Un meraviglioso Apollo torna ai suoi antichi splendori per poter ancor di più ammirato. E da ieri questa magnifica opera databile tra il primo e secondo secolo Dopo Cristo, è stata esposta, restaurata al Mann di Napoli all'interno della mostra "Alessandro Magno e l'Oriente: Scoperte e meraviglie".
Il suo ritorno alla bellezza è frutto (anche) delle mani sapienti di una restauratrice di Polla, Maria Rosaria Esposito Piccolo.
L'opera è di proprietà del Museo archeologico nazionale archeologico di Civitavecchia data in prestito al Museo nazionale archeologico di Napoli per la mostra su Alessandro Magno fu ritrovata nel 1957 in una villa laziale.
"L'opera presentava concrezioni grazie alle indagini scientifiche sono state rilevate tracce di ossido di ferro e stronzio, causati soprattutto ai depositi di terra che sono stati rimossi meccanicamente e chimicamente. Successivamente sono state eseguite delle stuccature e degli incollaggi delle parti mancanti con malte idonee e una riequilibratura cromatica", ha riferito Esposito Piccolo ieri presente a Napoli per l'inaugurazione della mostra e della "sua" opera.
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