Museo Madre, boom di candidati per Museo Futuro

Museo Madre, boom di candidati per Museo Futuro
di Enrica Buongiorno
Mercoledì 13 Gennaio 2021, 14:01 - Ultimo agg. 14:09
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Un grande successo per Museo Futuro, l’inedito percorso di formazione online, interamente gratuito, curato da Jeffrey Schnapp, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Donnaregina, che ha ideato il percorso con la presidente Laura Valente insieme con Elisabetta Terragni e Daniele Ledda. Hanno tra i e i 37 anni, provengono da 10 regioni italiane - Lombardia, Puglia, Toscana, Campania, Basilicata, Calabria, Piemonte, Veneto, Marche, Emilia-Romagna - oltre che da Germania, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Austria e Cina; hanno conseguito lauree magistrali e dottorati in ambiti come ecological humanities, arts management, comunicazione, architettura, design, fotografia, grafica, antropologia, archeologia, scenografia ed etnomusicologia: sono 25 gli ammessi a museoFuturo, la piattaforma [per]formativa della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee museo Madre, selezionati tra le oltre 600 candidature complessive, pervenute da 19 regioni italiane, oltre che da residenti in 8 paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Romania, Spagna, Svizzera), nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile e in Cina, di età compresa tra i 21 e i 41 anni. Venerdì 15 gennaio, alle 18, si terrà il primo appuntamento introduttivo, durante il quale sarà illustrato il programma di Museo Futuro, che affronterà tematiche quali la musealizzazione nel futuro, l'identità istituzionale di un museo e il suo impatto nel mondo fisico e virtuale, l'interazione e la multisensorialità, la reinterpretazione degli spazi, la progettualità e la ricerca, e che si concluderà con una nuova pubblicazione dinamica in 4d. La prima delle “metafore” - le “stanze” tematiche che vedranno il Madre, tra l’altro, come palcoscenico, magazzino, giocattolo e piazza - ad essere impiegata per indagare sperimentalmente i contorni del museo del futuro è quella di “museo come microscopio”, in cui concentrare l’esperienza dei visitatori intorno a “esplorazioni forensi” di un’unica opera d’arte e delle sue connessioni con il mondo.  

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