Voto per le europee, a Napoli
​è caccia ai vip ma fioccano i no

Voto per le europee, a Napoli è caccia ai vip ma fioccano i no
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 4 Aprile 2019, 09:39
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Scade giovedì 11 aprile il termine delle candidature delle Europee. Il solito valzer di nomi e partiti ancora al lavoro per chiudere le liste. I cappelli di lista, soprattutto. Con un maggiore fermento del Pd che con il voto di fine maggio cerca di dare un’inversione di appeal tra elettori e militanti dopo l’arrivo di Nicola Zingaretti. 

PD
I giochi sembrano ormai fatti in tutte le circoscrizioni tranne in quella meridionale. In campo, in cima alla lista, di Nord e Nord/est ci sono, rispettivamente, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’ex ministro Carlo Calenda. Al centro l’uscente Simona Bonafé, così come nelle isole dove ritroviamo la magistrata Caterina Chinnici, figlia del commissario ucciso dalla mafia nel 1983. E, se si esclude la Bonafè, la scelta cade su esponenti non propriamente di partito ma esterni. E la stessa rotta si vorrebbe seguire anche per la circoscrizione Mezzogiorno. Per dare un segnale di cambiamento. Ma ancora non c’è alcuna decisione e il barometro di questo o quel papabile è instabile. In queste ore, tanto per dire, vista la decisione della Cassazione di annullare l’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, si fa insistente la voce di una sua candidatura a capolista. Così come un’ala più a sinistra vedrebbe bene anche l’ex leader della Cgil Susanna Camusso. Vedremo. Per ora si sa solamente che Zingaretti aveva in mente un nome della società civile come lo scrittore Maurizio De Giovanni. Ma il giallista, legatissimo al governatore del Lazio da un rapporto di amicizia, ha preferito declinare per dedicarsi ai suoi impegni letterari. Fermo restando che continuerà a dare una mano al segretario. Nel caso non si riesca a trovare un nome «civile» si potrebbe spendere, è questa l’idea, il nome dell’abruzzese Giovanni Legnini, ex sottosegretario con Letta e Renzi ed ex vicepresidente del Csm e candidato sconfitto nella corsa per la sua Regione. Ma qualcuno tra i vertici del Pd fa il nome di Enzo Amendola, ex sottosegretario agli Esteri, uno dei primi nomi inseriti da Zingaretti nella sua squadra e alle prese in questi giorni proprio con la preparazione delle candidature. «È un esperto di politica internazionale e può essere la nostra carta migliore», dice un dirigente zingarettiano favorevolissimo a quest’ipotesi interna considerata di spessore da molti democrat. Strada spianata in lista per gli uscenti Pina Picierno, Andrea Cozzolino, Giosi Ferrandino, Nicola Caputo ed Elena Gentile mentre per Massimo Paolucci (nel frattempo passato con gli “scissionisti” di Leu) bisogna vedere come si concluderà la trattativa tra i vertici dei due partiti per una squadra unica. 

 

FORZA ITALIA
Lunedì sera a Bruxelles si sono visti a cena i due europarlamentari Fulvio Martusciello e Barbara Matera con una delegazione di amministratori arrivati dalla Campania capeggiati da Armando Cesaro, Massimo Grimaldi e Paolo Russo. E lì, al tavolo, si è discusso di liste. Preferiti criteri che non prevedono scossoni in modo da garantire la rielezione degli uscenti. Niente nomi nuovi quindi, come l’ex governatore della Campania Stefano Caldoro o lo stesso Cesaro jr, ed optare con una classica lista di partito. Capolista, se scioglierà il nodo di scendere in campo o no, dovrebbe essere Silvio Berlusconi, seguito proprio dalla uscente Matera e dal centrista (sempre uscente) Lorenzo Cesa. Ed a seguire altri due europarlamentari come Martusciello e Patriciello a cui si aggiungerà, quasi sicuramente, l’attuale presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca. 

LEGA
Dal Carroccio, dato in testa in tutti i sondaggi, non emergono ancora nomi se non la certezza che Matteo Salvini sarà capolista come 5 anni fa. E se nel 2014 dal Mezzogiorno non arrivò l’elezione di alcun deputato, stavolta si conta di portarne almeno 3 a Strasburgo. E in queste ore si assiste a un pressing per entrare in lista. Magari anche di politici provenienti da altri partiti. «L’unica cosa certa è che non caricheremo transfughi a bordo per metterli in lista», dicono dalla Lega. Per ora la ricerca di nomi della società civile sembra andata a vuoto. Di sicuro si registra solo un certo pressing di Geppy Lettieri, rampollo di Gianni, ex presidente degli imprenditori napoletani ed ex candidato sindaco di Napoli, ad essere della partita. Così come dal territorio dovrebbero arrivare Biagio Sequino, responsabile enti locali della Lega in Campania, e Camillo Giacco, assessore in quota Lega ad Afragola e nipote dell’ex senatore Enzo Nespoli.

FRATELLI D’ITALIA
Come colpo a sorpresa il partito della Meloni nella circoscrizione Sud schiera il cinquantenne Caio Mussolini, un passato in Marina e attuale dirigente della Finmeccanica che ha un avo importante: il fondatore del partito fascista era il suo bisnonno. Con lui Enzo Pagano, coordinatore casertano del partito, Carmela Rescigno, medico di Nola già candidata alle Politiche, e Marta Schifone (figlia dell’ex consigliere di An). Ma con Fdi ci sarà anche il movimento Sud protagonista e in lista, quasi sicuramente, il suo fondatore: l’ex consigliere regionale Salvatore Ronghi. 

GRILLINI
Per avere le conferma dei nomi messi in campo dal movimento 5stelle occorre attendere ancora il secondo tempo del voto on line (si chiude satsera alle 22). Entro questo fine settimana. Dalla Campania sono 10 i prescelti che dovranno diventare la metà alla fine della selezione. Da Napoli sono ben 4: Luigi Napolitano, Daniela Rocco, Giacinto De Taranto e Mario Aliberti. Ma solo due-tre di loro andranno davvero nelle liste elettorali.
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