«Vertice Onu, Napoli in campo con Agritech»

Un progetto che vale circa 350 milioni di cui 320 milioni a carico del Pnrr

La giornata
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di Luigi Roano
Domenica 28 Maggio 2023, 09:44 - Ultimo agg. 29 Maggio, 10:57
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«All'Agritech di Napoli con il meglio della ricerca e dell'agroindustria italiana per riaffermare l'impegno verso sicurezza alimentare e diplomazia della crescita. Saranno i temi del Vertice Onu su sostenibilità alimentare che ospiteremo a Roma e della nostra Presidenza G7». La giornata napoletana del titolare della Farnesina e vicepremier Antonio Tajani inizia così con un tweet dove annuncia la sua partecipazione al campus della Federico II di San Giovanni a Teduccio al convegno «Verso il secondo vertice Onu sui sistemi alimentari sostenibili: l'Italia presenta Agritech». Napoli - nella sostanza - sarà con il suo Centro uno dei modelli di sviluppo che sarà presentato al vertice Onu che si terrà a Roma dal 24 al 26 luglio sui "Sistemi Alimentari", dove parteciperanno 193 Paesi. Ma cosa è Agritech e perché Napoli è centrale? Agritech è il "Centro Nazionale per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura" in carico alla Federico II che sorgerà a San Giovanni a Teduccio nella ex Manifattura tabacchi.

Un progetto che vale circa 350 milioni di cui 320 milioni a carico del Pnrr: un finanziamento senza precedenti per la ricerca in agrifood.

Ad Agritech fanno 28 Università, 5 centri di ricerca, 18 imprese. Un parterre composto dalle eccellenze italiane nel settore agrifood, che conta al momento 51 attori distribuiti su tutto il territorio nazionale, e che ha raccolto quasi mille manifestazioni d'interesse nel settore industriale di riferimento. In questo contesto intervengono in videocollegamento il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e la ministra dell'Università Anna Maria Bernini. «Uno degli elementi cardine della sicurezza alimentare - dice Lollobrigida - è garantire da una parte la sicurezza di approvvigionamento alimentare e dall'altra la qualità di cibo». Il titolare dell'Agricoltura insiste: «Il ruolo del Centro Nazionale Agritech può in questo contesto essere fondamentale per gettare le basi per un coordinamento strategico che metta in sinergia i centri di ricerca e le imprese». La Bernini la sfida: «Startuppiamo, creiamo start up innovative, siamo rimasti un po' indietro su questo rispetto agli Usa, Cina, Israele Canada. Dobbiamo fare dell'Italia la start up nation il lavoro di squadra è possibile e auspicabile».

Un sabato denso di contributi quello di ieri che si è snodata tra il Campus di San Giovanni e il Maschio Angioino. Al Castello Tajani ha visitato i padiglioni con delle illustrazioni tematiche che ha griffato con un suo pensiero: «Rispettare la natura deve essere una priorità per tutti. Mangiare bene e fare sport allunga la vita. Antonio». Sul ruolo di Napoli Tajani ha pochi dubbi, può svolgere quello di ponte tra il Mediterraneo e il resto dell'Europa, così da un lato si aiutano nazioni che soffrono la fame e dall'altro si contribuisce a una immigrazione meno pressante: «Napoli - racconta Tajani - è una grande città e il Governo ha sempre scommesso su Napoli e lo continueremo a fare. Lo dimostra il fatto che abbiamo dedicato ben due eventi alla città su una materia della quale a luglio discuterà il mondo. Napoli ha il suo ruolo, penso al ruolo del porto. Napoli è una grande capitale europea con una grande tradizione europea e anche per il Governo sarà essere una città di fondamentale importanza».

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Il sindaco Gaetano Manfredi e il rettore della Federico II Matteo Lorito hanno seguito il doppio evento inseme a Tajani. Ma al Campus si sono visti anche dei big dell'industria. Come il numero due di Confindustria nazionale Vito Grassi e il presidente degli industriali napoletani Costanzo Jannotti Pecci. A proposito di difesa delle eccellenze alimentari italiane Tajani saluta così i lavori al Maschio Angioino: «Invece di importare farina di grillo è meglio esportare la pasta, il vino, il pomodoro e la mozzarella. In Italia, dovunque si va, dal nord al sud passando per Napoli, troviamo eccellenze». Manfredi lo rin grazie e chiude con un aneddoto: «Quando abbiamo inserito nelle mense scolastiche il menù sostenibile è scattata la rivolta delle mamme che volevano patatine fritte e merendine». L'ex rettore poi conclude: «Ringrazio il ministro Tajani e come lui penso che è fondamentale il ruolo delle città per una nuova politica del cibo. A Napoli non c'è solo cemento, ma molti luoghi da recuperare e trasformarli orti urbani come già stiamo facendo». Finale con il siparietto del sindaco di Pollica Stefano Pisani, che ha candidato il suo Comune a «Città creativa della gastronomia Unesco» e ha chiesto al vicepremier un sostegno. Tajani non si è perso d'animo: «Sono anche parlamentare della Campania vedremo di incontrare il sindaco di Pollica e come aiutarlo».

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