Unione industriali di Napoli, Manfellotto presenta la squadra: dentro Palmieri, Schisano e Iorio

Unione industriali di Napoli, Manfellotto presenta la squadra: dentro Palmieri, Schisano e Iorio
di Nando Santonastaso
Mercoledì 14 Ottobre 2020, 08:30
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Centralità dell'industria manifatturiera, massima attenzione alle opportunità offerte anche in chiave territoriale dal Recovery Plan, nell'ottica del Mezzogiorno come nuovo e indispensabile motore per la ripresa del Paese, rilancio organizzativo dell'Associazione a partire dalla modifica dello Statuto. Il programma di Maurizio Manfellotto, presidente designato dell'Unione industriali di Napoli, ottiene il via libera dal Consiglio generale unitamente alla squadra che lo affiancherà nei diciotto mesi circa del suo mandato. L'elezione nell'assemblea generale dei soci avverrà il 30 ottobre prossimo, a Palazzo Partanna. E per l'occasione ci sarà anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, prima uscita al Sud da quando è al vertice di viale dell'Astronomia. Un segnale, anche questo, della ritrovata compattezza degli imprenditori napoletani. E al tempo stesso, della sintonia con il vertice nazionale dell'organizzazione, nel comune obiettivo come spiega Manfellotto di cogliere l'opportunità dei fondi straordinari Ue per ridurre il divario e scommettere sul potenziale di crescita del Mezzogiorno.

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Manfellotto riparte dagli impegni programmatici con i quali era stato eletto circa due anni fa il suo predecessore, Vito Grassi.

Lo ricorda la nota diffusa dall'Unione dopo il Consiglio generale, in cui si fa riferimento ai temi della transizione energetica in chiave europea, delle riforme che il Paese non può più rinviare, a partire da quella della giustizia civile, del reale decollo delle Zes, della sfida irrinunciabile alla digitalizzazione. Accanto ad essi, ne entrano altri, frutto dell'accordo che ha permesso all'Associazione di voltare pagina dopo i mesi delle polemiche a tutto campo. E sono gli obiettivi, come detto, che puntano a rafforzare il peso e l'autorevolezza dell'Unione nel rappresentare le istanze della base ad ogni livello. Di qui, come già anticipato, l'idea di istituire rapidamente il Consiglio direttivo con il compito di definire indirizzi e strategie dell'Unione. Ne faranno parte la squadra di presidenza e gli industriali associati più rappresentativi del territorio. Di qui anche la riforma dello Statuto e la revisione, in tempi ravvicinati, dell'articolazione delle sezioni, recependo in sostanza le novità introdotte a livello nazionale ed europeo in materia di aggregazioni merceologiche e di filiera. Manfellotto punta inoltre ad una struttura di missione per affiancare anche sul piano temporale la capacità progettuale dell'Associazione in funzione del Recovery Plan: Napoli vuol essere cioè della partita fino in fondo e non in posizione defilata o di attesa.

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Ed eccoci alla squadra. Sette come previsto i vicepresidenti. Due di diritto, Anna Del Sorbo, presidente della Piccola Industria (delega alle reti d'impresa e alla responsabilità sociale d'impresa) e Alessandro Di Ruocco, leader dei Giovani industriali (legalità e start up). Gli altri cinque sono i già annunciati Costanzo Jannotti Pecci (che si occuperà delle nuove regole statutarie) e Francesco Tavassi (economia del mare), e i new entry Carlo Palmieri vicepresidente di Pianoforte holding dei marchi Carpisa, Yamamay e Jaked (affari economici), Giancarlo Schisano, manager del Gruppo Leonardo (internazionalizzazione e rapporti con le multinazionali) e Renzo Iorio, Ceo di Nugo, la nuova piattaforma digitale di Trenitalia (green economy, economia circolare).
Manfellotto, che ha tenuto per sé le deleghe interni, marketing associativo, Recovery plan, credito e finanza, salute e mobility merci e passeggeri, ha anche nominato quattro delegati: Giancarlo Carriero per turismo, cultura e vivibilità; Fabio De Felice per education e digitale; Paolo Minucci Bencivenga per i rapporti con le categorie professionali e Luigi Salvatori per gli affari sindacali. Un gruppo di lavoro molto rappresentativo, come si nota, al quale l'esperienza, l'equilibrio e la qualità imprenditoriale di Manfellotto, ad di Hitachi Rails, sembrano garantire una solida base di riferimento. Di sicuro la nuova governance degli industriali napoletani sa che deve accelerare per realizzare almeno una buna parte del programma: non sarà semplicissimo, considerate anche le incognite del Covid e la durata del mandato, ma la sfida non ammette indecisioni perché disuguaglianze economiche spesso imposte al Sud, ritardi di sviluppo e divari territoriali sono un ottimo motivo per rimboccarsi subito le maniche. E provare a fermarli. 

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