Ad AstraDoc arriva Steve Della Casa

Ad AstraDoc arriva Steve Della Casa
Martedì 20 Febbraio 2018, 20:33
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Venerdì 23 febbraio alle ore 21.00 altro importante appuntamento di “AstraDoc – viaggio nel cinema del reale”, con l’arrivo del grande critico cinematografico Steve Della Casa. Voce storica della trasmissione radiofonica “Hollywood Party”, già Direttore per diversi anni del Torino Film Festival, consulente della Mostra del Cinema di Venezia e del Festival Internazionale di Locarno, Steve Della Casa sarà al Cinema Astra per presentare il film “Nessuno ci può giudicare”, realizzato con Chiara Ronchini, evento speciale al Torino Film Festival e vincitore ai Nastri d’Argento di un Premio Speciale della Giuria per i documentari. Insieme a lui sarà in sala, inoltre, il giornalista Antonio Tricomi per presentare, prima della proiezione, il suo libro “Bob Dylan. Cantautore da Nobel” e intervenire alla proiezione. “Nessuno ci può giudicare” è una retrospettiva sul mondo dei film musicali italiani degli anni Sessanta. Tra i protagonisti Don Backy, Caterina Caselli, Tony Dallara, Ricky Gianco, Mal, Rita Pavone, Gianni Pettenati, Shel Shapiro, Piero Vivarelli, che in una serie di interviste inedite raccontano l'Italia dei film musicali degli anni Sessanta. Nell'Italia del secondo dopoguerra e del miracolo economico, il cinema continua a essere il divertimento preferito degli italiani nonché lo specchio vero dell'Italia che cambia. E i film musicali, che vedono per protagonisti prima gli "urlatori" (Celentano, Mina, Dallara...) e poi i cantanti beat (Morandi, Pavone, Caselli, Mal...) raccontano un'Italia che cambia velocemente. I giovani per la prima volta nella storia nazionale possono essere indipendenti economicamente dalla famiglia e possono coltivare i loro gusti musicali, il proprio modo di vestire. Il cinema racconta puntualmente questo cambiamento, e l'Archivio dell'Istituto Luce lo segue passo dopo passo. Attraverso una serie di interviste inedite (Rita Pavone, Caterina Caselli, Shel Shapiro, Mal, Ricky Gianco, Gianni Pettenati, Piero Vivarelli...) e un'approfondita ricerca sul materiale d'archivio e sui film musicali, una carrellata sull'Italia che da paese agricolo diventa potenza industriale, che inventa un nuovo modo di divertirsi ma al tempo stesso scopre il gusto della ribellione.

Prima della proiezione Antonio Tricomi presenterà il suo libro “Bob Dylan. Cantautore da Nobel” scritto con Gianfranco Coci:Premio Nobel per la letteratura 2016 "per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana", Bob Dylan non ha soltanto dato per primo dignità e spessore alla musica popolare contemporanea: la si chiami folk, rock o qualunque altra etichetta venga in mente di volta in volta. Ma è anche un esempio di longevità artistica senza confronti: c'era prima di Beatles e Rolling Stones e c'è ancora. Da qualunque punto di vista lo si osservi, gli spunti di riflessione che offre sembrano non doversi mai esaurire. Coci e Tricomi, consapevoli che una parola definitiva su Dylan non potrà mai essere pronunciata, provano a mettere in campo qualche tema: dischi, concerti, testi, musiche, esecuzioni, dichiarazioni pubbliche, vita privata, rapporti con i maestri e i colleghi, influenze sui musicisti (praticamente tutti quelli che sono venuti dopo di lui). Tenendosi a distanza di sicurezza tanto dalle ritualità saggistiche che dalla retorica da fan.
 
Il programma di “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale” continua con molti ospiti: il 9 marzo Antonietta De Lillo con l’accoppiata “Promessi Sposi” e “Il Signor Rotpeter”, anche quest’ultimo recente anteprima veneziana. Come sempre, inoltre, ci sarà spazio anche per emergenti e giovani filmmaker, a partire da gli allievi del centro FILMaP di Arci Movie, Caterina Biasiucci(“Appunti sulla mia famiglia”) con Carlo Manzo e Francesco Romano (“Sub tuum praesidium”), con i loro documentari presentati a diversi importanti festival italiani in anteprima a Napoli il 2 marzo, ancora autori come Ilaria Urbani con “Luci sulla frontiera”, Andrea Canova con “Je so’ pazzo”, Antonello Scarpelli con “Tarda estate”, e poi grandi film internazionali come “Safari” di Ulrich Seidl, “Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, “Never Ending Man: Hayao Miyazaki”, “La poltrona del padre” di Antonio Tibaldi e Alex Lora.
La rassegna si chiuderà con 5 appuntamenti (20 e 27 Aprile, 4, 11 e 18 Maggio) da definire con film documentari provenienti da Festival Internazionali.
 
 
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