De Luca e la sanità campana: «Ridotti i viaggi della speranza, ora dal Nord vengono da noi»

De Luca e la sanità campana: «Ridotti i viaggi della speranza, ora dal Nord vengono da noi»
Lunedì 18 Ottobre 2021, 13:51 - Ultimo agg. 14:07
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«Credo che sia arrivato il momento per fare anche in questo campo un'operazione verità: stiamo riducendo drasticamente i flussi di mobilità passiva e più amplieremo la comunicazione e l'informazione sulle cose che abbiamo in Campania, più questi flussi sono destinati a ridursi fino ad azzerarsi». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, presentando i dati della terapia genica oculistica effettuata dall'Università Vanvitelli di Napoli su 10 bambini. 

«Fra i pazienti curati dall'Università Vanvitelli - ha aggiunto De Luca - non c'era nessun campano. C'erano alcuni pazienti che provenivano da Piemonte e Lombardia, da regioni presentate nella vulgata comune come le eccellenze del nostro Paese. Davvero ad oggi possiamo dire con orgoglio che siamo protagonisti di una vera e propria rivoluzione in questo campo. Stiamo riducendo in maniera drastica i viaggi della speranza al Nord, non possiamo che essere orgogliosi di questo lavoro che è in campo e che è merito e frutto innanzitutto del lavoro dei professionisti, dei ricercatori, dei clinici e dei chirurghi impegnati in questa attività davvero straordinaria». 

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Sono 10 i bambini provenienti da diverse regioni del Centro e del Nord Italia ad aver riacquistato la vista grazie alla prima terapia genica, voretigene neparvovec di Novartis, per distrofie retiniche ereditarie effettuata presso l'Azienda ospedaliera dell'Università Luigi Vanvitelli di Napoli. Una terapia, approvata e rimborsata in Italia, per una rara forma di distrofia retinica ereditaria, quella legata a mutazioni in entrambe le copie del gene Rpe65, che ha visto il suo esordio circa 15 anni fa con una sperimentazione di fase I realizzata grazie alla collaborazione tra l'Università Vanvitelli, la Fondazione Telethon e il Children Hospital di Philadelphia. 

«Un successo - spiega la Regione Campania - che conferma l'eccellenza della sanità campana nella capacità di visione, nella ricerca scientifica e nella pratica clinica e che rende Napoli un punto di riferimento a livello nazionale per il trattamento di malattie rare della retina. Non solo, mostra l'efficienza e il valore della collaborazione tra pubblico e privato nel garantire l'accesso alle terapie più innovative a pazienti che fino a poco tempo fa non avevano possibilità di cura». Francesca Simonelli, professore ordinario di Oftalmologia e direttrice della Clinica oculistica dell'Università Vanvitelli, spiega: «I dieci pazienti trattati oggi possono scrivere, leggere e muoversi in autonomia. I risultati che abbiamo ottenuto hanno un profondo valore scientifico e clinico oltre a testimoniare che, in una patologia degenerativa, la via del trattamento precoce è quella vincente.

Nel 2019, autorizzati da Aifa, abbiamo trattato i primi due bambini in Italia e oggi dopo quasi 2 anni dalla terapia possiamo confermare un'assoluta stabilità dei risultati ottenuto e un buon profilo di sicurezza. Dati che ci rendono fiduciosi che quanto ottenuto in termini di capacità visiva perduri nel lungo periodo». 

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