A Ischia torna il Premio Pida: «il Covid, l’architettura e la fuga nel paesaggio come terapia»

A Ischia torna il Premio Pida: «il Covid, l’architettura e la fuga nel paesaggio come terapia»
di Ciro Cenatiempo
Domenica 27 Settembre 2020, 13:49
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Da domani al 3 ottobre, l’isola verde si trasforma in un «grande laboratorio di futuro», grazie alla nona edizione del Pida, il Premio internazionale Ischia di architettura ideato dall’architetto Giovannangelo De Angelis. Il programma prevede una intensa settimana di workshop, lectio magistralis, concerti e meeting per mettere a confronto un centinaio di esperti, studiosi e appassionati non solo italiani su una serie di tematiche cruciali, a partire dal ruolo che investirà l’architettura nel post-pandemia, suggerendo nuove strategie in grado di far ritrovare l’armonia perduta tra uomo e paesaggio, un paesaggio in fase di cambiamento proprio per gli effetti della pervasiva distribuzione del Covid-19. L’ispirazione è la «LandEscape Therapy», un gioco di parole che richiama l’esigenza di cercare nella sintonia con l’ambiente una strategia d’uscita, appunto terapeutica, ai mali, errori e orrori della contemporaneità.
Organizzata dall’associazione Pida in collaborazione con l’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori di Napoli e provincia, la prestigiosa iniziativa premia anche alcuni dei protagonisti più importanti dell’architettura di questi anni, scelti da una giuria coordinata da Luigi Prestinenza Puglisi, presidente dell’Associazione italiana di Architettura e Critica. Questi i riconoscimenti attribuiti: all’archistar portoghese Joao Nunes va il premio internazionale, mentre il premio Pida Landscape 2020 va ad Artesella, celebre rassegna di arte contemporanea nella natura, che si svolge in val di Sella, nel comune di Borgo Valsugana (a ritirarlo sarà l’art director Emanuele Montibeller). A Ian Ritchie, altro architetto di fama internazionale, il premio Pida Innovazione 2020. Per il giornalismo sarà invece premiato Christian De Iuliis, già autore dell’ironico «L’Architemario – volevo fare l’astronauta» (Overview editore – 2014), che ama definirsi architetto-scrittore o scrittore-architetto.
A Teresa Sapey, architetto e interior designer, insegnante di Plastic Investigation presso l’Universidad Camilo José Cela a Madrid, va invece il premio Pida alla carriera.
Infine, a Santo Eduardo Di Miceli, architetto, fotografo e visual artist, sarà consegnato il premio Pida Fotografia 2020: ha indagato e indaga il rapporto tra i luoghi dell’abitare dell’uomo e il loro destino in una civiltà sempre più alla deriva.  A Ischia saranno esposti alcuni dei suoi scatti nella mostra fotografica «La Città Contemporanea». Tra gli ospiti anche l’architetto Andrea Bartoli, fondatore con la moglie Florinda del «Farm Cultural Park», una galleria d'arte e residenza per artisti situata a Favara in provincia di Agrigento.
I lavori del Pida, che anche quest’anno ha il patrocinio, tra gli altri, del Consiglio nazionale degli architetti, della Regione Campania e dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, iniziano domani al Castello del Piromallo di Forio con i workshop di progettazione di un bosco urbano nell’area del centro Polifuzionale di Ischia, e del paesaggio dell’arte, con una proposta di trasformazione della pineta di via Edgardo Cortese, a Ischia, in un parco che ospiti opere d’arte contemporanea. Alle 20, al parco Tropical di Sant’Angelo d’Ischia l’architettura si intreccia poi con lo spettacolo «Sinfonìa spaziale», grazie alla lecture di Teresa Sapey, accompagnata dai musicisti Emanuele Belloni e Massimo Ventricini.
Giovedì 1 ottobre alle 15.30 il Castello del Piromallo ospita la conferenza «Sfide: l’architettura del rilancio»: previsti, tra gli altri, gli interventi di Leonardo Di Mauro, presidente dell’Ordine architetti di Napoli, Bruno Discepolo, assessore uscente all’Urbanistica della Regione Campania, Eduardo Cosenza, presidente dell’Ordine ingegneri Napoli, Carlo De Luca, presidente INARCH Campania, Giuseppe Cappochin, presidente Consiglio nazionale degli architetti, MichelangeloRusso, direttore DiARC Napoli, Silvano Arcamone, responsabile Interventi edilizi dell’Agenzia del Demanio, Giuseppe Ferraro, professore ordinario alla Federico II Napoli, Maurizio Carta, professore ordinario all’università di Palermo, Francesco Rispoli, DiARC Napoli. A moderare Luca Gibello, direttore del Giornale dell’Architettura.
Venerdi 2 ottobre, dalle 15.30, il focus si trasferisce sulle architetture dell’ospitalità: come cambia la ricettività nel terzo Milennio? Proveranno a rispondere, tra gli altri, Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, Domenico Ceparano, vicepresidente dell’Ordine degli architetti di Napoli, Teresa Sapey e Santo Eduardo Di Miceli.
Sabato 3 ottobre riflettori puntati invece sull’isola d’Ischia, sotto il segno dell’ecosostenibilità, nella conferenza «L’isola che vorrei». A partire dalle 15.30, dopo i saluti di Stefania Porcelli, vicepresidente Ordine architetti di Napoli, ne parlano Antonio Coppola del Dipartimento architetti Protezione civile e Sicurezza abitativa, Antonio Cerbone, consigliere Ordine architetti di Napoli, Marco Imperadori, professore ordinario del Politecnico di Milano già coinvolto in una serie di iniziative di progettazione post-sisma a Ischia,  Ian Ritchie premio Pida Innovazione 2020, Emanuele Montibeller (Art DirectorArtesella), premio PIDA Landscape 2020, e Joao Nunes, che chiuderà i lavori con una lectio magistralis. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico fino ad esaurimento dei posti e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.
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