Al Gambrinus il saggio di Giuseppe Spadafora «Antiterrorismo»

Cultura
Cultura
Martedì 22 Gennaio 2019, 14:16
2 Minuti di Lettura
Domani pomeriggio, alle ore 18 al Gran caffè Gambrinus, presentazione del libro «Antiterrorismo. Dalla storia alla figura del security manager», saggio di Giuseppe Spadafora, vice Presidente Unimpresa. Presenta Sergio Maria Battaglia, coordinatore Centro studi e ricerche Unimpresa nazionale. Interverrà, con l’Autore, Tommaso Sollazzo, già componente dell’Ocse-Garfi. Concluderà Raffaele Lauro, prefetto e senatore della Repubblica.

Il libro di Giuseppe Spadafora propone una visione unica della sicurezza e restituisce al lettore una soluzione metodologica basata sulla prassi nell’analisi del rischio e nell’intelligence. Lo scopo finale è quello di ridurre il gap di analisi del rischio tra la minaccia reale e quella percepita. Che si tratti di un attacco terroristico o di un attacco alla rete dati aziendale la questione non cambia. Se sai cosa analizzare sai come difenderti. Un libro per tutti. Security manager non si nasce ma si diventa dopo un lungo percorso di apprendimento multidisciplinare.

Inserire l'antiterrorismo e la cyber security nei percorsi di studio dei security manager non è un semplice esercizio scolastico. Per combattere il terrorismo infatti è necessario conoscerne la storia, così come per difendersi dagli attacchi cyber occorre avere una cultura in social engineering. Oggi ai security manager viene richiesta una formazione universitaria specifica con particolare riferimento alle norme Uni-Iso.

Tali norme sono ormai necessarie se non obbligatorie in molti ambiti delle attività pubbliche e private e nel futuro prossimo saranno sempre più cogenti. Il concetto di integrazione tra la sicurezza fisica e la cyber è in Italia nuovo ed è applicato a macchia di leopardo e solo in poche realtà industriali. Il testo propone una visione unica della sicurezza e restituisce al lettore una soluzione metodologica basata sulla prassi nell'analisi del rischio e nell'intelligence. Lo scopo finale è quello di ridurre il gap di analisi del rischio tra la minaccia reale e quella percepita. Che si tratti di un attacco terroristico, di un attacco alla rete dati aziendale, o più semplicemente di un ransomware aperto per sbaglio la questione non cambia. Se sai cosa analizzare sai come difenderti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA