Torre del Greco sotto i rifiuti da 18 mesi e il sindaco aumenta la Tari

Torre del Greco sotto i rifiuti da 18 mesi e il sindaco aumenta la Tari
di Francesca Raspavolo
Sabato 19 Gennaio 2019, 14:00
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Un'emergenza rifiuti che dura ormai da un anno e mezzo, le isole ecologiche ridotte a porcili, i sacchetti selvaggi in strada, otto netturbini indagati per voto di scambio, l'assessore all'igiene urbana che si dimette sbattendo la porta, il nuovo piano industriale che promette il ritorno al porta a porta ma che resta soltanto un miraggio. E ora, oltre al danno, anche la beffa: a Torre del Greco nel 2019 la Tari aumenterà, per la tassa sulla spazzatura arriva, infatti, un inaspettato rincaro del 3,4%. L'aumento andrà a incidere sui bilanci di famiglie e imprese, senza però che il servizio di raccolta dei rifiuti venga assicurato con costanza o migliorato.

Il «Piano economico e finanziario per le tariffe 2019» appena approvato dalla giunta guidata dal sindaco Giovanni Palomba annuncia una Tari decisamente più cara per il prossimo anno. Se nel 2018 il Comune aveva impiegato 13 milioni nel settore igiene urbana, nel 2019 ce ne vorranno 14 e saranno i torresi a farsi carico dell'aumento del costo di gestione. I costi fissi - nei quali rientrano il trattamento e il riciclo dei rifiuti, gli stipendi del personale, lo spazzamento e il lavaggio delle strade - cresceranno del 32% mentre scenderanno quelli variabili che segneranno un -7,49%. In pratica per la tassa della spazzatura si pagheranno 60 centesimi per ogni metro quadro immobiliare. Calcolatrice alla mano, se nel 2018 una famiglia di 4 persone con un appartamento di 100 metri quadrati a Torre del Greco aveva speso 300 euro, quest'anno per la Tari dovrà sborsare 322 euro. La prima rata si pagherà l'1 luglio, la seconda il 10 settembre, la terza il 31 ottobre e il saldo finale al 31 dicembre.
 
L'emergenza Nu dura ormai dall'estate 2017 quando l'appalto da 46 milioni di euro per 5 anni fu assegnato alla Gema di Pagani. Prima l'arresto dell'allora sindaco Ciro Borriello per una corruzione sui rifiuti, poi le difficoltà dell'azienda a svolgere il servizio, infine un lungo commissariamento prefettizio che proietta la città verso le elezioni anticipate. Con la vittoria del sindaco Giovanni Palomba la crisi si acuisce: ad agosto 2018 i primi problemi con il blocco degli ingombranti e l'introduzione delle quote di conferimento agli stir. È proprio il razionamento a mandare in tilt il sistema. Da lì in un veloce e inesorabile peggioramento della situazione ambientale, con sistematici incendi di immondizia, la differenziata colata a picco al 27% e il consorzio Gema sempre più in difficoltà nella gestione dell'appalto. La svolta a ottobre con la revoca della commessa all'azienda di Pagani e l'approvazione, a dicembre, di un nuovo piano industriale che prevede lo smantellamento delle isole ecologiche e il ritorno al porta a porta. Ma per attuare la rivoluzione della spazzatura ci vorranno ancora altri sei mesi.

Intanto la città boccheggia: gli ecopunti sono al collasso, in strada compaiono cumuli e il Comune sta cercando una nuova azienda cui affidare temporaneamente la raccolta, dopo aver revocato il servizio alla Gema. Tanti gli episodi di insofferenza: ieri sera in via Romano, via Calastro e via Sasso cittadini arrabbiati hanno rovesciato in strada i cassonetti. «È la terza volta in una settimana - denunciano dal comitato di quartiere La Rinascita - È diventato pericoloso anche per gli automobilisti. Chiediamo ai torresi di non scadere nel vandalismo: la città è di tutti».
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