«Universiadi, Napoli può sbalordire»: l'incoraggiamento dei veterani di Taipei

«Universiadi, Napoli può sbalordire»: l'incoraggiamento dei veterani di Taipei
di Gianluca Agata
Mercoledì 3 Aprile 2019, 11:30 - Ultimo agg. 16:23
3 Minuti di Lettura
Sfrecciano in giro per Napoli a bordo di due pullman scortati dalla polizia. Viaggio per cantieri per i sessanta delegati provenienti da tutto il mondo. Mancano poco più di 90 giorni alle Universiadi napoletane e la macchina si mette in moto. In una sala Galatea della stazione marittima piena di idiomi e bandiere sembra di vivere quello che quotidianamente si vede in tv nei grandi consessi internazionali.

I complimenti più belli arrivano da Ching-Yu Tseng, capo della Delegazione sportiva di Taipei, che nel 2017 ha ospitato l'ultima Universiade estiva. «Napoli può essere una delle migliori edizioni di tutta la storia delle Universiadi»,dice soddisfatto. Napoli se li coccola i suoi delegati. Non a caso Francis Cirianni, capo dei servizi delle Universiadi, parla nella sua relazione di una millenaria tradizione di accoglienza. Detto, fatto. Al Tennis club (centrale alla Rotonda Diaz per 3000 posti modello coppa Davis) rinfresco per cento persone di ritorno dalla visita al San Paolo. Ieri sera cena di cortesia nel chiostro di Santa Chiara. Questa sera appuntamento a Pietrarsa per una serata a base di pizza tra le storiche locomotive affacciate sul Golfo. La parola d'ordine è armonia e cordialità. E così ogni bandierina della sala Galatea è posizionata a dovere. Gli israeliani siedono accanto a Taipei, gli arabi stanno dall'altro capo della sala. L'Europa si mescola un po' tra paesi asiatici e arabi. «È il protocollo Cio», fanno notare. Si dice «entusiasta» Delise O' Meally, capo della Delegazione Usa, «perché spiega - dopo essere stata per ben 4 edizioni in Asia l'Universiade torna in Europa. È la mia prima volta a Napoli e penso che questa edizione sarà molto diversa dalle precedenti, perché qui verrà fuori l'autentica accoglienza italiana. Credo sarà molto stimolante parteciparvi». Per Sun Wei, della Delegazione cinese, «Napoli è un posto meraviglioso. Conosco già la città, e penso che l'Universiade a Napoli sarà un successo». La delegazione italiana sarà formata da circa 450 persone, «abbiamo bisogno del tifo dei napoletani» dice Mauro Nasciuti.
 
La Piscina Scandone appare in grande spolvero. Tetto e luci nuove, spogliatoi completamente rifatti e la piscina olimpionica in costruzione alle spalle, per il riscaldamento. Al San Paolo tante foto, sotto la curva B dove campeggia la scritta delle Universiadi, accanto alla gigantografia di Koulibaly per la delegazione senegalese, ed a quella di Callejon per gli spagnoli. Decine di operai al lavoro, caschetto e pettorina. I sorrisi si sprecano. Al PalaBarbuto deve arrivare il parquet nuovo e gli spogliatoi prefabbricati. Il PalaCasoria, che sembrava in fortissimo ritardo ha recuperato il terreno perduto. Lavoro in corso anche al Palavesuvio di Ponticelli, sedi delle gare di ginnastica artistica e ritmica e uno degli impianti che aveva bisogno della ristrutturazione più profonda ed è ancora in ritardo ma si lavora su tripli turni. Oggi proseguiranno le visite agli impianti nelle altre province della Campania con tappa alla Reggia. Nel pomeriggio le delegazioni visiteranno il Palatrincone a Pozzuoli per proseguire con una visita all'ex area Nato di Agnano. Il percorso si chiuderà con una tappa al Circolo Italia.

Stazione Marittima-Stadio San Paolo dieci minuti netti. È stata la cosa che hanno apprezzato di più i delegati a bordo dei bus in giro per Napoli. Se si replicherà durante le gare sarà un successo. Ma il comune ha predisposto una corsia preferenziale che dal porto arriverà a Fuorigrotta con una grotta dedicata a piazza Sannazaro ed un corridoio personalizzato nella galleria della Vittoria. C'è chi dice che gli atleti, per parlar bene di un evento, hanno bisogno di buon cibo, buoni alloggi, buoni trasporti. Napoli è pronta per soddisfarne le esigenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA