Veleni Pd, j'accuse di Oddati a Costa
«Regole vietate, si rinvii il congresso»

Veleni Pd, j'accuse di Oddati a Costa «Regole vietate, si rinvii il congresso»
di Carlo Porcaro
Mercoledì 8 Novembre 2017, 09:12 - Ultimo agg. 11:37
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Dopo i cinesi in fila alle primarie del 2011 e gli euro donati a quelle del 2016, questa volta il Pd lo «scandalo» se l'è creato da solo in casa. Ad alimentare la nuova polemica è stato Nicola Oddati, candidato alla segreteria provinciale con il sostegno (implicito) del governatore Vincenzo De Luca ed (esplicito) di cinque consiglieri regionali di estrazione diessina nonché dei parlamentari Valeria Valente e Andrea Cozzolino. «In queste condizioni domenica il congresso non si può svolgere: voglio partecipare, non mi ritiro ma si rispettino le regole», l'attacco dell'ex assessore comunale secondo cui «un paio di dirigenti hanno una concezione proprietaria del partito». Niente nomi dietro richiesta diretta, solo un richiamo ai «sostenitori di Massimo Costa, sappiamo chi sono». Nella sede del partito in via Toledo, Oddati ha elencato una serie di presunte anomalie nella formazione della platea di aventi diritto al voto nel prossimo weekend. «Su 29.900 iscritti tra il 2016 e il 2017, abbiamo constatato che ci sono 10mila senza la data di nascita; 150 doppioni iscritti in due circoli diversi; 32 iscritti futuri tipo con data 2024 cioè non ancora nati; 101 sconosciuti all'anagrafe; 47 dispersi cioè cancellati dalla platea 2016; 2mila senza indirizzo; 1260 Giovani democratici con più di trenta anni, ce n'è uno che ha addirittura 67 anni; 30 ultracentenari buona parte nel circolo di Caivano e 49 circoli senza una sede fisica», ha snocciolato sventolando le relative cartelle senza far vedere «per privacy» alla stampa le presunte irregolarità.

«La commissione di garanzia provinciale faccia una verifica, invii le anomalie ai circoli per sanarli nell'arco di 48 ore: il tutor Losacco mi ha detto che non poteva intervenire, allora si rinvii il congresso di almeno quindici giorni altrimenti noi faremo una mobilitazione sabato e domenica» avverte Oddati. Il quale sperava nell'appoggio del candidato outsider Tommaso Ederoclite che però aveva già garantito alla corrente pro Costa che non avrebbe sollevato alcun polverone. «Ederoclite si è impaurito: se ha posto questioni sulle regole in passato, ora si ribelli a maggior ragione», un j'accuse molto pesante che ha scatenato, complice la diretta Facebook sul suo profilo, le reazioni dei compagni di partito in tempo reale con tanto di post o telefonate. «Non ho paura e non mi sono dileguato, sono in giro a parlare con gli iscritti. Tu dove eri negli ultimi cinque anni? Tu dove eri dal 2011 ad oggi? Tu dove eri quando queste cose le dicevamo apertamente anche alle ultime primarie? Sarebbe bene chiederlo a chi ti accompagna in questa campagna congressuale», ha commentato su Facebook il candidato del Comitato 30. Dal garante Losacco nessuna intenzione di rinviare a meno di una volontà degli altri due sfidanti.

 «Se ci sono dei dati mancanti nell'albo degli iscritti è giusto che l'ufficio adesioni si attivi per correggerli, anche perché, proprio da quanto riporta Oddati, si tratta di poche centinaia a fronte di una platea di 25mila iscritti - ha commentato - Oddati però, che sono sicuro non voglia solo avvelenare i pozzi, si è dimenticato di sottolineare che i 25mila iscritti fanno parte di una platea già certificata da tutti gli organismi composti anche dai suoi sostenitori. Ma soprattutto non dice che quella platea è stata già utilizzata nel mese di aprile al congresso nazionale del Partito Democratico. Nessuno, neanche i sostenitori di Oddati, ben presenti nelle commissioni che l'hanno gestita e certificata, hanno sollevato obiezioni. Perché quella stessa anagrafe, qualche mese dopo, non è più valida e non può essere utilizzata per il congresso? Tra l'altro l'anagrafe 2016 passò anche al vaglio dell'osservatore inviato da Roma Emanuele Fiano». Per Losacco «Oddati dovrebbe ben sapere che la platea 2017 non è utilizzabile perché sino ad oggi tale anagrafe non è stata certificata dall'ufficio adesioni e, secondo il presidente dell'ufficio adesioni, la certificazione in questi 20 giorni non è arrivata proprio per l'opposizione dei suoi». Inoltre, la Commissione di Garanzia nazionale, di risposta al quesito della commissione napoletana, ha chiarito che «la mancata certificazione dell'anagrafe degli iscritti 2017 non consente l'utilizzo di tale platea a fini congressuali». La segreteria regionale ha poi precisato che «non è né obbligo né competenza della direzione regionale approvare il regolamento provinciale attuativo».

I giovani Pd - compulsati da un risentito Marco Sarracino, ex leader provinciale ed ora sostenitore di Costa in quota Orlando - hanno respinto le critiche: «Se sono presenti errori, verosimilmente di mera trascrizione, compiuti al momento della composizione dell'anagrafe, questi non possono essere certamente adducibili a noi. Siamo certi che tutti i candidati vorranno assicurarsi di persona della regolarità della nostra platea, già validata in occasione dello scorso congresso nazionale», così Ilaria Esposito, segretario Gd Napoli e Francesca Scarpato, segretario Gd Campania. A difendere gli «anziani» di Caivano, infine è intervenuto il segretario di circolo Antonio Angelino: «A.M., nato il primo aprile del 1935, fondatore della sezione del Pci Caivano, un po' acciaccato ma attivo e lucido, insieme ad un gruppetto di militanti di lunghissimo corso, da quando sono segretario del circolo mi chiede puntualmente il rinnovo della tessera, pagando la quota e lasciando un'offerta libera per le spese del mantenimento della sede: insieme ad altri diversamente giovani sono stati insultati ma per dovere di cronaca ha precisato - gli ultraottantenni di Caivano sono 6».