Vaccini in farmacia a Napoli, partenza a rilento: è caos accessi on line

Vaccini in farmacia a Napoli, partenza a rilento: è caos accessi on line
di Maria Pirro
Martedì 8 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 9 Giugno, 09:05
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La farmacia Alfani a Fuorigrotta esaurisce tutte le scorte, somministra 75 vaccini in un giorno. Ma tante altre devono rinviare le iniezioni anti-Covid, perché non sono ancora abilitate, non hanno le dosi a disposizione sin dalla mattina o, ancora nel pomeriggio, lamentano difficoltà ad accedere nella piattaforma informatica per registrare le adesioni alla campagna di prevenzione. 

Così in piazza Lonardo al Vomero, da Florio. Dove è allestito lo spazio per le punture che resta, però, vuoto. «Siamo pronti, aspettiamo solo le credenziali digitali», spiega Anna Racca, una dipendente abilitata dopo aver seguito un corso di formazione. Ma niente. «Siamo bloccati: abbiamo anche contattato Asl e Soresa, ma è stato tutto uno scaricabarile di responsabilità», protesta la titolare Patrizia Florio

Alla stazione il cartello sulla profilassi è in vetrina, e avvisa: «Presso questa farmacia è possibile prenotare su piattaforma Asl». Basta portare con sé il tesserino sanitario e la carta di identità, avere tra i 18 e i 59 anni e una buona salute. «Ed essere residenti a Napoli città», chiarisce il titolare, Gianluca Leone, che spera siano presto eliminati i limiti per città e regioni. Anche in questo caso il farmacista non può, però, fare le iniezioni. «Ne abbiamo programmate dieci al giorno, noi siamo già abilitati, ma aspettiamo un link per accedere al sistema», spiega. Stessa situazione al Centro Direzionale, 50 dosi al momento restano inutilizzate. «Abbiamo una ventina di prenotazioni - spiega Paola Carraturo, titolare della farmacia - e una sala apposita, già allestita, ma aspettiamo il via libera in piattaforma». Nella farmacia Alfani in via Cinthia, invece, la sala di attesa è piena. C'è Gianluigi Carella, 52enne, autista, che spiega: «Sono venuto qui per non aspettare il messaggio di convocazione della Asl». Sua moglie Carmela Sarti, stessa età, ammette di avere «un po' paura». Invece, la figlia Antonella Carella, 29 anni, scopre il braccio e dice con convinzione: «Ho scelto di fare Johnson in farmacia perché mi fido del dottore, che me lo ha consigliato». Il dottore è Arturo Alfani, il titolare che provvede personalmente a compilare i moduli e a somministrare le dosi, dopo aver brillantemente aggirato i problemi informatici. «Ho utilizzato lo Spid di un amico medico per entrare in piattaforma dopo numerosi tentativi con il mio codice andati a vuoto», spiega.

Nulla di illegale, ovviamente. «Ho informato e scritto più volte per segnalare il caso: già nell'Open Day in farmacia, domenica 30 maggio, una sorta di test, per tre volte, avevo convocato e dovuto disdire gli appuntamenti a causa degli stessi problemi che in queste ore stanno registrando i colleghi». 

Luca Quattromani, 31 anni magazziniere, il marito di Antonella, racconta invece che è la seconda volta che fa la fila per vaccinarsi: «Sono stato alla Fagianeria, ma avevo sbagliato io a scrivere, inserendomi tra i caregiver». Accanto, siede Martina Terracciano, 24enne con una figlia di due, che attende il suo turno assieme al marito. «Ma prima vogliamo fare il tampone». Settantacinque le somministrazioni nella farmacia di Fuorigrotta. Venti in via Simone Martini, che ne ha altre 30 programmate oggi. Poi, il titolare Giovanni Russo è pronto a fermarsi, visto che non sa «con quale frequenza ci manderanno le altre dosi». 

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Tante incognite rallentano l'offensiva anti-Covid. Il presidente di Federfarma Campania, Mario Flovilla, definisce la situazione di «caos totale» e «disparità anche nel medesimo territorio provinciale», per l'accesso in piattaforma, ma anche per la consegna delle dosi, ancora non completa. «È evidente che tutto ciò sta generando grande disagio e disorientamento degli utenti e delle farmacie». Ma i vertici di Soresa, che si occupano di autorizzare le prestazioni e quindi gli account in base agli elenchi delle farmacie inviati dalle Asl, assicurano: «Stiamo proseguendo il lavoro e ne abbiamo oltre 650 già abilitate, diversi operatori per farmacia». Vincenzo Santagada, presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Napoli, conclude: «Mi auguro che nel giro di qualche giorno si vada a regime in tutti i 1750 esercizi e ci sia continuità nella fornitura delle fiale per programmare le iniezioni quotidianamente e non a giorni alterni. La Campania è tra le prime regioni ad avviare la campagna sul territorio in modo così capillare ed è fondamentale per ridurre i contagi». 

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