De Luca e Manfredi, scontro sulla cultura e Pompei resta senza festival

«C'è un problema complessivo di riduzione e ridefinizione delle risorse Poc»

Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca sempre più lontani
Gaetano Manfredi e Vincenzo De Luca sempre più lontani
di Luigi Roano
Giovedì 20 Aprile 2023, 07:05 - Ultimo agg. 21 Aprile, 07:05
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Da due milioni a zero euro così il Teatro Stabile Mercadante sparisce dalla lista dei fondi Poc - acronimo che sta per Programmi operativi complementari - e dai finanziamenti della Regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca. I Poc sono finanziamenti nazionali che arrivano dal Fondo sviluppo e coesione indirizzati agli enti locali. Una mossa, quella di De Luca, che ha fatto finire l'ente di Santa Lucia nel mirino di critiche feroci. La notizia è stata data da Roberto Andò direttore dello Stabile napoletano. «Con una telefonata del capo di Gabinetto del presidente della Regione Bove ci è stato cancellato il contributo di due milioni di fondi europei Poc. Non si tratta di un taglio, ma di una mutilazione. La rassegna estiva a Pompei è al momento sospesa», le parole di Andò che però non si arrende. «Il direttore del parco archeologico Zuchtriegel - spiega - è sconvolto quanto me. Non ci sono state date motivazioni. Solo che i fondi saranno utilizzati per altro». La spesa per la rassegna estiva è di circa 700mila euro. Il direttore ha messo in moto però una macchina per gli aiuti potici e finanziari. «Abbiamo un dialogo aperto con il ministero della Cultura - conclude Andò - e abbiamo avuto segnali immediati, siamo sicuri che troveremo sponda. Abbiamo informato subito il ministro e il sindaco di Napoli. Questo teatro ha un significato sociale e rappresenta un mondo di lavoratori. Siamo l'unico teatro nazionale del Sud, questo è un atto contro il Mezzogiorno e contro Napoli». Per il Mic e quindi per il ministro Gennaro Sangiuliano parla il consigliere del ministro Luciano Schifone: «Il taglio, che in realtà è un'eliminazione, del contributo regionale al Mercadante, di cui Pompei Theatrum Mundi è un'emanazione, è gravissimo non solo per l'entità ma anche per la tempistica». Del resto che la comunicazione dell'azzeramento dei fondi arrivi alla viglia della presentazione della kermesse a Pompei è discutibile ha quasi il sapore della sfida. «Comunicare questa decurtazione - prosegue Schifone - quando sono già definiti gli accordi e gli appuntamenti teatrali in Cartellone, significa impedire qualsiasi tentativo di recupero e condannare alla cancellazione un'iniziativa di successo e di alto livello culturale e teatrale» rileva Schifone. Quanto a Sangiuliano Schifone è netto: «Il ministro è esterrefatto e attonito ma è disponibile a cercare vie di uscita da questa situazione senza danneggiare né le compagnie né gli artisti». Una via d'uscita la sta trovando il sindaco Gaetano Manfredi che in qualità di primo cittadino e di Presidente della Città metropolitana ha raschiato il barile dei bilanci dei due enti racimolando una somma che sfiora il milione: «Il Teatro Mercadante, con tutte le sue produzioni, rappresenta un'istituzione culturale fondamentale per Napoli: la sua programmazione dà valore alla città proiettandola a livello nazionale. Come Comune e Città metropolitana ci stiamo adoperando per sostenere il Mercadante ulteriormente rispetto al passato con nuovi fondi che diano la garanzia di proseguire questo grande lavoro» così Manfredi. Che certo non è felice dell'ennesimo taglio alla città dopo quello del San Carlo anche questo di due milioni solo per quest'anno. 

Una vera rivolta contro la mossa di De Luca che dovrebbe parare oggi in prima persona della vicenda. Per ora tocca ad Emilio Di Marzio componente consiglio di indirizzo dello stabile spiegare il perché del super taglio: «La Regione - racconta Di Marzio - assegna al teatro di Napoli circa 2 milioni su 5,6 complessivi ovvero un milione dalla Città Metropolitana, 950mila euro dal Comune e 1,65 milioni dal Governo ed è obiettivamente contributo imponente».

Per Di Marzio ora c'è «un problema complessivo di riduzione e ridefinizione delle risorse Poc. Il Governo non riesce ad assegnare le risorse Poc degli anni precedenti perché una quota significativa del Poc vigente deve essere destinata alla salvaguardia degli enti locali che non riescono ad ultimare nei termini le opere finanziate con risorse comunitarie. E a questo si aggiunge che la Regione deve far fronte ad una pressante richiesta di misure sociali a tutela delle famiglie e delle fasce più deboli». 

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Una tesi che non convince Evelina Christillin che fa parte del Consiglio di amministrazione del Mercadante: «Sono profondamente amareggiata del taglio ingiustificato della Regione che compromette gravemente lo svolgimento della stagione a Pompei. Così si penalizza un'eccellenza culturale, si mortifica il lavoro di attori, tecnici, e maestranze tutte, rischiando un immeritato arretramento sul fronte artistico e sociale». 

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