«Top 500 Campania», l'evento del Mattino: ecco il Sud pronto alla sfida del Recovery

«Top 500 Campania», l'evento del Mattino: ecco il Sud pronto alla sfida del Recovery
Lunedì 13 Dicembre 2021, 10:00 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 08:55
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Torna Top 500 Campania, l'evento organizzato da PwC Italia in collaborazione con Il Mattino.

È il secondo appuntamento del 2021, dopo quello dello scorso marzo al museo Filangieri. Un momento importante di valutazione della situazione economica e imprenditoriale della regione. Ecco la presentazione delle classifiche delle migliori 500 aziende campane da parte degli analisti PwC nella splendida cornice di Villa Pignatelli

 

 

Carmine Casalini 

«Top 500 rappresenta per gli operatori del settore un punto di riferimento. La pandemia ha messo a dura prova le aziende del nostro territorio che hanno dovuto affrontare una crisi globale senza precedenti. Hanno dovuto accelerare il processo già avviato di digitalizzazione e di globalizzazione».

Pierluigi Vitelli 

«La Campania è una regione che si caratterizzata da imprese di piccole e medie dimensioni, che nonosante tutto si impongono come eccellenze nazionali. Il valore della produzione delle imprese nella classifica si attesta a 48 miliardi di euro, ma potrebbe essere più elevato. Un tasso di crescita che si allinea con quello dell'anno precedente. Il 56% di queste aziende hanno realizzato un volume di produzione superiore a quello dell'anno passato. L'ebitda, ovvero il valore di marginalità rappresentantivo di crescita delle aziende, è intorno ai 4 miliardi di euro. L'utile aggregato è di 2,2 miliardi di euro, con una riduzione del 14,2%. Si lascia intendere che a parità di produzione, il carico di oneri finanziari è inversamente proporzionale. Un dato incoraggiante è che il 79% dei risultati realizzati non sono stati distribuiti ai soci ma reinvestiti all'interno dell'azienda. Un dato rilevante è quello relativo alla riduzione finanziaria netta, pari a 6,6 miliardi di euro. Il 60% di queste imprese risulta indebitato. Occorre sottolineare che le misure messe a sostegno delle aziende sono state abbastanza significative. Nella regione Campania circa 2/3 delle imprese hanno beneficiato di questi sostegni, in particolare quelle di grandi dimensioni. Gli investimenti sono rallentanti a causa del clima di incertezza». 

Federica Cordova 

«Nonostante tutto la Campania si difende. Pur perdendo in termini percentuali la valutazione della produzione del comparto napoletano, le province registrano una significativa crescita. Nell'area salernitana sfiora il 10%. Per quanto riguarda il trend per settore, il secondo posto è stato conquistato dall'Agroalimentare, mentre continua a farla da padrone il Commercio all'ingrosso e al dettaglio. Al terzo posto il settore Trasporto e logistica, la cui crescita è calata a causa della pandemia. Ovviamente la distribuzone farmaceutica ha registrato un forte incremento. Il settore moda ha invece subito un forte contraccolpo (del 30%)». 

Alessandro Grandinetti 

«Gli effetti del pnrr sono appena iniziati, le gare sono appena partite. Sicuramente c'è stato un ribalzo derivato dalla ripartenza di alcuni settori economici, questa fase di rimbalzo dovrebbe essere alimentata dal Piano. Bisogna considerare innanzitutto che non abbiamo mai avuto una dotazione di risorse così elevata. Queste risorse servono a cambiare il nostro Paese e a spingerlo verso una svolta green. La quantità di energia rinnovabile prodotta nel sud addizionata agli investimenti, daranno un forte impulso alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a questo si deve aggiungere la possibilità di fare storage. Da non sottovalutare gli investimenti nell'idrogeno».

Egidio Filetto

«Il fondo complementare rappresenta l'impegno del governo, che ha stanziato altri 30,6 miliardi di euro. Sono soldi che vanno spesi con la stessa procedura del Piano. Qui c'è un obiettivo dichiarato di ridurre il divario tra nord e sud Italia. Il 30% di queste risorse sarà infatti destinato al sud. Grazie al fondo complementare c'è stato il rifinanziamento del superbonus 110».

Carlo Bonomi 

«Nel Pnrr, nel fondo complementare, nei fondi strutturali europei e nel Fondo di sviluppo e coesione ci sono le risorse e i programmi per intervenire su numerosi aspetti dello sviluppo territoriale, in una logica che dal Mezzogiorno può far crescere tutto il Paese.

Manca però ancora un capitolo importante e che va rapidamente definito: il completamento di un disegno di politiche industriali con misure specificatamente dedicate alla transizione verde della produzione industriale e all'attrattività economica del Mezzogiorno». 

Francesco Zaccariello 

«Sono un farmacista che ha sempre avuto la passione per la vendita online, iniziata su ebay. Vengo da una famiglia di farmacisti e ho quindi voluto coniugare la mia passione con la mia professione. Nel 2011 ho concluso gli studi e ho deciso di fondare la mia azienda. Il mio desiderio era creare una web company con la maggioranza del fatturato online, e farla a Napoli. Questo settore è poco digitalizzato e ho sempre voluto innovarlo. Sono partito con un collega di studi e in 8 anni siamo arrivati a 100 dipendenti. Il periodo della pandemia ha dato un boost al fatturato, poiché operiamo sia nel settore digitale che nel settore farmaceutico. È stato molto difficile perché eravamo in una fase di espansione che ha occupato interamente le nostre giornate. Tuttavia ciò ha attirato anche l'attenzione di investitori esteri». 

Enza Torino 

«La nosta start-up è nata da grossi investimenti. Produciamo delle nanonavicelle, dei nanoshuttle che sono così piccole da poter viaggiare nel corpo umano. Questi nanovettori portano a migliori diagnosi e diagnosi precoci oltre che a minori tossicità. Ad oggi abbiamo già testato questi prodotti su piccoli animali e abbiamo  acquisito finanziamenti per portare la sperimentazini su grandi animali e speriamo che nel 2022 si concluderà la sperimentazione su grandi animali e poi portarla sugli uomini». 

Gaetano Manfredi 

«Parlare del Pnrr significa parlare di fondi di coesione e fondi europei. I grandi fondi di finanziamento devono essere visti in maniera integrata. Gli interventi interesseranno i trasporti su ferro e su strada, le scuole, gli asili nido e le persone più povere. Non solo, anche su Napoli Est e nella zona occidentale. La sfida del Pnrr è complessa ma fondamentale perché il cambiamento del futuro parte dalle città. Il successo del Piano sarà legato alla sua capacità trasformativa: trasformare pezzi di territorio e parti della società. Penso che questa sia la sfida più grande. L'obiettivo non è migliorare tante infrastrutture separte ma giungere a un progetto integrato trasformativo. La Napoli che immagino è una città che sia in grado di erogare servizi di maggiore qualità su scala metropolitana, più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Non avremo mai uno sviluppo in maniera sufficiente se non diminuiamo i divari sociali e territoriali. La vera sfida del mio mandato è costruire una buona amministrazione che sia giovane, digitale e competente. Credo che bisogni dare una maggiore dignità alla pubblica amministrazione poiché negli ultimi anni si sono commessi molti errori. Oggi le persone non cercano più il posto fisso, i giovani cercano un pusto di lavoro in cui ci siano delle motivazioni e in cui si possa crescere».

Agostino Gallozzi 

«Quando si parla di economia del mare bisogna considerare anche l'economia del Paese in un sistema globalizzato. Il concetto di globalizzazione è molto cambiato negli anni: prima si parlava di produzioni in Oriente e consumo in Europa, oggi è il contrario. Di base la globalizzazione poggia su due pilastri: la grande distanza geografica dei siti di produzione rispetto alle zone di consumo. L'anello di congiunzione è sviluppare una mobilità competitiva che ha come presupposto un'infrastruttra competitiva. In questo senso il Pnrr è una grande opportunità per velocizzare i lavori sulla mobilità» 

Oreste Vigorito 

«Già anni fa si inneggiava a un'Italia piena di risorse e che potesse cambiare. Tuttavia se oggi il mondo è cos è perché siamo noi ad averlo fatto. Ai giovani possiamo lasciare solo il passato, è impossibile che i “vecchi” riescano a fare le cose diversamente dal passato. Dal Pnrr mi aspetto che i giovani possano prendere in mano la situazione».

Umberto De Gregorio 

«Prima del Recovery abbiamo fatto una cosa in questi anni: aprire tutti i cantieri che erano chiusi. Sono 30 i cantieri aperti per un totale di 8/9 miliardi di investimenti. Abbiamo oggi la necessità di effettuare interventi sulle antiche linee per fornire un servizio migliore. I 500 milioni del Piano serviranno a migliorare le linee flegree e la Circumvesuviana. Entro il 2026 abbiamo poi l'obiettivo di introdurre 36 nuovi treni, contro i 7 di oggi, per avere un trasporto ferroviario completo». 

Nicola Giorgio Pino 

«Il settore automobilistico sta morendo, l'Italia non è più produttrice di auto. C'è un sorta di demonizzazione nei confronti dell'auto ma è incomprensibile: l'Europa contribuisce all'emissione di Co2 per l'8% e l'auto incide solo per l'1%. Oggi siamo il settimo paese per produzione di auto e il diciannovesimo al mondo. Mi auguro che si prendano provvedimenti perché le soluzioni ci sono, penso all'idrogeno e al gas. Tutte le competenze accumulate nel corso degli anni nel comparto auto e meccanico non le recupereremo mai più, è questo ciò che voglio far capire».

Marco De Matteis 

«I fondi del Pnrr dovranno essere utilizzati per trasformare. Nel settore agroalimentare c'è molto da fare perché si tratta di un settore fratturato ed è quindi difficile fare sistema e investire. Il settore food necessita di un sistema paese, parlo di logistica e di energia, essenziali per non perdere la competitività nel mercato mondiale».

Mara Carfagna 

«Abbiamo consegnato il Pnrr in Europa rispettando i tempi stabiliti. Tutta l'attività di programmazione del Piano è andata avanti e soprattutto siamo già nel cuore della realizzazione del Recovery. Molti bandi sono stati pubblicati, ad esempio il bando per finanziare gli ecosistemi di rifondazione ma anche i 300 milioni di euro per la manutezione e la messa in sicurezza delle aree interne. Abbiamo accelerato moltissimo sul fronte  dell'attuazione del Pnrr, grazie anche a una campagna vaccinale di successo che ci ha consentito di affrontare la quarta ondata in condizioni di sicurezza migliori rispetto al resto d'Europa».

«Per quanto riguarda gli strumenti volti a rafforzare e irrobustire le pubbliche amministrazioni del Sud, alcuni bandi sono stati pubblicati anche prima della consegna del Piano a fine aprile. A fine marzo con il ministro Brunetta abbiamo infatti pubblicato un primo bando per rafforzare le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno. È stato poi isituito un fondo per finanziare la progettazione dei comuni del Sud. La città di Napoli avrà a disposzione circa 1 milione di euro».

«Il governo si sta occupando di Napoli e di tutti quei comuni i cui conti sono a rischio e che rendono difficile l'erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini. Napoli è sicuramente la città più esposta. Quello che posso dire è che il governo è consapevole della delicatezza della situazione. Sono ottimista che si arriverà in tempi brevi a una soluzione che sia sostenibile perché non si può scaricare il peso di situazioni così imporanti sulle spalle dei cittadini e delle nuove generazioni». 

«Le imprese hanno fatto tantissimo in questi due anni. Hanno retto il sistema Paese, assieme ai medici. Confido nella loro capacità di continuare a rappresentare la spina dorsale dell'Italia. A noi governo e alla politica il dovere di metterle nelle condizioni di farlo. Il Pnrr rappresenta questa opportunità. Sono fiduciosa che tra un anno si potranno vedere già i primi cambiamenti». 

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