Pd Napoli, vertice Manfredi-Misiani: si rafforza il campo largo

Il commissario del Pd incontra il sindaco per confermare gli equilibri di giunta

Antonio Misiani
Antonio Misiani
di Luigi Roano
Domenica 16 Aprile 2023, 22:28 - Ultimo agg. 18 Aprile, 07:35
4 Minuti di Lettura

Uno sguardo alle questioni nazionali con in primo piano il ruolo del Pd nel sostenere i Comuni e le Città metropolitane nella battaglia contro l’autonomia differenziata e come enti a cui i fondi dovrebbero arrivare senza passare per le Regioni. E un altro su quello locale a partire dall’assessore che manca alla giunta - e sarà in quota Pd - e al rapporto con la Regione guidata dal governatore Vincenzo De Luca che con Elly Schlein non si preso proprio come testimonia il no al terzo mandato. C’è il timore che una guerra interna al partito potrebbe danneggiare Palazzo San Giacomo.

In questa cornice è previsto in settimana il primo faccia a faccia tra il commissario regionale del Pd Antonio Misiani e il sindaco Gaetano Manfredi. Senza dimenticare che Napoli è il primo autentico laboratorio dell’alleanza tra dem e pentastellati ed è incarnato da Manfredi, un fattore politico importante in prospettiva futura visto ci sono le amministrative a breve e le Europee l’anno prossimo. E Manfredi e l’attuale gruppo dirigente del Pd sono su questo punto sulla stessa lunghezza d’onda. Per Manfredi questa alleanza va rafforzata, è l’unica strada, per l’ex rettore, che può portare il centrosinistra e il polo riformista a battere il governo di destra a guida Giorgia Meloni. Anche qui De Luca - invece - non è mai stato convinto di condividere il centrosinistra con gli ex grillini. Posizione legittima se si considera che il governatore ha vinto largamente avendo il M5S all’opposizione alle ultime regionali. Ma va ricordato anche che il prezzo di questa vittoria lo ha pagato proprio il Pd che ha visto i consiglieri regionali letteralmente dimezzati dalle liste civiche a trazione deluchiana. Manfredi - in buona sostanza - auspica un ritorno alla politica nel senso più pieno del termine. Cosa significa? Concretezza. Giusto per fare un esempio l’ex rettore ha firmato un appello assieme ad altri cinque primi cittadini tutti dem ovvero i sindaci di Roma Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Torino Stefano Lorusso, di Bologna Matteo Lepore di Firenze Dario Nardella spedito al Governo che intende cambiare le regole per l’accoglienza dei migranti.

Per i sindaci questo significa scaricare tutti sui comuni.

Napoli sarà al centro della discussione con Misiani che inevitabilmente verterà sulla sostituzione di Paolo Mancuso ex assessore ai Rifiuti ed ex Presidente del Pd. Ora ancora consulente di Manfredi con tanto di uffici a Palazzo San Giacomo. Manfredi ha atteso che il Pd facesse i suoi congressi e varasse la nuova classe dirigente, ma per maggio intende chiudere la questione del nuovo assessore. Le spinte - come sempre - opposte nei dem non lo fanno dormire sonni tranquilli.

Video

Manfredi vorrebbe un nome che fosse condiviso con il gruppo consiliare. Meglio ancora se un profilo tecnico fuori da giochi di partito. E di questo ne discuterà con Misiani. Gli equilibri con la rivoluzione interna ai dem sono ancora precari, serve il bilancino per fare le nomine di qui l’idea del tecnico fuori dai giochi ma di area dem. Un rimpasto a oggi Manfredi non lo prevede, la sua giunta conta nominalmente su un solo assessore dem, se si parla di tesserati, ed è Teresa Armato. Ma in squadra ci sono Antonio De Iesu, Pier Paolo Baretta e Chiara Marciani che sono a tutti gli effetti dei dem, uno scacchiere che potrebbe rinforzarsi se si mettesse un tecnico con le stesse caratteristiche ai rifiuti. I cambi in giunta, se si dovessero mai fare, potrebbero essere rinviati a fine consiliatura quando si dovrà votare per le regionali prima e le comunali poi. Le preoccupazioni del sindaco per le vicende dell’ente di Santa Lucia sono forti per due motivi: con De Luca sul piede di guerra i rapporti con il comune - già molto tiepidi - peggiorerebbero. In seconda battuta se De Luca non avrà il terzo mandato allora bisogna lavorare perché l’ente di Santa Lucia non vada alla destra. Sarebbero guai per il Comune e per il Pd stesso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA