«Whirlpool Napoli non chiude», boccata d'ossigeno per gli operai in fabbrica: «Ma non molliamo ancora, lottiamo con più forza »

«Whirlpool Napoli non chiude», boccata d'ossigeno per gli operai in fabbrica: «Ma non molliamo ancora, lottiamo con più forza »
di Andrea Ruberto
Mercoledì 30 Ottobre 2019, 14:46 - Ultimo agg. 18:19
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Un po' d'aria, una boccata d'ossigeno, ma non una vittoria. Gli operai di Whirlpool Napoli accolgono con molta cautela la decisione della multinazionale americana di ritirare la cessione e i licenziamenti. Sono in presidio dal maggio scorso quando è cominciata la loro avventura di protesta e continueranno a rimanere vigili fino a quando, assicurano dalla fabbrica di via Argine, «non ci sarà un piano a lungo termine che riporti investimenti e la linea produttiva in attività come prima». Che siano lavatrici o altri elettrodomestici, i 420 operai della Whirlpool di Napoli vogliono solo tornare a lavorare, come prima che tutto avesse inizio.

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«Non è una vittoria, è uno spiraglio di luce che ci spinge a lottare ancora di più e con più forza - affermano gli operai dello stabilimento napoletano - Perché questo ci fa capire che non dobbiamo mollare fino a quando non avremo una sicurezza a lungo termine». «Il nostro motto è “Napoli non molla”. Dobbiamo dare inizio a una nuova storia perché se vinciamo questa battaglia vuol dire che Napoli ha vinto contro una multinazionale»
 


Oggi in fabbrica c'è chi si è commosso alla notizia, chi ha pianto per scaricare la tensione accumulata in questi mesi, l'ansia di ritrovarsi senza lavoro in una terra, come la Campania, dove l'occupazione appare a molti come un miraggio. «È di sicuro una notizia positiva che l'azienda non ci licenzi tutti - dice Donato Aiello, operaio e delegato sindacale Fiom - ma non ci basta. Serve un piano a lungo termine. È vero, la fabbrica non chiude, ma cosa succederà da lunedì? Torneremo a lavorare come prima? Non sappiamo niente».
 
 

È dunque un piccolo sollievo quello che provano gli operai, che continuano a chiedere risposte e fatti «non chiacchiere come fatto finora». Atti concreti da parte dei vertici della multinazionale americana e da parte del Governo. «Stiamo ascoltando solo proclami dal maggio scorso - racconta Vittorio Del Piano - È per questo che abbiamo accolto questa notizia con un pò di freddezza. Saremo davvero contenti quando arriverà un piano industriale vero».

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«Continuiamo a rimanere vigili, non ci arrendiamo fin quando non si torna al tavolo ministeriale e ci dicono che la Whirlpool rimane a Napoli con un progetto che porta investimenti - afferma Vincenzo Accurso, operaio e delegato sindacale Uilm - Non ci arrendiamo - ha concluso - e andremo avanti più determinati di prima». E così dalle scale dell'ingresso, mentre gli operai si danno il cambio, come alla fine dei turni di lavoro, per il presidio in fabbrica, l'invito è uno soltanto: «Domani tutti in piazza, che nessuno sia assente».

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L'appuntamento per lo sciopero generale dell'industria e del terziario è alle 9.30 in piazza Mancini, poi partirà il corteo che percorrerà le strade cittadine fino a raggiungere piazza del Gesù, dove ci sarà un palco. Nei giorni scorsi, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha invitato tutti i primi cittadini dell'area metropolitana a sfilare in corteo con la fascia tricolore e in tanti hanno già manifestato la propria adesione.

«Passive Refrigeration Solutions S.A.
prende atto di quanto comunicato dal MISE e delle dichiarazioni rese da Whirpool, che concordano nel proseguire la produzione di lavatrici nello stabilimento di Napoli, pur in presenza di una situazione che, nel lungo termine, confermano essere insostenibile» si legge in una nota della società. «Il Progetto industriale della Prs, solido e con forti prospettive di crescita, è stato validato sia a livello nazionale che internazionale, ricevendo numerosi riconoscimenti dall'Eureco-Isa a Napoli, dall'Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari, dalla Cooperazione Italiana, dalle Nazioni Unite (Unido), dalla Commissione Europea e dal Usa Patent Office», sottolinea.

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