianco», la posizione di Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore salviniano a Napoli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA