Voto di scambio a Torre del Greco,
indagato anche neo-consigliere

Voto di scambio a Torre del Greco, indagato anche neo-consigliere
di Dario Sautto
Mercoledì 4 Luglio 2018, 09:20 - Ultimo agg. 13:23
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Si è difeso. Ha risposto per tutto il pomeriggio alle domande degli investigatori. Ha provato a dimostrare la sua estraneità a tutta la vicenda. Stefano Abilitato ha appena chiuso la campagna elettorale di Torre del Greco collezionando 927 voti. Broker assicurativo, già consigliere comunale, ex Forza Italia, era candidato con la lista civica «Il Cittadino» a sostegno del neo sindaco Giovanni Palomba. Adesso è formalmente indagato per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa del voto, voto di scambio e altri reati elettorali, e il suo è il primo nome di politico ufficialmente comparso nel registro degli indagati della Procura di Torre Annunziata.

LA TRACCIA
L'inchiesta seguendo una traccia ben precisa. A pochi giorni dal voto, diversi candidati avrebbero approfittato di Garanzia Giovani per far assumere netturbini alla Gema, consorzio che gestiva il servizio di nettezza urbana in città. Circa 50 posti di lavoro a tempo determinato: sei mesi con stipendio da 500 euro per decine di disoccupati, poi chiamati a «ricambiare» il favore votando e facendo votare in massa per i loro «benefattori». Magari, con la promessa di un contratto a tempo indeterminato. Un voto di scambio senza possibilità di smentita, secondo gli uffici inquirenti, parzialmente confermato anche dalle conversazioni ritrovate nei cellulari sequestrati ai primi otto indagati, a cui si sono aggiunti poi altrettanti nomi.

Tra questi, da ieri compare anche quello di Stefano Abilitato, chiamato in causa sia da alcuni netturbini che da Simone Magliacano, ex assessore con l'allora sindaco Ciro Borriello, che da commercialista avrebbe curato la pratica per l'inserimento degli aspiranti netturbini nelle liste dell'agenzia interinale napoletana Da.Dif Consulting, dalla quale poi sono stati assunti. Ad accusare Abilitato ci sarebbero anche i messaggi audio di alcuni netturbini, tra i suoi sostenitori più attivi, inviati in alcune chat di WhatsApp. Almeno altri due i candidati sospettati. E cresce il rischio che tutto possa portare all'annullamento del voto.
 
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