Ucraina, De Luca rilancia: «Rischio guerra nucleare, tutti in piazza per la pace»

Ucraina, De Luca rilancia: «Rischio guerra nucleare, tutti in piazza per la pace»
di Adolfo Pappalardo
Sabato 8 Ottobre 2022, 12:24 - Ultimo agg. 15:47
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«Siamo ad un passo dalla guerra nucleare», ripete più volte il governatore, durante la sua diretta settimanale. Un allarme che rilancia da qualche giorno e che lo ha spinto ad organizzare per il 29 ottobre una grande manifestazione per la pace a Napoli. Ancora tutta da organizzare se oggi alle 11 ha chiamato a raccolta a palazzo Santa Lucia le associazioni di volontariato, della scuola e dell'università, e tutte le forze (istituzionali e non) per organizzare al meglio l'iniziativa. Vedremo stamani ma hanno già aderito il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, i sindacati e la Chiesta attraverso i vescovi di Napoli don Mimmo Battaglia e Antonio Di Donna di Acerra (che è anche presidente campano della Cei). Tutti manderanno i loro delegati mentre il primo cittadino di Napoli sarà di persona a Santa Lucia.

Per il governatore della Campania la scelta di scendere in piazza è dettata dagli ultimi e pericolosi sviluppi, come «l'annessione di 4 regioni dell'Ucraina ma soprattutto da quando ha cominciato a circolare in maniera preoccupante l'ipotesi di utilizzo delle armi nucleari». «Questi due elementi a mio parere - aggiunge - determinano una svolta profondamente diversa nella vicenda. Dobbiamo fare appello alla coscienza di tutti perché questo esito sia evitato, in Ucraina e in Europa». Da qui, dopo la forte presa di coscienza delle ultime ore, il progetto di una grande manifestazione. «Abbiamo avviato una mobilitazione che dovrà concludersi l'ultimo fine settimana di ottobre con una grande manifestazione a Napoli che veda il coinvolgimento del mondo del volontariato, della cultura, della scuola, delle università, di singole personalità interessate a far crescere un movimento per la pace nel nostro Paese», è l'appello dell'ex sindaco di Salerno che auspica «iniziative di massa a sostegno della pace», pur chiarendo «delle grandi responsabilità della Russia nell'aggressione all'Ucraina».



Naturalmente De Luca ne fa anche una ragione di realpolitik: «Serve tentare di aprire varchi per un'iniziativa di pace perché per quanto riguarda la crisi energetica e la crisi economica, e quindi sociale, nei nostri Paesi, abbiamo veramente davanti mesi drammatici».

Ma ci sono anche critiche per l'esecutivo. Più quello in carica che il nuovo ancora da insediare. «Di fronte all'ipotesi concreta di armi nucleari, da oggi il governo italiano e i partiti politici hanno il dovere di dire al popolo italiano qual è l'obiettivo che stiamo perseguendo in Ucraina. Se è quello di una vittoria militare, dobbiamo dire - attacca - agli italiani che siamo in guerra. Non possiamo vivere in un'economia di guerra senza dirlo in maniera esplicita». Di critiche, sempre nella diretta social, ci sono anche le sfere più alte per come stia andando il conflitto. Contesta infatti l'Italia che ha un atteggiamento «di appendice passiva della Nato, una sorta di segreteria distaccata di Stoltenberg che in questi mesi ha dato prove di grande ottusità politica. Non è in discussione la nostra appartenenza chiara al campo occidentale e non è in discussione la solidarietà euro-atlantica ma - puntualizza ancora - l'ottusità e la chiusura del pensiero. Il presidente ucraino merita la nostra ammirazione per la resistenza che ha messo in campo, tuttavia non può dire non si dialoga con nessuno. Chi non vuole dialogare dovrà assumersi la responsabilità di risolvere i suoi problemi nazionali da solo».

Per De Luca, strategie di guerra a parte, il primo obiettivo «è il cessate il fuoco in Ucraina: fermiamoci e diamo un mese di tempo a diplomazie, Stati, alle Chiese e a singole personalità per mettere in campo un intervento. È quasi impossibile, ma l'alternativa - lancia l'allarme - è avviarci verso una guerra nucleare, quasi senza rendercene conto».

Infine un veloce passaggio, sempre nella diretta social settimanale, sul voto delle politiche. Nessun accenno alla sconfitta del Pd ma un attacco ai grillini e una carezza alla numero uno di Fratelli d'Italia. «La Meloni sta dando prova di prudenza ed equilibrio, ci auguriamo che prosegua su questa linea di responsabilità e che si sia redenta come per la posizione sull'Europa, completamente cambiata, così sulle posizioni di politica sanitaria», dice riferendosi alla leader del centrodestra. Poi ai grillini: «Abbiamo votato il 25 settembre ma non abbiamo ancora il numero certo degli eletti nel nostro Paese. Dobbiamo ringraziare - conclude - le forze politiche che non hanno avuto la capacità di approvare una legge elettorale decente, ma in modo particolare i 5 stelle che hanno preso in giro l'Italia facendo una grande operazione demagogica per la riduzione del numero dei parlamentari».
 

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