Terra dei fuochi, quattro sindaci contro De Luca: «Una scemenza l'impianto rifiuti a Taverna del Re»

Terra dei fuochi, quattro sindaci contro De Luca: «Una scemenza l'impianto rifiuti a Taverna del Re»
Sabato 3 Aprile 2021, 20:59
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«L'unica scemenza è costruire l'impianto per lo spacchettamento delle ecoballe di Taverna del Re a 300 metri in linea d'aria da Taverna del Re». A dichiararlo in un comunicato congiunto sono Nicola Pirozzi, Raffaele De Leonardis, Rosaria Punzo e Giacomo Pirozzi, rispettivamente sindaco di Giugliano, Qualiano, Villaricca e Calvizzano; rispondendo alle affermazioni del presidente Vincenzo De Luca che aveva definito «scemenze» le opposizioni dei primi cittadini all'impianto rifiuti che sorgerà a Ponte Riccio.

«Inoltre, bollare come scemenze le rimostranze di sindaci che insieme rappresentano oltre 200mila cittadini, la maggior parte dei quali fermamente contrari alla costruzione dell'ennesimo impianto sul nostro territorio - si legge in una nota - appare come un'uscita decisamente fuori luogo.

I diritti di chi riveste ruoli istituzionali devono sempre corrispondere in egual misura ai doveri: il rispetto per i propri cittadini è uno di questi».

«Nonostante si adducano motivazioni di conforto rispetto al basso impatto ambientale dell'impianto destinato a produrre CSS (combustibile solido secondario) da trasferire poi a cementifici e inceneritori, non si comprende come si possa pensare di costruire un impianto per le ecoballe a 300 metri in linea d'aria da Taverna del Re ma distante 10 km stradali, impattando notevolmente attraverso il trasporto su gomma. Trasporto che avverrebbe su una unica strada di collegamento, strada trafficata che passa accanto ad uno dei centri commerciali più grandi del Sud Italia oltre che in zone ad alta densità abitativa nonché sede di colture locali in cui vengono coltivati prodotti IGP», precisano i sindaci. 

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«Il tutto a ridosso della cosiddetta area vasta che è stata dichiarata SIN (Sito di Interesse Nazionale), e che in virtù di tale denominazione, su quella porzione di territorio non è possibile e non è consigliabile farlo in prossimità, costruire ulteriori impianti di trattamento rifiuti. Tra l'altro in un comune - quello di Giugliano - che ne ha visti autorizzare ulteriori 14 solo negli ultimi 5 anni, che ospita già la bomba ecologica della Resit unitamente a discariche legali e illegali e che vive quotidianamente il dramma della terra dei fuochi. Totalmente ignorato da De Luca, vista la scelta di collocare l'impianto a Ponte Riccio è poi il report pubblicato lo scorso febbraio dalla Procura di Napoli Nord in cui si sancisce il legame tra rifiuti e incidenza nonché la correlazione con le neoplasie in questo territorio. Sulla questione, già la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, aveva consegnato un quadro sconcertante della realtà dell'agro-giuglianese e della località Ponte Riccio in particolare in tema ambientale», conclude la nota dei sindaci che chiedono di conoscere «i risultati della bonifica che preliminarmente doveva essere effettuata su quei terreni prima dell'inizio dei lavori» .

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