De Luca: «Vaccini, governo irresponsabile:
così rischia di tornare la poliomielite»

De Luca: «Vaccini, governo irresponsabile: così rischia di tornare la poliomielite»
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 8 Agosto 2018, 11:55
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Allergico da sempre alle cosiddette carte bollate ma pronto, stavolta, a sostenere anche un ricorso alla Consulta. Il governatore Vincenzo De Luca si schiera contro l'esecutivo sull'obbligo dei vaccini come la maggior parte dei suoi colleghi. «Sui vaccini il governo ha una posizione grave e irresponsabile, continuando a scherzare a fare ideologismi e propaganda noi fra poco facciamo riemergere la poliomielite», spiega l'ex sindaco che l'altro giorno ha già annunciato di voler «verificare la possibilità di norme legislative autonome in relazione alla necessità di mantenere gli obiettivi. Intanto partirà un'ulteriore verifica attenta dell'Anagrafe delle vaccinazioni». Ma soprattutto è pronto lo stop negli asili: «Le famiglie inadempienti saranno escluse da misure sociali di sostegno che rientrano nelle competenze della Regione, a cominciare dal contributo per gli asili nido».

Passaggio che ieri mattina ha fatto scatenare i consiglieri regionali grillini della Campania: «Un'assurdità voler escludere le famiglie inadempienti da misure di sostegno sociale, incluso il contributo per gli asili nido. Non è attraverso la minaccia ai genitori di impedire l'ingresso a scuola dei loro figli o di escluderli da contributi che si otterrà il risultato di una massima copertura vaccinale quale strumento di prevenzione primaria», attacca Valeria Ciarambino. Ma De Luca non arretra di un millimetro dalla trincea anti-governo alle prese con il caos dell'obbligo delle vaccinazioni. Ovvero lo slittamento di un anno dell'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi. E così resterà in vigore la circolare dello scorso luglio in base alla quale i genitori devono presentare l'autocertificazione delle vaccinazioni effettuate dai propri figli. Ed è ormai quasi certo che il Milleproroghe non sarà approvato alla Camera prima della pausa estiva. Impasse che vede tutti i presidenti delle Regioni contro il governo e decisi a ricorrere alla Corte Costituzionale: «È un passo indietro. Lavoriamo perché non venga approvato in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato», afferma Antonio Saitta, coordinatore della commissione Salute della conferenza delle Regioni.

Posizione condivisa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. «Quelli della mia generazione - ha spiegato ieri - si ricordano che nelle famiglie c'era il terrore della poliomielite e intanto, scherzando scherzando, stiamo registrando i morti per il morbillo, la pertosse. Sono materie su cui ci vuole il massimo di serietà e responsabilità». Da qui la decisione di opporsi in tutte le sedi: «Faremo di tutto - attacca l'ex sindaco di Salerno - difenderemo i risultati che abbiamo acquisito, perché sull'esavalente eravamo all'84% e ora siamo al 95%, siamo tra le prime regioni d'Italia, non dobbiamo fare passi indietro. Vaccinare è un dovere, non vaccinare è un atto di irresponsabilità. Sosterremo un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, anche se ci si perde tra ricorsi e controricorsi e io vorrei arrivare direttamente al risultato».

Anche se da qualche Regione avanza una linea pro governo. La vicepresidente della Liguria a guida forzista Sonia Viale, ad esempio, ha invece annunciato che la Regione non farà ricorso contro il Milleproroghe, che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale: «Continuiamo a seguire - dice - la via ligure sull'obbligo dei vaccini puntando sull'informazione ai cittadini, non sulle sanzioni. I risultati sono arrivati senza lasciare nessun bambino fuori dagli asili, lo dimostra l'aumento della percentuale della copertura vaccinale complessiva».
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