De Luca contro il governo: «False partenze, propaganda e retromarce»

«Vediamo se regge la posizione di Nordio che io considero interessante, con buona pace delle stupidaggini che dice il Pd»

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
di Valerio Esca
Sabato 24 Dicembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 09:59
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Vincenzo De Luca spara ad alzo zero contro il governo. Attacca la manovra finanziaria in discussione in queste ore e lancia strali contro la premier Giorgia Meloni. «È francamente inaccettabile che la presidente del Consiglio dica di aver avuto poco tempo per la manovra di bilancio sottolinea durante la consueta diretta Facebook del venerdì - Il governo Draghi lo avete fatto cadere voi, avete costretto gli italiani a preparare le liste a ferragosto e a una campagna elettorale in piena estate, sapevate bene sempre rivolgendosi alla maggioranza di centrodestra - quali fossero le scadenze di bilancio. Quindi l'argomento abbiamo avuto poco tempo è dipeso da voi». 

«Si poteva tranquillamente votare a marzo del prossimo anno rimarca il governatore -, anche perché il 90 per cento delle cose fatte da questo governo sono le stesse che avrebbe fatto l'esecutivo di Mario Draghi».

La linea di credito sul futuro che De Luca aveva inizialmente riservato alla premier sembra essersi esaurita. Il numero uno di Palazzo Santa Lucia boccia senza appello i primi mesi del governo, costellati a suo avviso da «false partenze, operazioni propagandistiche con retromarcia». De Luca cita «i pos, i rave party e la questione migranti», prima di aprire il capitolo sanità. L'ex sindaco di Salerno ritiene «di eccezionale gravità» la carenza di risorse per quella pubblica. «Al di là delle chiacchiere e del fumo prodotto con la manovella - tuona -, l'unica cosa concreta e drammaticamente preoccupante che rimane della legge di bilancio è il disastro sanità». E incalza: «L'attuale manovra non prevede di incentivare la sanità pubblica, tantomeno di sostenerla, ma ne danneggia e ne limita fortemente l'attività». De Luca ricorda che il governo ha appostato «due miliardi» per il comparto, in un momento nel quale «per i costi energetici serviranno 1,5 miliardi in più. Non c'è un euro per i pronto soccorso, per i medici del pronto soccorso, per le stabilizzazioni, per il rimborso di tutte le risorse investite dalle regioni nella battaglia contro il Covid. Non c'è un euro per il personale delle case di comunità, non c'è nulla di nulla, anzi ci sono passi indietro rispetto al passato». È un tema sul quale il governatore spinge da anni. Appena qualche mese fa, fotografando la situazione del Paese, evidenziava come «il riparto del fondo sanitario nazionale fosse assolutamente vergognoso».

Il presidente della Regione spiega come «mentre il governo nazionale non stanzi un euro per migliorare la sanità pubblica» in Campania si continuino a fare cose «di assoluta eccellenza in questo campo». Mette in fila i progetti che Palazzo Santa Lucia sta portando avanti: «Il nuovo centro antidiabete a Mercato San Severino, i lavori di ammodernamento del pronto soccorso al Cardarelli dove è arrivato un nuovo robot per la neurochirurgia all'avanguardia, di cui sono operativi solo altri due esemplari in Italia»; e sempre nel campo della neurochirurgia «lo straordinario intervento eseguito all'ospedale del Mare su un paziente sveglio dalla équipe del dottor Giuseppe Catapano». Inoltre «lavoriamo - aggiunge De Luca - per la stabilizzazione del personale medico, anche di chi non ha svolto 18 mesi di lavoro covid come prevede la legge nazionale. Abbiamo anche aggiudicato la gara per 172 case di comunità». 

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Tra i promossi e i bocciati De Luca inserisce, tra i primi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, tra gli out, il senatore Pd Walter Verini: «Vediamo se regge la posizione di Nordio che io considero interessante, con buona pace delle stupidaggini che dice il senatore del Pd Verini, che ripete pappagallate da pm e pare fuori dal mondo». Mentre sui migranti secondo il governatore è stata «fatta una grande operazione propagandistica». «Il governo aveva detto facciamo il blocco navale in Libia e Tunisia - rammenta De Luca -, mentre in queste ore arrivano tranquillamente nei nostri porti decine di navi che fanno sbarcare i migranti». «C'era bisogno di fare quelle sceneggiate che abbiamo visto qualche settimana fa?», si chiede il presidente, che si lascia poi andare ad una laconica battura: «Tutto questo mentre la discussione parlamentare accompagnerà l'arrivo dei re Magi davanti alla grotta del bambinello. Non ci sono parole». 

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