«Campania teatro festival», gli appunamenti del 12 giugno: L'amore, le armi: Enea, eroe moderno, Turi Marionetta e tanti altri

«Campania teatro festival», gli appunamenti del 12 giugno: L'amore, le armi: Enea, eroe moderno, Turi Marionetta e tanti altri
Sabato 11 Giugno 2022, 16:07 - Ultimo agg. 20:55
5 Minuti di Lettura

La terza serata della quindicesima edizione del «Campania Teatro Festival», diretto da Ruggero Cappuccio e organizzato, con l’impegno concreto della Regione Campania, dalla Fondazione Campania dei festival propone tre appuntamenti. Prima assoluta per la sezione Progetti speciali: «L’amore, le armi: Enea, eroe moderno» sarà in scena al «Teatro Nuovo» alle 19 e si inserisce in un progetto triennale che si propone di valorizzare il mondo classico. Teatro e musica si incontrano sul palcoscenico e, a queste arti, si aggiunge il rigore dell’intervento di storici. Iniziata nel 2017 con un focus sul patrimonio mitico relativo alla fondazione di Roma, proseguita nel 2021 con la figura di Ulisse, la trilogia si completa ora con la figura di Enea. Lo spettacolo è tratto dall’Eneide di Virgilio, nella traduzione di Mario Ramous pubblicata da Marsilio e rivista da Dario del Corno, in collaborazione con «Editori Laterza» e con la direzione artistica di Piero Maccarinelli, che firma anche la regia. L’intervento storico critico è invece affidato a Giusto Traina. La musica è a cura di Stefano Saletti & la banda «Ikona».

Viola Graziosi e Graziano Piazza ripercorrono, con le loro voci, la vicenda di Enea, che si propone come momento di riflessione, per lo spettatore, su empatia e tolleranza. L’eroe troiano è contraddistinto dalla pietas, parola latina che raccoglie in sé una pluralità di valori: la devozione verso gli dèi e il rispetto della loro volontà, il patriottismo, il profondo legame verso la famiglia. È amore che si declina in ogni espressione, a cui si accompagna, però, la consapevolezza della necessità del conflitto. Per la sezione danza, nel cortile del «Museo Madre» alle ore 19, 20 e 21, si replica «Long Play», «Cairo», la coreografia site specific la cui art direction è a cura di Alexandre Roccoli su composizione di «Adam Shaalan». La produzione è di «A Short Term Effect» e vede le coproduzioni di Fondazione Campania dei festival, «l’Institut Français du Caire», «l’Institut Français de Paris» e «l’Institut Français d’Italie» il «D-CAF Downtown Cairo Art Festival» e il «Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina». Con il biglietto dello spettacolo «Long Play», Cairo, previsto al «Museo Madre», è possibile visitare gratuitamente la mostra di «Lawrence Carroll» al secondo piano e la collezione site-specific al primo piano del museo.

L’accesso è possibile sia prima che dopo la visione dello spettacolo, tranne che per gli spettatori dell’ultimo turno d’ingresso , che potranno accedere al Museo solo prima dello spettacolo. La sezione «Osservatorio» propone, infine, uno spettacolo pluripremiato: Turi Marionetta, che sarà in scena a Capodimonte, alle 22.30, nelle «Praterie del Gigante». Savì Manna ne è autore, regista e interprete, nonché compositore della musica «Rapsodia di una marionetta».

Racconta: «La notte del 21 marzo 2009, già sotto le lenzuola e pronto per addormentarmi, ebbi una visione: mi vidi nonno. Mi destai di getto e scrissi, in una sola notte, Turi marionetta. Iniziò così un inesorabile e progressivo lavoro quotidiano sul personaggio del nonno, partendo dalla sua postura, per arrivare al suo timbro di voce e soffermandomi, soprattutto, sulla sua umanità».

Video

Il personaggio, di cui Manna parla nel ricordo, è la voce narrante del monologo che racconta storie di marionette, pupi, pupari e cantastorie. Protagonista è il nonno del professor universitario Salvatore Barone, noto per i suoi seminari sulle marionette e che gli valgono il soprannome nel titolo della pièce. Nella vana attesa del nipote, che non arriverà mai, sarà il nonno a salire in cattedra. Lo spettacolo omaggia la grande tradizione siciliana dell’«Opera dei Pupi» e tesse una storia sociale delle marionette ripercorrendo un passato lontano e favolistico. La maestria della vivace narrazione si avvale della molteplicità di registri linguistici: l’italiano accademico si mescola con il dialetto catanese e recupera anche l’arte del cunto. Le attività diurne del Campania Teatro festival si arricchiscono con le visite guidate a piedi che condurranno i visitatori alla scoperta del Real Bosco di Capodimonte. Il giovedì alle 18 e la domenica alle 10 partirà il percorso nel bosco per gruppi che non superano i 20 partecipanti. Il punto di raccolta è il Belvedere. «Box stories» è invece il secondo appuntamento della rassegna dedicata ai più piccoli, a cura de Il teatro nel baule. Ideato da Simona di Maio e Sebastiano Coticelli, si terrà nel «Teatrino del Belvedere/Pagliarone» alle ore 10. È aperto a un numero massimo di sette famiglie partecipanti e l’età consigliata per i bambini è dai 4 anni. In questo family game, si andrà alla scoperta di varie tecniche teatrali di messe in scena, quali il teatro d’ombre, d’oggetti e d’attore. Lo strumento per farlo saranno le scatole realizzate da Angelica di Ruocco, ognuna con una storia diversa che ogni famiglia metterà in scena al termine dell’evento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA