Vaccini in Campania: no a dosi diverse ma Speranza dà l'aut aut a De Luca

Vaccini in Campania: no a dosi diverse ma Speranza dà l'aut aut a De Luca
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 14 Giugno 2021, 23:55 - Ultimo agg. 24 Marzo, 05:18
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Lo scontro sul mix di vaccini ed Astrazeneca non si ferma. E ieri, dopo la presa di posizione di domenica sera di Vincenzo De Luca, è l’unità di crisi regionale a inoltrare una richiesta ufficiale di chiarimento al ministero della Salute. Ed è una posizione di rottura, quella campana, rispetto alle direttive nazionali a cui tutte le regioni si sono o si stanno adeguando in queste ore. Fermo restando lo scontro politico, con il governatore De Luca ancora contro la struttura commissariale retta dal generale Figliuolo. 

Nella missiva inoltrata al ministero dalla Campania si spiega come «sussistono ancora dubbi in merito a potenziali rischi connessi all’uso dei vaccini da adenovirus virale in qualsiasi fascia di età e si rafforza l’esigenza di maggiore chiarezza dei pareri del Cts, nei quali, allo stato, si rinvengono mere “raccomandazioni” sull’uso dei vaccini». 

«Non sembra, inoltre, ancora sufficientemente chiaro l’effettiva ricorribilità, in condizioni di sicurezza, alla vaccinazione combinata, che pure viene prospettata, la quale - continua il documento di chiarimento partito dalla Campania - porrebbe comunque problemi di attuazione in sede di somministrazione della terza dose, la cui necessità è oggi data come probabile dalle stesse case produttrici». Fermo restando, è ancora l’ufficio anti-Covid di palazzo Santa Lucia a parlare che sul mix di vaccini «l’attuale letteratura scientifica non appare aver ancora assunto una posizione univoca».

E si citano due studi in cui si arriva a considerazioni opposte. 

Da qui la decisione, già annunciata qualche ora prima da De Luca, di vietare per ora il mix di vaccini e l’uso di Astrazeneca e Johnson&Johnson. Niente, tutto fermo. Con ripercussioni enormi non solo sulla campagna di vaccinazione in Campania ma anche lo stop alle attività di le attività di inoculazione nelle farmacie con il J&J, partite appena una settimana fa. 

«Chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca ed è al quarto mese può fare tranquillamente il richiamo con lo stesso farmaco, perché non ci sono stati eventi avversi e non farlo ora significa annullare la vaccinazione. Ma abbiamo due vaccini che vanno benissimo, Pfizer e Moderna, quindi - spiega ieri De Luca a margine di una conferenza stampa - ampliamo la quantità di questi e completiamo. Poi va bene sopra i 60 anni fare di nuovo Astrazeneca per i richiami, perché chi non ha avuto problemi con la prima dose non li avrà sopra. Al di sotto dei 60 anni ci fermiamo, ci sono dati non concordi tra i virologi sulla somministrazione di doppia dose diversa e quindi aspettiamo chiarimenti». 

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E poi ancora altri dubbi: «Noi abbiamo sollevato anche un altro problema, se si utilizza come seconda dose Pfizer a chi ha fatto Astrazeneca, quando si decidesse di fare la terza dose di Pfizer come prevedibile che sia cosa succede? Sono - incalza sempre De Luca - tutti interrogativi che vanno posti oggi, perché noi tra quattro mesi dovremmo affrontare un altro problema». Su eventuali rallentamenti però l’ex sindaco di Salerno si mostra sicuro di sé, salvo però avanzare già la richiesta di nuove dosi. «Abbiamo calcolato tutto: avremo ogni settimana 300mila dosi di Pfizer e 40mila dosi di Moderna, ma è chiaro che chiederemo un’aggiunta di vaccini», spiega riferendosi alle scorte e agli arrivi stimati. Senza contare come l’Astrazeneca continuerà ad arrivare in Campania e già dopodomani sono previste 50mila dosi del farmaco messo sotto accusa da palazzo Santa Lucia. Ma i ritardi già ci sono se ieri l’Asl Napoli 2 Nord, il cui territorio comprende metà della provincia partenopea, comunica che saranno chiusi gli hub sino a domani «per mancanza di scorte di vaccino». Scenario simile all’Asl Napoli 1 che per questo oggi terrà aperti per le vaccinazioni solo due hub su cinque.

Nel pomeriggio non si fa attendere la replica del ministro della Salute Speranza anche se, già in mattinata, i livelli tecnici di ministero e Regione Campania si sono confrontati e ne hanno discusso. «C’è un’interlocuzione costante su quest’argomento», fanno sapere dal ministero riferendosi alle richieste campane. Il ministro, invece, è più perentorio con De Luca. «Sulle questioni di natura sanitaria le evidenze scientifiche vanno rispettate da tutte le Regioni, in queste ore ci sono interlocuzioni con la Campania. Le nostre indicazioni sono di natura perentoria e devono essere seguite. Se Astrazeneca è raccomandato sopra o sotto i 60 anni - spiega - non è una decisione politica, non è un presidente del consiglio, un ministro o un presidente di Regione che decide». Mentre il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri dà ragione al governatore della Campania: «Capisco che De Luca abbia chiesto ulteriori chiarimenti e credo che sia anche giusto». 

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